BELLE-ISLE, Carlo Luigi Augusto Fouquet conte, poi duca di
Nato a Villefranche-de-Rouergue il 22 settembre 1684, questo nipote di Fouquet, il soprintendente delle Finanze, entrò prestissimo al servizio di Luigi XIV, che era pur stato l'autore delle sventure di suo nonno, e, giovanissimo, si distinse molto durante la guerra di successione di Spagna. Maresciallo di campo nel 1718, egli partecipò alla guerra contro Filippo V di Spagna, ma, essendo amico del reggente, fu coinvolto nella reazione avvenuta quando il duca di Borbone salì al potere, e fu pertanto mandato alla Bastiglia e poi esiliato nelle sue terre. Col ministero del cardinale Fleury, egli riprese tutto il suo potere, e, durante la guerra di successione di Polonia, seppe mostrare i suoi talenti militari, contribuendo alla presa di Treviri e di Trarbach e partecipando all'assedio di Philippsburg (1734). Egli era benissimo al corrente delle questioni diplomatiche, avendo partecipato alle negoziazioni di Rastatt nel 1714 e poi a quelle di Vienna nel 1735, ehe portarono alla cessione della Lorena. Appunto per questi suoi meriti di soldato e di diplomatico, gli fu affidato il governo delle tre importanti fortezze di Metz, Toul e Verdun. Quando morì l'imperatore Carlo VI, egli stimò giunto il momento d'infliggere una lezione definitiva alla casa d'Asburgo e diresse perciò alla corte di Versailles il partito fautore della guerra, che voleva fare della Francia il centro della coalizione rivolta contro Maria Teresa d'Austria. Infatti, malgrado gli sforzi di Fleury, che teneva a rispettare la Prammatica Sanzione, nel 1741 egli fu nominato maresciallo di Francia e plenipotenziario alla Dieta di Francoforte, dove si annodò la coalizione in favore dell'elettore di Baviera. Il 5 giugno 1741 egli concluse l'alleanza con Federico II di Prussia, il 31 gennaio 1742 fece proclamare imperatore Carlo Alberto di Baviera, poi marciò fino a Linz. Sembrava veramente che potesse mantenere la sua boriosa promessa di arrivare a Vienna in tre mesi. Ma il ripiegamento e i successi dell'armata austriaca in Boemia sconvolsero i piani militari e politici di Belle-Isle, che fu costretto a sgombrare la Boemia, e a disimpegnarsi con una ritirata brillantissima, ma non proprio conforme ai suoi piani di vittoria. Con la morte del cardinale Fleury, cadde in disgrazia e a Parigi fu oggetto di vivaci critiche e di satire. Tuttavia, dopo essere stato internato per un anno in Inghilterra, essendo caduto prigioniero degli Inglesi attraversando il Hannover, fu incaricato di difendere la frontiera francese di sud-est contro gl'Imperiali e i Sardi e, malgrado lo scacco subito dal fratello al Colle dell'Assietta, riuscì a farli sgombrare dalla Provenza. Bastò questo a riaffermare la sua fama di generale: perciò, dopo la pace di Aquisgrana (1748), fu nominato duca e pari. Fu segretario di stato per la Guerra al principio della guerra dei Sette anni (febbraio 1758); pose mano ad alcune felici riforme militari sia in materia di avanzamenti, sia toccando le spese suntuarie degli ufficiali, ed istituì anche l'Ordine del merito. Ma sia che le circostanze vi si prestassero male, sia che egli partecipasse al pregiudizio di molti suoi contemporanei in materia coloniale, rifiutò a Montcalm le truppe che forse avrebbero salvato il Canada. Amico delle lettere, egli era entrato nel 1740 all'Accademia di Francia e, nel 1760, fondò l'Accademia di Metz. Morì a Versailles il 26 gennaio 1761, ultimo della sua famiglia, essendogli premorti il fratello e il figlio.
Bibl.: F. M. Chabert, Notice sur le Maréchal de Belle-Isle, Metz 1856; Pajol, Les guerres sous Louis XV, voll. 7, Parigi 1881-91; F. E. de Vault, Guerre de la succession d'Autriche (1742-1748); Mémoire extrait de la correspondance de la cour et des généraux; Les guerres des Alpes, ed. da P. Arvers, voll. 2, Parigi 1892; P. d'Echérac, La jeunesse du maréchal de Belle-Isle, 1684-1726, Parigi 1908.