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CAPPA, Benedetta

di Luce Marinetti Barbi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 34 (1988)
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CAPPA, Benedetta

Luce Marinetti Barbi

Nacque a Roma, seconda di cinque figli, il 14 ag. 1897 da Innocenzo, ufficiale di carriera, piemontese, e da Amalia Cipoffina, di confessione valdese. Iniziò giovanissima a scrivere poesie e a dipingere. Maestra giardiniera saltuariamente e per breve tempo, creava oggetti didattici per i bambini. Frequentò il corso di perfezionamento per i licenziati delle scuole normali all'università di Roma conseguendo il diploma il 13 luglio 1917. Continuava intanto a coltivare la pittura frequentando da allieva lo studio di G. Balla, dove nel 1918 conobbe Filippo Tommaso Marinetti: incontro che fu determinante per l'evoluzione in senso futurista della sua arte. Nel 1920 realizzò, insieme con Marinetti, la "tavola tattile" intitolata Sudan-Parigi (Parigi, coll. priv.), la prima di una serie proposta da Marinetti nel manifesto Il tattilismo, datato 11 genn. 1921 (letto al théâtre de l'Oeuvre a Parigi e all'Esposizione d'arte moderna a Ginevra e pubblicato in Comoedia, gennaio 1921: M. Drudi Gambillo-T. Fiori, Arch. del futurismo, I, Roma 1958, pp. 56-61; Futurismo e futurismi, 1986, pp. 590-592).

Si tratta di "oggetti" costruiti di materiali diversi e di diversa consistenza, tali da stirnolare diverse sensazioni tattili destinate a trasformarsi "in trasmissioni del pensiero": strumenti, quindi, di attuazione del tattilismo che deve "collaborare indirettamente a perfezionare le comunicazioni spirituali fra gli esseri umani, attraverso l'epidermide".

Nel 1923 la C. si unì in matrimonio con Marinetti trasferendosi poi a Milano. Ne avrà tre figlie: Vittoria, Ala e Luce. Nel 1924, con il solo nome Benedetta, da allora in poi sempre adottato come nome d'arte sia negli scritti sia nei dipinti, la C. pubblicò Le forze umane: romanzo astratto con sintesi grafiche (Campitelli, Foligno).

I manifesti futuristi trovano nella C. profonda rispondenza: si ritrovano nel linguaggio della C. quelle particolari espressioni futuriste nate dall'esigenza di un passaggio rapido dal pensiero alla parola: verbi all'infinito, abolizione nella frase di parti superflue e sintesi del nome e dell'aggettivo.

Il libro fu presentato dallo stesso Marinetti a Parigi, alla Sorbona, nel 1924, con parole di esaltazione per la sua autrice. Allo stesso anno appartiene il quadro Velocità di motoscafo (Roma, Galleria comunale d'arte moderna) che fu presentato in diverse esposizioni futuriste, in Italia e all'estero (Bucarest, Atene, Parigi, Sud America), oltre che alla Biennale veneziana del 1926, insieme con Rumori di treno notturno (Roma, coll. Luce Marinetti).

Sempre nel 1924, in novembre, la C. partecipò a Milano al I congresso nazionale futurista, affermando, nel suo intervento, che il pittore futurista deve sostituire i mezzi tradizionali con complessi plastici, polimaterici, rumoristici, in cui visivamente e tattilmente si rendano percepibili i rapporti fra colori e materia, forme e peso, calore ed emotività (Futurismo, n. i 1, 11 febbr. 1925).

Nel 1925 si trasferì da Milano a Roma con Marinetti. Seguì quest'ultimo nel maggio-giugno 1926 in una visita ufficiale nel Sud America (Rio de Janeiro, San Paolo del Brasile, Montevideo, Buenos Aires), creando bozzetti e dipinti ispirati a immagini del viaggio (Passerella della Dante nel porto carnevalesco di Rio, Roma, coll. privata).

Nel 1927 partecipò all'Esposizione futurista alla Casa del fascio di Bologna (vi erano esposti quadri di Balla, Boccioni, F. Azari, F. Depero, G. Dottori, Fillia [L. E. Colombo], I. Pannaggi, E. Prampolini, L. Russolo e R. Vespignani). Nel novembre partecipò alla mostra della galleria Pesaro, a Milano, "Trentaquattro pittori futuristi", firmando il catalogo con Azari, Fillia e Marinetti.

