BENAUDITO
Non possediamo alcun elemento per poter indicare anche con qualche approssimazione il luogo e la data di nascita di questo vescovo di Perugia; sappiamo soltanto che nei primi mesi del 1250 successe sulla cattedra episcopale di Perugia a Frigerio: in un documento del 13 maggio di quell'anno, infatti, B. risulta presente, appunto nella sua qualità di somma autorità ecclesiastica cittadina, a una solenne cerimonia pubblica svoltasi "inter Castrum Plagarii (Piegaro) et Castrum Plebis, in loco qui dicitur 'Croce'", nel corso della quale Pepone di Giovanni d'alberto, "Sindacus et Actor, procurator" del ghibellino e ribelle Comune di Città della Pieve, invocò dal podestà di Perugia, Rainerio Bulgarelli, che già si era mosso, a capo di un esercito perugino, "ad depopulationem faciendam de Castri Plebis", il perdono in nome del Comune da lui rappresentato.
Questo primo documento riguardante B., che si legge nei Libri delle Sommissioni, vol. A, ff. 125-126, benché pubblicato dal Bolletti (il quale peraltro sciolse erroneamente in "Benedicto" l'abbreviazione usata per "Benaudito"), riassunto dal Cappelletti (che anziché "Benaudito" lesse "Benenato") e utilizzato evidentemente dal Gams, non fu conosciuto, o almeno non fu preso in seria considerazione, dal Potthast; il quale, forse seguendo troppo attentamente il Míttarelli, suppone il vescovo Frigerio, e non B., destinatario di un breve che da Milano il 31 luglio 1251 Innocenzo IV inviava "venerabili fratri... episcopo Perusino". Nella pergamena il nome del vescovo è irrimediabilmente scomparso; ma sembra evidente, a meno che non si voglia invalidare il documento delle Sommissioni, che in quella data non a Frigerio, ma a B. il papa abbia affidato l'incarico di dirimere alcune contestazioni sorte tra il Comune di Collensio e il monastero di Fonte Avellana. E se si accetta il documento della Sommissioni, sarà ancora da identificare con B. il vescovo di Perugia cui da Lione il 19 gennaio precedente il papa aveva inviato una bolla per autorizzare la cancellazione della scomunica nella quale i Perugini erano incorsi per essersi rifiutati di pagare alcune gabelle ecclesiastiche. Ancora il 31 ott. 1252 Innocenzo IV conferma "Perusino episcopo" alcuni privilegi e diritti vescovili sui territori "plebiurn de Corciano et de Mantignano" .
Non si conosce con esattezza la data di morte di B., avvenuta comunque prima del 4 sett. 1253: in una lettera di Innocenzo IV al vescovo di Assisi Nicolò, nella quale venivano confermate alcune donazioni "in terris, vineis et aliis possessionibus... in loco qui dicitur Campo de l'orto" elargite ai frati minori da B., è nominato "boriae memoriae B(enauditum) Perusinum episcopum" (il Potthast, erroneamente, integra o riporta l'integrazione "B[enedictum]" ; ma Benedetto vescovo di Perugia morì nel 1248, né alcun Benedetto appare tra gli immediati successori di B.; e tale considerazione valga anche a suffragare la proposta correzione al Bolletti).
Fonti e Bibl.: A. Potthast, Regesta Pontif. Rom., II, Berolini 1875, nn. 14370, 15114; E. Berger, Les registres d'Innocent IV, II, Paris 1887, n. 5006; III, ibid. 1897, nn. 6065, 7087; Epistolae saeculi XIII e regestis pontificum Romanorum, a c. di G. H. Pertz, III, Berolini 1894, p. 22, n. 29; G. B. Mittarelli, Annales Camaldulenses, V, Venetiis 1760, pp. 1, 4; App., col. 11, n. S. G. Bolletti, Not. istoriche di Città della Pieve, Perugia 1830, pp. 46-47; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, IV, Venezia 1846, p. 476; P. G. Gams, Series episcoporum Ecclesiae catholicae, Ratisbonae, 1873, p. 714; L. Bonazzi, Storia di Perugia dalle origini al 1860, Perugia, 1875, p. 295; C. Eubel, Hierarchia catholica. I, Monasterii 1913, p. 396; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VII, Paris 1934, col. 1031.