BENE VAGIENNA (A. T., 24-25-26)
VAGIENNA Cittadina del Piemonte, provincia di Cuneo, a 349 m. s. m. Sorge presso il sito dell'antica Augusta Bagiennorum (v. oltre), al centro di un anfiteatro formato da due colline. Il territorio del comune (48,95 kmq.) è fertile (cereali, prati, viti, gelsi) e ben irrigato; importante l'allevamento del baco da seta (filande) e del bestiame bovino. Si estrae gesso dalle ripe del torrente Mondalavia. Gli abitanti del comune nell'ultimo quarantennio hanno subito una diminuzione lieve, ma costante: 6646 ab. nel 1881, 6638 nel 1901, 6345 nel 1911, 6219 nel 1921. Di essi solo 1438 vivono nel capoluogo, gli altri in casali.
Bene Vagienna ha dato i natali a Giovanni Botero, al quale è stato innalzato un monumento di bronzo.
Monumenti. - Le mura di Bene Vagienna furono costruite verso la metà del sec. XVI su disegno di Francesco Horologi da Vicenza, restaurate nel sec. XVII. L'antico castello recentemente trasformato in ospedale conserva in qualche sala parte di decorazione dipinta. Il piccolo museo municipale ha raccolto varî oggetti di scavo dell'antica città romana. Sono da ricordare anche la chiesa della confraternita di S. Bernardino con le belle imposte della porta scolpite da Girolamo Canetta, e alcune statue in legno del sec. XVIIl, la chiesa di S. Francesco con affreschi e intagli in legno del sec. XVI e la chiesa dell'Assunta, del sec. XVII, con un campanile del XIV.
La città antica. - Nell'età romana Augusta Bagiennorum apparteneva alla regione IX augustea. Era centro dei Liguri Bagienni. Il suo nome è in Plinio (Nat. Hist., III, 5, 49) e in alcune iscrizioni (Corp. Inscr. Lat., III, 2718, V, 7153, 7670 e VI, 3896, 8070). In altre iscrizioni è chiamata Bagenni (Corp. Inscr. Lat., V, 7604, VI, 2890) o anche semplicemente Augusta (Corp. Inscr. Lat., VI, 2757).
Si ignora come essa venne costituita. Il nome Augusta ricorda l'imperatore Augusto. In una epigrafe del principio del sec. II dell'impero è chiamata municipium. Vi si ricordano urbani, decuriones, augustales, seviri augustales, un pontifex, un sacrorum mltor. Titoli varî parlano di pretoriani e di militi originarî della città. Questa era ascritta alla tribù Camilia. La Stura, al confluente col Tanaro, doveva separarne il territorio da quello di Pollentia. Gli altri confini non si possono determinare. Non comprendeva tutta l'alta valle del Tanaro, poiché in essa si trovano titoli con indicazione di tribù diversa. Quanto dice Plinio (Nat. Hist., III, 16, 117), che il Monviso era nell'agro dei Bagienni, forse non è da riferire strettamente al territorio della città.
L'odierna Bene Vagienna ebbe il nome da Bagienni, modificato lungo il Medioevo, e sorge in luogo intersecato da burroni e quindi facilmente difendibile. L'antica città sorgeva nel piano della Roncaglia. Scomparve durante le invasioni barbariche e fu distrutta quasi completamente. Gli scavi rivelarono vestigia di porte fortificate e di un probabile vallum di terra, oltre a fondamenta ruinate di costruzioni varie (un tempio in mezzo al foro, una basilica, portici, un teatro, ecc.). Fuori della città fu scoperto un piccolo gruppo di tombe di cremati dell'alto impero. Vi sono pure tracce di un anfiteatro.
Bibl.: Per la storia antica della città: Corp. Inscr. Lat., V, p. 873; Assandria e Vacchetta, Augusta Bagiennorum, in Atti della società piemontese di archeologia, X (1921), fasc. 2. Per la storia medievale: E. Assandria, Capitula et Statuta comm. Baennarum, Roma 1892.