CIVILETTI, Benedetto
Figlio di Salvatore, contadino, e di Saveria Suteri, nacque a Palermo il 1º ott. 1845. In giovinezza disegnava sui muri, modellava in creta, e studiava prima (1858) con S. Cozzi, modellatore di figure di presepi, e successivamente con il pittore A. D'Antoni. L'avvio agli studi del C. venne favorito dal deputato palermitano G. Galati de Spucches dopo l'interesse suscitato da un suo Mercurio. Il nome del C. sarà di nuovo associato a quello del de Spucches (morto nel 1892) per la tomba monumentale nel cappellone del Rosario nel Pantheon di Palermo (S. Domenico). Oltre ad avere studiato con il D'Antoni, il C. lavorò anche con lo scultore B. Delisi, artista di formazione accademica ma anche aperto al verismo. Nel 1863 il C. presentò all'Esposizione siciliana a Palermo a palazzo Comitini un Fauno. Su raccomandazione del giurista e pittore palermitano G. Meli, il sindaco di Rudinì gli fece avere dal Consiglio comunale un sussidio, che, unito agli aiuti di un barone de Riso, permise al C. di continuare gli studi a Firenze. Del suo primo periodo, la stampa locale ricorda opere come Il giovane marinaio che getta la rete e il ritratto del Barone de Riso.
A Firenze, il C. studiò con G. Dupré e frequentò F. Parlatore, suo concittadino, che era famoso scrittore e professore di botanica, amico dello scultore E. Santarelli, del conte della Gherardesca. del marchese Torrigiani e del principe Demidoff, tutti coltivatori di fiori e di giardini "romantici" a Firenze (La commemorazione di F. Parlatore nel cinquantenario della sua morte, Firenze 1928).
Dopo un anno, nel 1865, il C. tornò a Palermo dove lavorò fino alla morte, ma quel suo contatto con persone decisamente più versate alla catalogazione e osservazione della natura viva lasciò un segno evidente nelle sue opere tarde, che suscitarono aspre critiche: in modo particolare quelle ispirate agli scritti di E. Renan, giudicate mancanti di qualità ideali. Tanto più, perciò, questa corrente critica di gusto idealistico apprezzò le prime opere del C., che ebbero grande successo.
Subito dopo il soggiorno fiorentino eseguì Dante giovane (marmo, Palermo, palazzo pretorio, sala della Giunta), premiato all'Esposizione universale di New Orleans, e quindi riprodotto ed esposto più volte: Milano, 1872 (Esposiz. di Belle Arti, p. 43 della guida; F. Martini, La seconda Esposiz. nazionale di Belle Arti a Milano, Venezia 1872, p. 96); Napoli 1877 (p. 16 del catalogo); Palermo 1889 (v. Taormina, 1889): il gesso è conservato nella Galleria d'arte moderna "E. Restivo" di Palermo. Ma l'opera che ebbe immediata e continua popolarità fu Canaris, di soggetto eroico-tragico. Ispirata da uno scritto di A. Brofferio, fu oggetto a sua volta di un sonetto di F. Perez (G. Pipitone-Federico, F. Perez..., Molfetta 1935, p. 151). Esposta a Vienna nel 1873 (Esposiz. univers., I, dispensa 37, Roma 1873, pp. 289 s.), e nel 1875 a Palermo (L'Illustrazione popolare, XII [1875], 23, pp. 353 s.) in concomitanza con il congresso degli scienziati, fu acquistata dal ministro della Pubblica Istruzione R. Bonghi nella versione in marmo e donata alla città di Palermo (attualmente è in un'edicola nel Giardino inglese: il gesso, danneggiato, è conservato nella Galleria d'arte moderna). Canaris fuesposto ancora nel 1877 a Napoli (p. 11 del catal.) e a Parigi nel 1878, dove fupremiato e di nuovo nel 1891-92 a Palermo (Alfano, 1891, p. 108). Temi risorgimentali si trovano anche in altre opere del C., e a essi le guide alle esposizioni davano molto spazio.Presente a tutte le grandi mostre, il C. ebbe contatti a livello nazionale e internazionale con personaggi come lo scultore G. Monteverde e lo scrittore E. Renan.