Con Prampolini collaborò alla scenografia per l'Oceano del cuore, rappresentato a Milano nel 1927, e per I prigionieri e l'amore di Marinetti, rappresentato dalla compagnia Teatro futurista Marinetti, a Milano (teatro Eden, 1926), a Roma (teatro Argentina), a Genova e in altre città d'Italia (novembre-dicembre 1927). Nel 1928-29 alcuni bozzetti scenografici furono tradotti in ceramica nelle botteghe di R. Gatti e M. Ortolani a Faenza. In questo particolare campo sono anche da ricordare i bozzetti creati dalla C. nel 1931 per Simultanina, divertimento futurista in tredici sintesi, di Marinetti (rappresentato in quell'anno al teatro Verdi di Gorizia e al teatro Verdi di Trieste).

Il 22 sett. 1929 firmò il Manifesto dell'aereopittura futurista (redatto da Marinetti e M. Somenzi), insieme con Balla, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Somenzi e Tato (Guglielmo Sansoni): in esso la proporzione del totale superamento dei confini della realtà terrestre si accompagna a un'aspirazione a un "idealismo cosmico", già tema d'indagine della Cappa. Nel. 1930 la C., con l'opera Ritmi di rocce e mare, partecipò alla Biennale di Venezia, cui fu, presente ancora nel 1932 con sette dipinti, tra cui Prendendo quota a spirale, Lirismo di volo, Deserto e Laghi salati algerini (questi ultimi due comparvero nello stesso anno anche alla mostra di "Aereopittura e pittura religiosa futurista", nella galleria Ferroni a Roma). Nel 1931 espose alla III Mostra d'arte marinara e alla Mostra internazionale coloniale a Roma nel palazzo delle Esposizioni, e partecipò con Il grande X (esposto poi al Petit Palais, a Parigi, nel 1935 e conservato a Parigi nella coll. Sarmiento) alla I Esposizione quadriennale d'arte nazionale a Roma; espose inoltre, sempre in quell'anno alla I Mostra triestina di pittura e areopittura futurista organizzata da B. G. Sanzin al Circolo artistico di Trieste.

Nel 1931 uscì a Milano, presso le edizioni Morreale, Il viaggio di Gararà: romanzo cosmico per teatro, per il quale F. Casavola compose le musiche.

Il testo è diviso in tre parti: Nel regno della materia dinamica, Nel regno della VolontàTensioni e Regno della libertà creatrice. È una novella lirica fondata sulla concezione futurista della vita universale. Il personaggio di Gararà rappresenta il ragionamento, la logica borghese, che tutto vuole spiegare e misurare, e per questo intraprende un viaggio nel regno delle astrazioni della materia decomposta nei suoi primi elementi, dei colori e del canto. Il viaggio si conclude con la sconfitta di Gararà ed il trionfo della vita, della poesia, sintetizzato nella danza del Fuoco e della Luce. Nell'ultima parte sono trascritti alcuni schemi grafici di danze.

Ezra Pound, che pubblicò una recensione del romanzo, offrì alla C. l'incarico di redattore capo per una rivista letterario-artistica dedicata a sole donne, da lui progettata (1930-1934).

Sempre nel 1931 la C. partecipò con Marinetti alla prima spedizione sull'Etna, organizzata dall'ingegner Vismara e da alcuni scienziati e sponsorizzata dallo stesso Marinetti, allo scopo di studiare la possibilità di costruire nuovi osservatori. Li accompagnò Enrico Prampolini al fine di studiare con la C. le luci del vulcano per la realizzazione di bozzetti scenografici per il dramma Vulcano di Marinetti.

Il 2 ott. 1932 (Futurismo, n. 4) pubblicò il suo Progetto futurista di reclutamento per la prossima guerra che proponeva l'inversione del criterio di età nella leva militare, iniziando dai più anziani; tale proposta provocò un'inchiesta e infine una Risposta conclusiva della C. (ibid., n. 14). Sempre nel 1932, partecipò alla mostra "Enrico Prampolini et les aëropeintres futuristes italiens" alla Galerie de fa Renaissance a Parigi (si veda, della C., Le Futurisme, in Cahiers d'art, XXV [1950], pp. 9-16).

