SHAHN, Ben
Pittore, nato a Kaunas, Lituania, il 12 settembre 1898, vivente negli S. U. A. dal 1906. Una sua prima esperienza come litograio e disegnatore è molto importante e spiega non solo la sicurezza di segno nella pittura ma anche la sua grande abilità grafica e di incisore.
Sh. vuole, con la sua arte, non solo raccontare gli eventi contemporanei (v. la serie di "gouaches" per Il processo Sacco e Vanzetti, 1931-32) ma da questi risalire alla storia dell'uomo, rilevando con intenti polemici contrasti, denunciando la miseria e lo squallore di certe situazioni: egli è stato quindi il più importante rappresentante di quella corrente di pittori sociali che è stata particolarmente attiva negli anni tra la depressione economica e la fine della guerra mondiale. Sh. ha lavorato per il W. P. A. (Works Projects Administration) e la sua arte grafica è stata utilizzata per manifesti pubblicitarî di grande efficacia. Negli ultimi anni, forse anche per la cambiata situazione sociale e politica negli S. U. A., l'arte di Sh., che anche dal punto di vista tecnico ha voluto fare delle concessioni all'astrattismo, ha perso molto della sua aggressività.
Si citano, fra le mostre personali, quelle al Museum of modern art di New York nel 1947, e alla XXVII Biennale di Venezia nel 1954; affreschi nell'edificio del Federal security a Washington, D. C., nell'ufficio postale di Bronx, N. Y., ecc.
Bibl.: J. Th. Soby, B. Sh., Harmondsworth 1947; C. Lonzi e M. Volpi, B. Sh., in Paragone, n. 69, sett. 1955, p. 38; J. Th. Soby, in Cat. XXVII Biennale, Venezia 1954, pp. 350-51; B. Sh. in Graphis, n. 62, 1955, pp. 468-85; Catalogue of an exhibition of the graphic work of B. Sh., The Leicester Gallery, Londra 1959.