Tra le opere presentate alle varie mostre si ricordano le seguenti: Giulio Cesare, premiato a Londra nel 1860, esposto a Napoli nel 1877 (p. 9 del catal.), a Parigi nel 1878, a Palermo nel 1889 (Taormina, 1889) e nel 1891-92 (L'Esposiz. naz. illustr. ..., dispensa 22, Milano 1892, p. 169); una versione in bronzo è a Roma in deposito presso il palazzo di Montecitorio dalla Gall. naz. d'arte mod.; il gesso, danneggiato, è nella Galleria d'arte moderna di Palermo; La guardia muore ma non si arrende, esposta a Parigi nel 1878 (L'Espos. di Parigi... illustrata, I, dispensa 14, Milano 1878, pp. 105 s.); Gesù nell'orto di Getsemani, esposto a Milano nel 1881 (p. 33 del catal.; L'Espos. ital. ... illustr., dispensa 12, Milano 1881, p. 91) e a Palermo nel 1891-92 (il gesso, danneggiato, è nella Galleria d'arte moderna di Palermo); Ultime ore di Missolungi, esposto a Torino nel 1884 (L'Espos. ital. ... illustrata, dispensa 19, Milano 1884 pp. 147 s.; A de Lostalot, in Gazette des Beaux-Arts, XXX [1884], p. 96; il gesso si trova nella Galleria d'arte moderna di Palermo); Dogali, opera monumentale composta di quindici figure a grandezza naturale, esposta, insieme con il Cristo deposto, a Palermo nel 1891-92 (L'Espos. naz. illustr., dispense 2, 21, Milano 1892, pp. 9 s., 162, 164 [ill.]; Illustr. ital., 3 genn. 1892, pp. 4, 10; il gesso di Dogali, sezionato, e quello del Cristo deposto, danneggiato, sono conservati nella Galleria d'arte moderna di Palermo). Alla mostra di Palermo Umberto I commissionò Archimede (bozzetto in bronzo e gesso nella Galleria d'arte moderna di Palermo: Illustr. ital., 15 ott. 1893, p. 246).
L'ultima mostra a cui il C. partecipò fu quella di Venezia nel 1895, essendo proibito presentare opere già viste, egli espose il gruppo I due estremi si toccano, raffigurante una nonna e un nipote, e Il lavoro, rappresentante un fabbro (gesso, danneggiato, nella Galleria d'arte moderna di Palermo), che, insieme con la Navigazione di M. Rutelli, avrebbe dovuto ornare un monumento, non compiuto, a V. Florio (attualmente ubicato in piazza Castelnuovo a Palermo).
La più grande raccolta delle opere del C. è quella della Galleria d'arte moderna "Empedocle Restivo" di Palermo (O. Gurrieri, in Emporium, LXXVI [1932], p. 40; G. De Caro, in La Giara, I [1952], p. 118; R. Collura, La civica galleria..., Palermo 1974, ad Indicem) che ha fornito l'elenco che segue con i numeri d'inventario delle opere non ancora citate: n. 1293 Ilpifferaio, gesso, alt. cm 140 (esposto in Galleria); n. 130, Waterloo, gesso, alt. cm 190, danneggiato; n. 403, Donna con cane, gesso, alt. cm 170, danneggiato; n. 404, Ragazzo con l'anitra, gesso, alt. cm 140, danneggiato; n. 409, Donna piangente, gesso, alt. cm 170, danneggiato; n. 412, Figura classica, gesso, alt. cm 180, danneggiato; n. 415, Contemplazione, gesso, alt. cm 150, irrecup.; n. 40, Piccolo pescatore, gesso, alt. cm 90, irrecup.; n. 417, Piccolo pescatore, gesso, alt. cm 150, irrecup.; n. 418, Puttini, gesso, alt. cm 100; n. 419, Puttino, gesso, alt. cm 55; n. 420, Rosmunda, gesso, alt. cm 135, irrecuperabile; n. 421, Le ultime ore di Torquato Tasso, gesso, alt. cm. 150, irrecuperabile; n. 422, La tragedia, gesso, irrecuperabile; n. 625, E. Ximenes, busto in bronzo, alt. cm 60; n. 651, La prima pietra del Palazzo Pretorio, grande targa in bronzo (esposta in palazzo pretorio); n. 674, Ragazzo seduto che legge, gesso, alt. cm 150, danneggiato; n. 802, Angelo, gesso, alt. cm 139 (collocato in S. Cosma, Sferracavallo, Palermo); n. 841, Cavaliere, bronzo (teatro Politeama, Palermo); n. 842, Cavaliere, bronzo (ibid.); n. 882, F. P. Perez, busto, marmo (esposto nella sala Antinoo in palazzo pretorio); n. 949, Bambocciata, gruppo, marmo (Giardino inglese); n. 960, G. Carini, mezzo busto, marmo (parterre Garibaldi, via Libertà); n. 964, G. La Masa, busto, marmo (villa Garibaldi); n. 975, F. P. Ciaccio, busto, marmo (piazza Principe di Camporeale); n. 1051, B. Cairoli, busto, marmo, alt. cm 70 (Giardino inglese); n. 1168, Pescatorello, marmo, alt. cm 150 (interno, villa Giulia).
