ALBANO, Benedetto
Nato a Napoli verso la fine del Settecento, da Antonio, intraprese gli studi d'architettura, che, pare, non poté terminare in patria per le vicende politiche in cui si trovò coinvolto. Affiliato alla carboneria, si unì, nel luglio del 1820, agli insorti di Moriteforte e, nel successivo "nonimestre costituzionale", si distinse per la sua attività, tanto da essere sospettato di aver partecipato all'uccisione del direttore di polizia Francesco Giampietro.
Restaurato il regime assoluto, dovette riparare all'estero, prima in Spagna, ove fu ancora detenuto per qualche tempo dopo il ristabilimento dell'ordine, e successivamente in Inghilterra, dove terminò gli studi e iniziò con successo l'attività di architetto. A Londra riprese anche a svolgere una intensa attività politica. Nel 1827 faceva parte di una vendita di carbonari, che raggruppava Italiani ed appartenenti ad altre nazionalità ed era in corrispondenza con altre associazioni segrete europee. Nel 183 I era membro, insieme con il generale F. De Meester - cui era legato da vincoli di amicizia - con F. Prandi e C. Beolchi, d'una Commissione dell'unione italiana, che riuniva gli esuli italiani in Inghilterra e che si sciolse alla fine di quello stesso anno. Ancora nel 1833, sempre da Londra, era in corrispondenza coi repubblicani e coi bonapartisti francesi. Nel 1836 venne compreso fra coloro che erano abilitati a rientrare in patria in seguito all'atto sovrano di clemenza del 16 gennaio.
Di lui non si hanno poi altre notizie.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Napoli, Alta Polizia, fascio 40; Polizia Gabinetto, anno 1828, fasc. 20 inc. 76;A. Vannucci, I martiri della libertà italiana dal '794 al 1848, Italia (ma Firenze] 1860, p. 123; F. Patetta, Dichiarazione di principii d'una vendita di Carbonari italiani in Londra nel 1823, in Atti della Reale Accademia delle Scienze di Torino, LI (1916), p. 1393, n. 7; M. Mazziotti, La rivoluzione del 1820 in provincia di Salerno, in Arch. Stor. della Prov. di Salerno, II (1922), p. 244; R. Soriga, Le società segrete, l'emigrazione politica e i primi moti per l'indipendenza, Modena 1942, pp. 258-59.