Nel 1934 la C. sottoscrisse con Marinetti e i pittori futuristi A. Ambrosi, C. Andreoni, Depero, Dottori, Pippo Oriani, B. Munari, Prampolini, Mino Rosso e Tato, il manifesto futurista La plastica murale, e partecipò alla mostra tenuta a Genova. Nello stesso anno partecipò alla mostra futurista di Amburgo nel palazzo del Kunstverein. Nell'ottobre fu inaugurato il palazzo delle Poste a Palermo, in cui erano esposti (nella sala delle conferenze) cinque pannelli della C. raffiguranti Le comunicazioni terrestri, marine, aeree, telegrafiche, radiofoniche (Ruta, 1985, ill. p. 224). Collaborò nel 1934 con Mazzotti di Albissola per la realizzazione di ceramiche futuriste. A del 1935 l'ultimo suo libro pubblicato presso Casella a Napoli: Astra e il sottomarino, vita trasognata, un poema romanzato, come lo definisce l'autrice stessa, che descrive il continuo trapasso dalla realtà concreta al sogno di due esseri, trasfigurati nell'amore.

Partecipò alla Biennale di Venezia del 1934, con il quadro Elica-paesaggio in volo (Roma, coll. priv.) e a quella del 1936 con Linee arse di solitudine e Interpretazione mistica di un paesaggio (Milano, coll. priv., ill. in Vergine, 1980, p. 123). Prese parte, inoltre alle Quadriennali romane del 1935 con Il monte Tabor (Milano, coll. priv.), inviato anche alla III Mostra dei Sindacato nazionale fascista di belle arti a Milano (Palazzo dell'arte, 1941), e del 1939 con Aeropittura di un incontro con l'isola (Roma, Gall. naz. d'arte moderna, ill. in La Metafisica…, 1980, p. 476). Nel 1936 era anche presente, insieme con Ambrosi e Tato, alla mostra di plastica murale ai Mercati di Traiano a koma con una grande vetrata policroma dal titolo Comunicazioni ferroviarie.

Dopo la scomparsa di Marinetti (1944) la C. si dedicò esclusivamente alla diffusione di opere futuriste. Nel trigesimo della morte pubblicò presso Mondadori un "omaggio" dedicato al poeta ed al suo ultimo poema: Quarto d'ora di poesia, musica di sentimenti (Milano 1945). Nel 1950 collaborò con Christian Zervos alla presentazione ed alla redazione del catalogo della mostra del futurismo a Parigi.

La C. morì a Venezia il 15 maggio 1977.

Molte delle opere della C. sono andate disperse o si trovano in collezioni private soprattutto a Roma, Milano, Parigi. Nella collezione di Luce Marinetti, a Roma, si trova, tra l'altro, Progetto per la città nuova (1937).

Altri suoi scritti sono: Necessità delle avanguardie letterarie artistiche, in Artecrazia, VI (1933), n. 111, p. 11; Sintesi di vita italiana, in Rassegna nazionale, LIX (1937), pp. 16-18; Il lunedì italiano, ibid., pp. 166 s.; Necessità delle avanguardie artistiche, ibid., pp.653-655; Autarchia e risparmio, in Rassegna nazionale, LX (1938), pp. 93- 100, I futuristi a tavola: sette ricette, Napoli s.d.

Collaborazioni a periodici: L'Ambrosiano, 1924; Piccolo (San Paolo del Brasile), 1926; Fanfulla, 1926; Revue l'Egyptienne, 1930; La Rassegna femminile italiana, 1926; Tevere, 1927; Arena di Verona, 1927; Oggi e,domani, 1927-1931; L'Impero, 1931; Il Mare, 1933; Giornale della domenica, 1933, Vita femninile, 1935.

Radiotrasmissioni: La donna e il voto, 1925; Volontà futuriste, 1927; Alle donne d'Europa e d'America, 1927; Nascita artistica di Littoria, 1935; Sintesi di vita italiana, 1935; Volontà e poesia nel golfo di Napoli, 1935 (pubblicato in Notiziario PEN, 6 luglio 1939), Sei mesi di futurismo, 1935; Futurismo idea e azione, 1936.