Il C. ebbe successo anche nel campo dei monumenti: Ugdulena a Termini (L'Illustr. ital., 26 marzo 1876, pp. 337 s., L'Illustraz. popolare, 23 apr. 1876, pp. 391 s., 394), Vittorio Emanuele II, monumento equestre, a Palermo, piazza Giulio Cesare (Arte e storia, 22 ott. 1882, p. 167; G. Carlotti, Guida storico-artistica di Palermo e dintorni, Torino 1924, p. 178; G. Pipitone-Federico, Guida di Palermo, Firenze 1926, p. 35).
II C. morì a Palermo il 22 settembre del 1899. In occasione delle celebrazioni del centenario (1946) il suo corpo fu trasferito a S. Domenico, dove fu anche collocato il suo busto in bronzo, opera del fratello Pasquale.
Fonti e Bibl.: Il carteggio del C. con contemporanei (Dupré, Renan, G. Monteverde e altri) e cimeli sono conservati a Palermo presso la prof.ssa Carola Civiletti Lo Monaco, nipote dell'artista, alla quale si debbono informazioni essenziali alla stesura della voce. Si veda ancora, oltre ai necrologi in Emporium, X (1899), p. 79; L'Illustraz. pop., 24 sett. 1899, p. 516; Natura ed arte, IX (1899-900), pp. 20-31; Yorik figlio di Yorik [P. C. Ferrigni], Fra quadri e statue. Strenna ricordo della seconda Esposiz. nazionale di Belle Arti, Milano 1873, pp. 43 s.; C. Boito, Scultura e pittura d'oggi, Torino 1877, pp. 405 s.; Catalogo dell'Esposiz. naz. di Belle Arti del 1877 in Napoli, Napoli 1877, pp. 9, II, 16 (cfr. F. Verdinois, in L'Esp. artistica naz. illustr. Venezia 1887, 3 apr. 1887, p. 10); L'Esposiz. univ., Le medaglie ed i premiati, in L'Illustraz. ital., 17 nov. 1878, pp. 318, 320; L'arte italiana,la pittura e la scultura, in L'Esposiz. di Parigi del 1878,illustrata, dispensa 93, Milano 1879, p. 738; T. Massarani, Esposizione universale del 1878. L'arte a Parigi, Roma 1879, pp. XXXI, 188 s.; Id., L'art à Paris, I, Paris 1880, pp. 240 s. (trad. it. a cura di G. Natali, Firenze 1909, pp. 186 s.); L'Italia a Milano,Lettere artistiche, Roma 1881, p. 192; M. Della Rocca, L'arte moderna in Italia…, Napoli 1883, pp. 335-339 (con disegno autoritratto del C.); Yorik figlio di Yorik [P. C. Ferrigni], Vedi Napoli e poi. Ricordo della Espos. naz. di Belle Arti, Napoli 1883, pp. 57 s., 67 s.; L'Espos. ital. del 1884 in Torino, disp. 10, Milano 1884, p. 74; E. Serra Caracciolo, Ciò che Palermo manda all'Esposizione, in Torino e l'Esp. ital. del 1884. Cronaca ill. della Esp. industr. ed artist. del 1884 [Torino-Milano] 1884, n. 6, p. 43; Nella Gall. delle Belle Arti. Il Porticato della scultura,ibid., n. 23, p. 177; U. Fleres, ibid., n. 32, p. 251; C. Boito, Il monum. a Vittorio Emanuele in Campidoglio, in Nuova Antologia, 16 sett. 1886, pp. 251, 255 s.; E. Retrosi, Alcune rifless. sul concorso per la statua equestre di Vittorio Emanuele pel monum. naz., in Arte e storia, VII (1888), 7, p. 49 s.; Explication des ouvrages... des artistes vivants exposés au Palais des Champs-Elysées le ier Mai 1888, Paris 1888, p. CXXIII; E. Retrosi, Il nuovo concorso per la statua equestre di Vittorio Emanuele per il monumento naz., in Arte e storia, VIII (1889), II, p. 83; Palermo,L'Esp. di Belle Arti,ibid., 13, pp. 103, 104; G. Taormina, Artisti all'espos. promotr. di Palermo, in Sicilia artistica, III (1889), pp. 48 s.; E. Alfano, Guida spec. della città di Palermo e della Esposizione nazionale 1891-92, Palermo 1891, pp. 89, 108, 126; Attualità. Belle Arti, in L'Illustraz. popolare, 27 dic. 1891, pp. 829, 831 (ill.); A. Lo Forte Randi, Una escursione artistica alla mostra nazionale di Palermo, in Natura ed arte, I (1891-92), pp. 324-326, 898 s., ill. di fronte p. 904; Belle Arti. Il Salon di Parigi, in L'Illustraz. ital., 19 giugno 1892, p. 391; Fortunio, Cronaca