BELLEROFONTE (Βελλεροϕιῶν)
Eroe del mito greco.
Figlio di Glauco ed Eurimeda o Eurinome. Altri lo riteneva figlio del dio Posidone, allevato da Glauco. Entra in possesso del cavallo alato Pegaso, da lui incontrato e domato mentre beveva alla fonte Priene, oppure donatogli dalla dea Atena o da Posidone; con questo vince il mostro leonino detto Chimera (v.). Più tardi nel mito di B. entra Preto, principe argivo, presso cui l'eroe si sarebbe rifugiato dopo aver ucciso, per errore, il proprio fratello e che si serve di lui per alcune imprese. Però Stenebea, moglie di Preto, invaghitasi invano di B., lo accusa falsamente dinanzi al marito che lo manda al suocero Iobate in Licia, con alcune tavolette in cui gli chiede di liberarlo di Bellerofonte. Preto manda B. a lottare contro la Chimera, contro i barbari Solimi e le Amazzoni, ma siccome B. riesce sempre vincitore gli tende egli stesso un agguato che B. supera uccidendo tutti i guerrieri di Iobate. Questi allora capisce che B. è innocente e protetto dagli dèi, gli dà in sposa la figlia Filonoe e divide con lui il regno. Figli di B. sono Isandro, Ippoloco e Laodamia. L'Iliade, che racconta il mito (vi, 151-205), aggiunge che B. mori nemico degli dèi che gli avevano ucciso due figli. Altre versioni dicono che B. montato su Pegaso avrebbe tentato di raggiungere le dimore degli dèi, ma che dal cavallo imbizzarrito sarebbe stato precipitato in mare; o che, tornato a Corinto, avrebbe preso Stenebea su Pegaso e la avrebbe precipitata in mare.
La raffigurazione più completa delle prove dell'eroe si trova su un vaso a figure rosse nel Museo Naz. di Napoli: da un lato è Preto (o Iobate?) in trono, dall'altro B. con in mano le tavolette che ha ricevuto o che sta per consegnare, nel mezzo una figura femminile seduta, forse Stenebea; al centro è il combattimento con la Chimera e intorno figure di barbari (Solimi e Amazzoni). Anche un sarcofago del museo di Algeri ha varie raffigurazioni di queste avventure: sul coperchio, è raffigurato B. che prende le tavolette da Preto, dietro al quale è Stenebea e quindi B. che trionfa sulla Chimera; sulla cassa è rappresentato: da un lato B. che abbevera Pegaso sulla Chimera uccisa, nel mezzo una figura di Amazzone (o due), dall'altra parte B. ricevuto da Iobate dopo la sua impresa. Un sarcofago da Villa Pamphilj a Roma deriva dal precedente. Su questi monumenti abbiamo l'accostamento e la fusione di diverse raffigurazioni che altrove troviamo isolate: B. davanti a Preto (o Iobate) con le tavolette in mano, spesso in presenza di Pegaso; B. attorniato da barbari contro cui combatte.
Molto sfruttato dall'iconografia è il combattimento con la Chimera; Pausania ne ricorda tre raffigurazioni: sul Trono di Amicle (iii, 18, 7); su quello di Asklepios ad Epidauro (ii, 27, 2); nel tempio di Posidone sull'Istmo (ii, i, 8). Della lotta con la Chimera il Lehmann-Hartleben distingue tre tipi: il primo, più antico, ha B. su Pegaso che combatte contro la Chimera o la insegue; così è su un vaso protocorinzio, in una scultura proveniente da una tomba di Tlos, sul fregio dell'Heroon di Gyölbashi-Trysa e su un vaso a figure rosse al Louvre. Un secondo tipo, forse anche questo di tradizione molto antica, ha B. che, smontato da Pegaso, combatte a piedi la Chimera. Nel terzo tipo, derivato dal primo, B. è rappresentato su Pegaso, posto sopra la Chimera, composizione originariamente imposta dalla ristrettezza dello spazio sviluppato in altezza (ad es. in una situla fittile pubblicata in Jahrbuch, x, 1895, p. 37) o rotondo (ad es., in specchi etruschi e in gemme) applicandosi poi anche a composizioni più ampie, come nel cratere già ricordato del Museo Naz. di Napoli e in altri vasi, anche su un dittico di avorio e altri rilievi. La composizione rotonda ritorna anche su mosaici. Monete di Corinto e Leuca hanno al diritto B. ed al rovescio la Chimera; anche in un rilievo B. e la Chimera sono divisi. Questo tipo fu anche tradotto in plastica a tutto tondo, in gruppi in cui Pegaso con B. in groppa è addossato ad un albero ed ha sotto di sé la Chimera: una statuetta da Alessandria ed un'altra al Museo Naz. di Atene. B. e Pegaso sono spesso rappresentati isolati. La scena di B. che doma Pegaso ci è conservata in un gruppo statuario mutilo, su uno specchio etrusco, su una lucerna al British Museum e su monete di Corinto. B. che abbevera il cavallo alla fonte Priene, è effigiato in un bel rilievo a Villa Spada (Roma) da cui altri derivano. Più rara è la rappresentazione di B. che combatte la Chimera dalla quadriga. La caduta di Stenebea è raffigurata su un vaso greco. La caduta di B. è su altri vasi. B. è sempre sbarbato e talvolta ha in testa il petaso.