Fonti e Bibl.: New Haven, Yale Univ., Beiniecke Libr., Archivi Marinetti; Roma, Archivio Luce Marinetti; F. Flora, Benedetta, in Lo Spettatore italiano, 16 sett. 1924; Volt, Una nuova scrittrice, in L'Impero, 1° giugno 1924; P. Buzzi, Benedetta, in Giornalismo (Salerno), 1° sett. 1924; B. Sanzin, Benedetta, in Il Popolo di Trieste, 6 luglio 1924; F. T. Marinetti, Benedetta, in L'Impero d'Italia, 29 genn. 1931; Id., Benedetta giudicata dal consorte, Milano 1931; Id., Benedetta e l'Aeropittura geografica, in Stile futurista, I (1934), n. 4, pp. 26-30; N. Centonze, La pittura futurista di Benedetta, ibid., II (1935), n. 10, pp. 10 s.; F. Orestano, Opera letteraria di Benedetta, Roma 1936; B. Sanzin, Benedetta aeropoetessa e pittrice futurista, Roma 1939; Benedetta, Viaggio di Gararà, presentaz. di F. T. Marinetti e F. Orestano, Napoli 1942; M. Calvesi, in L'arte moderna, V, Milano 1967, pp. 186, 192, 196 (ill.), 201, 204 (ill.); F. Passoni, Aeropittura futurista, gall. Blu, Milano 1970; M. Verdone, Profilo della letteratura italiana, in Prosa e critica futurista, Milano 1973, pp. 11, 27 s., 30,40-42; P. Marescalchi, in La Metafisica: gli Anni Venti, I, Pittura e scultura (catal.), Bologna 1980, ad Indicem; L. Vergine, L'altra metà dell'avanguardia 1910-1940 (catal.), Milano 1980, pp. 121-123; C. Salaris, I romanzi di Benedetta, in Il Cavallo di Troia, 1981, n. 1, pp. 61 - 68; Id., Le futuriste. Donne e letteratura d'avanguardia in Italia (1909-1944), Milano 1982, pp. 177-196; E. Crispolti, in Gli Annitrenta (catal.), 2ª ediz., Milano 1983, ad Indicem; M. Monteverdi, Donne di quadri. Dal '900 al '950, Milano 1983, pp. 32-35, 161; A.M. Ruta, Arredi futuristi…, Palermo 1985, pp. 128-130, 224 (ill.); Futurismo e Futurismi (catal.), Milano 1986, ad Indicem.

Vedi anche
Fillìa Pseudonimo del pittore e scrittore italiano Luigi Colombo (Revello 1904 - Torino 1936). Formatosi a Torino, aderì al movimento futurista, firmando con T. A. Bracci, nel 1923, il Manifesto del movimento futurista torinese - sindacati artistici futuristi; partecipò con il gruppo futurista a molte esposizioni, ... Filippo Tommaso Marinétti Scrittore italiano (Alessandria d'Egitto 1876 - Bellagio 1944). Compì gran parte dei suoi studi a Parigi e si affermò dapprima come poeta in lingua francese (La conquête des étoiles, 1902; Destruction, 1904; La ville charnelle, 1908). Nel 1905 fondò a Milano la rivista Poesia, di un gusto ancora fra ... Mussolini, Benito Uomo politico (Dovia di Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra, Dongo, 1945). Socialista, si andò staccando dal partito, fino a fondare i Fasci da combattimento (1919). Figura emergente nell’ambito del neoformato Partito nazionale fascista, subito dopo la “marcia su Roma” (1922) venne incaricato dal re ... Tato Nome d'arte del pittore e fotografo Guglielmo Sansoni (Bologna 1896 - Roma 1974). Formatosi da autodidatta, fu artista versatile e di grande capacità organizzativa. Tra i promotori del gruppo futurista bolognese, nel 1924 si stabilì a Roma dove firmò il Manifesto dell'aeropittura (1929) ed elaborò con ...
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    Pittrice e scrittrice italiana (Roma 1897 - Venezia 1977). A Roma frequentò lo studio di G. Balla, dove conobbe F. T. Marinetti, che sposò nel 1923. Dal 1924 si firmò col solo nome di Benedetta. Accanto alla ricca produzione pittorica, caratterizzata da tematiche aerospaziali (nel 1929 firmò il Manifesto ...
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cappa¹
cappa1 cappa1 s. f. [lat. tardo cappa]. – 1. a. Ampio mantello senza maniche destinato ad avvolgere e coprire tutta la persona, spesso fornito di un cappuccio: Elli avean cappe con cappucci bassi (Dante). In partic., il mantello usato dai...
cappa-fumo
cappa-fumo s. f. (pl. cappe-fumo). – Ampia cappa posta sopra alcuni tipi di forni per aspirare i gas di scarico e la polvere dei materiali di carica avviandoli al camino.
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