d'arte,ibid., 14 maggio 1893, p. 322; A. De Gubernatis, Diz. degli art. ital. viventi..., Firenze1892, pp. 128-130; Una nuova statua di B. C., in L'Illustraz. popolare, 26 nov. 1893, p. 753; A. Lo Forte Randi, Mostra regionale di Belle Arti in Palermo, in Natura ed arte, IV (1894-95), pp. 325 s., 329; Esposiz. di Venezia, in L'Illustraz. ital., 11 ag. 1895, pp. 92 (ill.), 95; Echi delle feste di Roma pel XXV anniv. del 20settembre, in L'Illustraz. popolare, 6 ott. 1895, p. 706; G. Ottolenghi, Un imbecille all'Esposiz. internaz. con catal. crit. umoristico delle 516 opere esposte, Venezia 1895, p. 108; V. Pica, L'arte europea a Venezia, Napoli 1895, pp. 11 s.; Prima Esposiz. internaz. d'arte... di Venezia 1895. Catal. ill., Venezia 1895, pp. 151 s.; A. R. Willard, Hist. of Mod. Italian Art, London 1898, pp. 150 s.; Esposiz. naz. 1898, Torino 1898, p. 43; L. Pasqua, B. C., in Natura ed arte, VIII (1898-99), p. 429; M. Rapisardi e il suo busto a Catania, in L'Illustraz. ital., 26 febbr. 1899, pp. 142 s.; Gigi, Corriere,ibid., 30 luglio 1899, pp. 66 s.; U. Fleres; Scultori ital. contemporanei, in Il sec. 19º,nella vita e nella cultura dei popoli, Milano s. d., II, pp. 160 s.; N. Taccone Gallucci,L'evoluz. della arte italiananel sec. XIX…, Messina1900, pp. 203, 206; G. Capitò, Il teatro Massimo..., in Musica e musicisti..., LX (1905), 2, pp. 554, 556; L. Callari, Storia dell'arte contemp. ital., Roma1909, pp. 66 s.; P. Lubrano Celentano, Esisteun'arte modernain Italia?, Milano 1912, pp. 69, 83; L. Biagi, Palermo, Bergamo 1929, pp. 162, 163 (ill.); LaMostra d'arte del sindacato siciliano fascista degliartisti,Palermo 1929, p. 31; F. Meli, L'arte inSicilia dal sec. XII fino al sec. XIX, Palermo 1929, pp. 131 (ill.), 140; S. Vigezzi, La scultura ital. dell'Ottocento, Milano 1932, pp. 55 s., 98, 132, tav. 118; O. Lo Valvo, L'ultimo Ottocento palermitano: storia e ricordi di vita vissuta, Palermo 1937, p. 486; M. C. Civiletti, B. C. scultore(1845-1899), tesi di laurea, università di Palermo, a. acc. 1937-38 (fotocopia presso il Kunsthistorisches Institut, Firenze); B. C. nel cent. della nascita, Palermo 1946 (rec. di A. M. Robotti, in Boll. storico catanese, XI-XII [1946-47], pp. 239 s.); G. MuléMascari, Uomini e cose di Sicilia, Palermo 1953, pp. 14, 78 (ill.); S. Bottari, La culturafigurativa in Sicilia, Palermo 1954, p. 93; G. Giacomazzi, Il palazzo che fu del re, Palermo 1959, pp. 154 (ill.), 156; E. Lavagnino, L'arte moderna, II, Torino 1961, pp. 711 s. (ill.); A. Armenio, Corso di cultura stor. ed artistica siciliana, Agrigento 1962, p. 124; S. Bottari, L'arte in Sicilia,Messina 1962, p. 74; G. Bellafiore, La civiltàartistica della Sicilia,dalla preistoria ad oggi, Firenze 1963, pp. 54, 228, 230, 304; R. Collura, La Gall. d'arte moderna di Palermo, in Sicilia, XLIV (1964), p. 24; Id., La Civica Galleriad'arte moderna di Palermo, in Musei e gallerie d'Italia,gennaio-dicembre 1964, pp. 24, 31, M. Taccari, Palermo l'altro ieri, Palermo 1966, pp. 59, 94; C. Pirovano, Scultura ital. dal neoclassicismo alle correnti contemporanee, V, Milano 1968, p. 15; A. Barilaro, S. Domenico di Palermo. Pantheon degli uomini illustri di Sicilia, Palermo 1971, pp. 53, 110, 115, 117 s., 141 s., 165 s.; R. Collura, La Civica Gall. d'arte mod. "EmpedocleRestivo", Palermo1974, pp. 18, 98, 101 (ill.); Gli Alinari fotografi a Firenze,1852-1920 (catal.), Firenze 1977, pp. 194 (ill.), 298; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, pp. 22 s.; Encicl. Ital., X, p. 513; Diz. dei siciliani illustri, Palermo 1939, p. 125; E. Bénézit, Dictionnaire des peintres,sculpteurs..., II, s. 1, 1961, p. 520.