BELLI, Enrico, detto Belli-Blanes
Era figlio di Francesco Belli, nipote del precedente. Nacque a Foligno nel 1844, fu da giovanetto accolto da Meneghino Moncalvo e da Giorgio Duzzi; assunto, nel 1862, da Luigi Bellotti-Bon come secondo amoroso e generico giovine, percorse la scala dei caratteri fino a caratterista e promiscuo nei sedici anni che passò con lui: fu poi con l'Andò, e col Leigheb. Attore di razza, ebbe meriti eccezionali d'interprete e di rigido osservante della disciplina scenica; del "ruolo" di generico primario fece un vero e proprio "carattere" di grande importanza. Aveva sul pubblico un'autorità che poterono invidiargli artisti anche maggiori. La sua coscienziosità gli dette un orgoglio d'arte per cui si stimava, e non a torto, custode delle tradizioni di una vera nobiltà di casta, in confronto dei filodrammatici che detestava. Fu un vero maestro della truccatura. Innumerevoli furono le sue interpretazioni in ogni genere del repertorio comune di quel trentennio, dal '60 Al '90. Morì nel 1903 a Viù (Torino).
Bibl.: L. Rasi, I Comici italiani, I, Firenze 1894.