Monumenti considerati. - Vaso a fig. rosse di Napoli: Mon. dell'Inst., ix, tav. 52; Furtwängler-Reichhold, 11, pp. 142-155, tav. 81. Sarcofago del museo di Algeri: Mélanges de l'École Française, lii, 1935, p. 143 ss. Sarcof. da Villa Pamphilj, Roma: C. Robert, Sarkophagreliefs, iii, p. 43, tavv. viii-ix, 34. Scene isolate: B. davanti a Preto, pittura pompeiana: G. Rodenwaldt, Die Komposition der Pompezianischen Wandgemälde, Berlino 1909, p. 132; vasi: Furtwängler-Reichhold, iii, p. 346, fig. 166; Catal. Jatta, 1499; C. V. A., Italia, 517, i (Museo Campano, Capua); Not. Scavi, 1937, p. 128; specchio etrusco: E. Gerhard, Etr. Spiegel, tav. 333 (ma con identificazione errata dei personaggi). B. combatte contro i barbari: Ann. d. Inst., lxv, 1873, tavv. A-E; C. V. A., Deutschland, 360, 2. B. su Pegaso combatte contro la Chimera: vaso protocorinzio: American Journal of Arch., serie ii, vol. iv, 1900, tav. iv; scultura dalla tomba di Tlos: British Museum. Catalogue of Sculptures, n. 46; fregio di Gyölbashi-Trysa: Jahrbuch d. Kunst. Sammlungen, ix, 1889, p. 59, tav. xxii. Vaso a figure rosse: C. V. A., France, 521,1 e 4 (Louvre). B. combatte a piedi: Ath. Mitt., xiii, t. xi; Gerhard, Apul. Vasenb., t. viii; Ross, Archaöl. Aufs.; t. xviii c; moneta di Corinto: Cat. of Mc Clean Coll., 6178-9. Moneta di Adriano: Cohen, viii, p. 301,227. B., Pegaso e Chimera posti in tre zone, l'una al di sopra dell'altra: specchi etruschi: Gerhard, op. cit., tavv. 334, 2; 72; 73; Not. Scavi, 1933, p. 187; gemme: A. Furtwängler, Gemmen, tavv. xxvi, 21; xlvi, 14; cfr. S. Reinach, Répertoire Reliefs, i, p. 378; vasi: C. V. A., Deutschland, 360, 2; Ephemeris Arch., 1892, tav. 13; O. Jahn, Arch. Beiträge, tav. v (notevole anche perchè B. vi compare con l'aureola); Cat. Jatta, 1091, 1414; dittico eburneo: S. Reinach, Répertoire Stat., iv, 312, 2; rilievi: id., Répertoire Reliefs, 4, p. 120; Cat. Jatta, 31; mosaici: Bullett., Mon., Annal. d. Instit., 1854, p. 44 ss. (mosaico di Autun); Fasti Arch., iv, 1951, 4681; v, 1952, 5377. Raffigurazioni di B. e della Chimera divise tra loro: monete: Catalogue of Mc Clean Coll., 6118, 5358-9; rilievo: American Journal of Arch., 1908, tavv. 818. B. su Pegaso che ha sotto di sé la Chimera: statua di Alessandria: Arch. Anzeiger, xi, 1896, p. 93, fig. 3; Röm. Mitt., xxxviii-xxxix, 1923-24, p. 264, fig. I; statue di Atene: ibid., fig. 2 ; Bollett. del Museo dell'Imp., xii, 1941, p. 74; rilievo di Kovanlik: Arch. Anz., 1922, pag. 318. Statue di B. e della Chimera isolate: Palazzo Mattei, (Roma): S. Reinach, Répertoire St., i, 481, 5; sarcofago: Ephemeris Arch., 1930, pp. 76-89; statuetta: S. Reinach, Rép. Stat., v, 537, 9; Ch. Clarac, 306, 2 k; vaso greco: Ath. Mitt., lxv, 1940, tav. 21; vasi etruschi: Studi Etruschi, xx, 1948-49, p. 246 ss.; Not. Scavi, 1937, p. 130. B. doma Pegaso: gruppo statuario: Mon., Bullett., Annal dell'Instit., 1856, p. 103; specchio etrusco: E. Gerhard, op. cit., tav. 334, i; lucerna nel British Museum: Catalogue, 657, tav. 22; monete di Corinto: Catalogue of the Mc Clean Coll., 6176. B. abbevera il cavallo: rilievo Spada (Roma): Brunn-Bruckmann, 623; altro rilievo: C. Robert, Sarkophagreliefs, ii, pp. 146-147, tav. 50, 138 (sarcofago proveniente da Atene). B. su quadriga: British Museum. Catalogue of Sculptures, 951. Caduta di Stenebea: vaso greco: F. Inghirami, Vasi fittili, i, 3 tavv. 1-111. Caduta di B.: vasi: A. L. Millin, Galerie mythologique, tav. 55, 394; J O. Guigniaut, Nouvelle Galerie mythologique, 170, 6i8; Cabinette Durand, 249. B. con il petaso: G. V. A., France, 521, i e 4 (Louvre); ibid., Deutschland, 360, 2 (Karlsruhe).
Bibl.: R. Engelmann, Bellerofonte e Pegaso, in Ann. d. Inst., 1874, pp. 5-37, elenca 80 raffigurazioni dei varî episodi del mito. E. Saglio, in Diction. Ant., s. v.; Roscher-Rapp, in Roscher, I, 1884-86, s. v. Bellerophon; Bethe, in Pauly-Wissowa, III, 1899, s. v. Bellerophon; K. Lehmann-Hartleben, Bellerophon und der Reiterheilige, in Röm. Mitt., XXXVIII-XXXIX, 1923-1924, pp. 264-280; L. Malten, Bellerophontes, in Jahrbuch, XL, 1925, pp. 121-160; F. Brommer, Bellerophon, in Marburger Winckelmann-Programme, 1952-54, elenca 107 raffigurazioni; id., Vaesnlisten zur griech. Heldensagen, Marburg-Lahn 1956, pp. 168-178.