BENCIVENNE (Bencivenne da Norcia)
Il nome di B. ci è tramandato da due codici della seconda metà del sec. XIII, il Chigiano E. IV 89 e il Cassinese 183 XX, comprendenti un trattato di Ars Notarie che entrambi i codici gli attribuiscono. È su questi che si è fondata la recentissima edizione del 1965: nel primo è detto nativo di Spoleto, nel secondo, o per lo meno nella prima rubrica del secondo, di Norcia; ma già il testo di questa stessa rubrica corregge il Nursinus in Spoletinus. Mancano notizie sulla sua vita.
Nel 1898 A. Gaudenzi - che poco prima aveva raccolto nella sua Bibliotheca Iuridica Medii Aevi il Formularium tabellionum edito da G. B. Palmieri e aveva pubblicato il primo formulario notarile di Ranieri da Perugia - sulla base dei due codici ricordati ebbe occasione di accennare a "B. da Norcia", inserendo la sua Ars Notarie fra i prodotti della scuola bolognese e dicendola derivata verso il 1235 dalla seconda opera di Ranieri da Perugia, inedita nel 1898. Su tali considerazioni sono fondati gli accenni a B. in opere di carattere generale, quali quelle di E. Besta e di G. Bertoni.
L'opera è divisa in otto libri, come indica il proemio: "primo de personis, secundo de rebus, tertio de inepta conceptione, quarto de beneficiis, quinto de testibus, sexto de contractibus et pactis, septimo de voluntatibus ultimis, octavo de iudiciis". I primi cinque, alquanto succinti, comprendono una teorica del notariato che ricalca gli schemi del primo formulario raineriano (ediz. Gaudenzi, 1892, rub. I-VIII, pp. 29-31); più esteso è il libro sesto, essenzialmente pratico e principale fondamento dell'opera, comprendente la parte formulare; gli ultimi due, relativi al testamento e alla materia processuale, frammischiano teorica e pratica rifacendosi alla stessa fonte dei primi. Il testo dimostra chiaramente che B., provenendo dalla nativa Umbria, fu studente di notariato a Bologna, uditore dei corsi del grande maestro suo conterraneo in un periodo (III-IV decennio del sec. XIII) in cui Ranieri da Perugia, già impegnato nella stesura della sua Ars Notarie (ediz. Wahrmund), utilizzava ancora, per i corsi scolastici, il Liber formularius (ediz. Gaudenzi, 1892). Fondandosi su questa base e sugli apappunti presi durante i corsi uditi a Bologna dalla viva voce del maestro perugino, B., ritornato in patria, elaborò la sua Ars Notarie il cui merito principale risulterà quello di aver diffuso il formulario notarile bolognese, fondato sulla solida base culturale di quella scuola, nei territori dell'Italia centrale e centromeridionale, così come il formulario aretino (ediz. Cicognari, 1901), poco più di un decennio dopo, varrà a diffondere gli stessi principî e le stesse formule nel territorio toscano.
Fonti e Bibl.: B. de Montfoucon, Bibliotheca Bibliothecarum Nova, I, Lutetiae Paris. 1739, p. 223; A. Caravita, I codici e le arti a Montecassino, Montecassino 1869-1870, I, p. 327; II, p. 216; Formularium tabellionum, in A. Gaudenzi, Bibliotheca Iuridica Medii Aevi, I, Bologna 1888, a cura di G. B. Palmieri, pp. 199-229; Rainerii de Perusio Ars notarie, a cura di A. Gaudenzi, ibid., II, Bologna 1892, pp. 25-67; Summa notariae anni: MCCXL-MCCXIII Aretii composita, a cura di C. Cicognari, ibid., III, Bologna 1901, pp. 281-332; A. Gaudenzi, Sulla storia del cognome a Bologna nel secolo XIII, in Bullettino d. Ist. stor. ital., XIX (1898), p. 34; F. Brandileone, Sull'opera inedita di Raniero da Perugia contenuta nel codice Riccardiano 918..., in Rendic. del R. Ist. lombardo di scienze e lettere, s. 2, XXXI (1898), pp. 1128-1168; Codicum Casinensium manuscriptorum catalogus, I, Montecassino 1915, pp. 265 s.; Die Ars Notariae des Rainerius Perusinus, a cura di L. Wahrmund in Quellen zur Gesch. des römisch-kanonischen Processes im Mittelalter, III, 2, Innsbruck 1917, E. Besta, Fonti, in Storia del diritto ital., a cura di P. Del Giudice, I, 2, Milano 1925, p. 828; G. Bertoni, Il Duecento, Milano 1947, p. 253; Bencivenne, Ars notarie, a cura di G. Bronzino, in Studi e ricerche della Facoltà di lettere della Università di Bologna, n. s., XIV, Bologna 1965; G. Orlandelli, Genesi dell'"ars notarie" nel secolo XIII, in Studi medievali, s. 3, VI, 2 (1965), pp. 329-366.