BELARDO d'Ascoli
Visitò la Terra Santa forse nella prima metà del sec. XII. Di lui si sa solo quanto si legge alla fine della relazione che stese sul suo viaggio e che occupa gli ultimi due fogli (141 b -142 b) del codice Vat. Lat. 1110: "Et ego frater Belardus de Esculo hec oinnia vidi et scrutatus fui et mihi notavi ut aliis possem veritatem dicere". Da questa nota risulta che B. fu un ecclesiastico e scrisse la descrizione per ricordo suo e per informazione altrui. Si tratta però di una breve ed arida elencazione dei luoghi santi in Gerusalemme e negli immediati dintonù, purtroppo infarcita di errori, dovuti non solo ad imperizia di amanuensi, ma anche al fatto che la breve descrizione pare scritta a distanzà- di tempo dal viaggio. Secondo la sua relazione B. sbarcò in Terrasanta a Giaffa e si diresse a Gerusalemme, visitando per primi il Monte Sion, il Cenacolo, il Pretorio, una piscina probatica. Successivamente sono ricordate le sue visite alla valle di- Giosafat, al monte degli Ulivi. Poi, per Betfage, la fontana di Siloe e l'orto di. Getsemani, B. arrivò al Calvario e al Santo Sepolcro.
Gli studiosi specialisti della topografia medievale di Gerusalemme, dai luoghi ricordati e da quelli taciuti della città, santa, sono portati a formulare l'ipotesi che B. abbia fatto il suo viaggio in un anno fra il 1112 e il 1120, ad ogni modo in un periodo in cui i Latini facevano lavori di riassetto dei luoghi santi ed in ciò consiste l'importanza della descrizione.
Fonti e Bibl.: G. A. Neumann, La Descriptio Terrae Sanctae de B. d'Ascoli, in Archives de l'Orient Latin, Paris 1881, pp. 225-229; R. Röhricht, Bibliotheca geographica Palaestinae, Berlin 1890, p. 32; A. Potthast, Bibliotheca historica medii aevi, I, Berlin 1896, p. 142; G. Golubovich, Bibliotheca bio-bibliogr. della Terra Santa, V, Quaracchi 1927, p. 345; Biblioteca Apostolica Vaticana, Codices Vaticani latini, Città del Vaticano 1931, II, 1, pp. 728-729; Dictionn. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VII, coll.497-498.