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Alighieri, Bello

di Renato Piattoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Alighieri, Bello

Renato Piattoli

Figlio di Bellincione di Alighiero I, fu detto anche Belluzzo; con tale nome infatti è citato nella tenzone di D. con Forese, nel sonetto Va, rivesti San Gal prima che dichi (Rime LXXVI). Secondo Forese, infatti, era consigliabile " che col Belluzzo tu non stia in brigata " (v. 11). Questo B. compare negli stessi documenti pratesi del 1246 e del 1270, in cui si parla di suo fratello Donato (v.), e in più lo vediamo il 29 maggio 1246, sempre in Prato, testimone a un impegno preso dal potente Dagomari del fu Grazia e da suo figlio Grazia (dei Dagomari magnati guelfi). il 14 marzo 1277 fu, con alcuni convicini della chiesa di S. Martino del Vescovo, fra coloro che prestarono il giuramento de calumpnia in una causa di appello, in una lite tra i predetti convicini contro la badia di S. Maria e la chiesa di S. Martino.

Bibl. - Piattoli, Codice 20 e 43.

Vocabolario
bèllo
bello bèllo agg. [lat. bĕllus «carino, grazioso», da *due- nŭlus, dim. di duenos, forma ant. di bonus] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, d, g seguite da l o r; bèllo, bègli...
ibis redibis non morieris in bello
ibis redibis non morieris in bello 〈... mori̯èris ...〉. – Frase latina, riferita dal Chronicon del monaco cistercense Alberico delle Tre Fontane (sec. 13°) a un antico oracolo: in quanto priva di punteggiatura (o di altro segno che suggerisca...
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