BELGICA
Provincia dell'Impero romano.
Sottomessa già con la conquista cesariana, ordinata da Augusto come provincia imperiale, governata da un legato pro praetore, ridotta da Tiberio, con la stabile costituzione delle due Germaniae, entro i confini che praticamente mantenne sino ai primi rovesci militari contro i barbari e alla riforma tetrarchica, la provincia romana della B. trovava la sua ragion d'essere essenzialmente nella compagine etnica delle popolazioni celto-germaniche che vi dimoravano.
Dal punto di vista fisico appartenevano alla provincia il bacino destro della Sequana (Senna), con gli affluenti Isara (Oise) e Matrona (Marne), e i bacini dei fiumi Samara (Somme) e Scaldis (Schelda), e gli alti bacini della Mosa e della Mosella.
I centri urbani preromani continuarono la loro vita, talvolta ricevendo colonie romane, ovvero rinnovando l'impianto urbanistico, sovente mutando il nome (come Gesoriacum-Bononia, Boulogne-sur-Mer, il grande porto della provincia). Tra le città più notevoli rinnovate nel primo periodo della romanizzazione sono Caesaromagus e Augusta Viromanduorum; un nuovo centro fu fondato dai Romani nel cuneo di territorio belgico che si insinuava tra le due Germaniae, comprendendo parte della foresta delle Ardenne (silva Arduenna), Augusta Treverorum, poi Treveri, che tuttavia continuò la tradizione di un grande centro religioso germanico nell'Altbachtal. Nella parte meridionale della provincia, che giungeva sino ai Vosgi (Vosegus), era il grande centro di Divodurum, capitale dei Mediomatrici, più a O, verso la Senna, erano Durocortorum e Noviodurum. Verso il canale della Manica (fretum Gallicum) stavano i centri di Samarobriva, Nemetacum, Taruenna, Minariacum, Cortoriacum. Nel territorio dei Nervii era il centro di Bagacum. Il momento più felice dell'urbanizzazione belgica fu nella prima metà del I sec., dopo la costituzione delle province germaniche, quando i centri della B. non servirono più come basi militari per il grande disegno di conquista della Germania e molti posti fortificati divennero borghi e città.
La rete fluviale determina in gran parte, anche come mezzo sussidiario o principale di trasporto, il sistema stradale. Conosciamo una grande arteria che, risalendo la Mosa, giunge a Camaracum, Noviodurum, Augustomagus, donde si biforca verso settentrione (Caesaromagus) e verso mezzogiorno (Agedincum nella Lugdunensis). Un'altra strada, da Colonia sul Reno, giunge a Treviri, ove si unisce a un ramo da Bingen, e prosegue risalendo la Mosella verso Andematunnum, nel territorio dei Lingoni, e discende il Rodano sino al suo delta. Da Strasburgo una via, valicando i Vosgi, congiunge Divodurum, Durocortorum, Noviodurum, Samarobriva e infine il porto di Gesoriacum.
La B. assurse a un gran ruolo nel III e nel IV sec., quando Treviri, in felicissima posizione geografica e climatica, divenne un centro politico di alto ordine, quasi una capitale morale delle Gallie, dapprima con l'impero autonomo di Postumo, poi, più volte, come residenza del Cesare e dell'Augusto di Occidente, dopo la riforma tetrarchica che spezzò la B. in due province, divise all'incirca dalla Mosa. Si vedano le voci: Amiens, Arlon, Beauvais, Lillebonne, Namur, Senlis, Soissons, Tongres, Tournai, Treviri.
Bibl.: A. Grenier, Habitations gauloises et villas latines dans la cité des Médiomatrices, Parigi 1906; C. Jullian, Histoire de la Gaule, Parigi 1913-1916; F. Cumont, Comment la Belgique fut romanisée, Bruxelles 1925; G. Dnecke, Les origines de la civilisation dans le Nord de la France; études sur le peuplement dans le Pas de Calais et la Somme, dès temps paléolithiques à la fin de l'Empire romain, Arras 1943; E. Janssens, Histoire ancienne de la mer du Nord, Bruxelles 1943; A. Vannerus, Le limes et les fortifications gallo-romaines de Belgique, enquête toponymique, Bruxelles 1943; A. Grenier, La Gaule province romaine, Parigi 1946.