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BĒL

di Giuseppe Furlani - Enciclopedia Italiana (1930)
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BĒL

Giuseppe Furlani

. È il dio principale della Babilonia, detto dai Greci Βῆλος. Il nome Bēl è la forma babilonese della parola pansemitica ba‛al "signore". Il Bēl del periodo neobabilonese rappresenta la fusione di due divinità di origine diversa, ma di carattere molto affine: del dio sumero En-lil, antica divinità della terra che in Sumeria ebbe il suo centro di adorazione e il santuario nazionale, rinomato dai più antichi tempi dello stanziamento dei Sumeri in Babilonia fino all'estinzione della civiltà babilonese, a Nippur, e del corrispondente dio semitico, il quale, per il fatto che era il dio supremo, fu chiamato il Bēl, il signore per eccellenza. Il dio sumero En-lil era però in origine probabilmente una divinità del vento, come sembra indicare il suo nome.

Bēl è riguardato come il padrone e il signore del paese e dell'umanità. È lui che dà il potere ai re, essendo il re del cielo e della terra, il padre degli dei. Per chiamare i re al regno egli pronuncia il loro nome e affida loro lo scettro del comando. È detto il re degli Anunnaki e signore degli Igigi. Egli è il signore che fissa il destino del mondo e degli uomini mediante lo strumento al. È un dio buono, ma qualche volta sa infliggere agli uomini il meritato castigo: allora è un uragano distruttore, tremendo, una rete di presa, debellatore del paese nemico. Si dice che il suo nome creò il fondamento del cielo, il mondo superno e le montagne. Si potrebbe caratterizzarlo dicendo che rappresenta le forze diverse della natura che hanno per loro sede e campo di attività la terra.

Il suo simbolo è il trono e la tiara. A lui era dedicato il primo mese dell'anno. Lo si riguardava come padre di Ištar, Nannar (Sin), Nabū, Nimurta, Nērgal, Ningirsu e Nusku. Il tempio più celebre egli aveva a Nippur, detto E-kur "casa della montagna". Sua moglie era Ninkharsag "signora della montagna", la madre degli dei, detta perciò dai Babilonesi semitici Bēlit-ili. A Nippur egli aveva per moglie Nin-lil.

Quando la città di Babele acquistò in Babilonia la supremazia politica, il suo dio Marduk divenne il dio supremo del pantheon babilonese. Siccome En-lil (Bēl) era allora il primo dio, questo si fuse con quello, e il supremo dio in Babilonia fu d'ora innanzi Bēl-Marduk. Nella nuova figura divina si fusero quindi tutte le qualita e gli attributi che caratterizzavano queste due figure divine e sulla stessa si trasportarono anche i miti che le esaltavano. Bēl Marduk è quindi l'eroe dell'epopea Enuma eliš, che celebra il mito della creazione del mondo da parte di Marduk. Egli è pure l'eroe del mito e mistero della morte e resurrezione, che si celebrava ogni anno durante la festa di capodanno nella capitale della Babilonia. Bēl nell'ultimo periodo della civiltà babilonese fu quindi il nome più comune di Marduk, e sotto questo nome i Greci lo conobbero quale dio supremo dei Babilonesi (v. Babilonia e assiria: Religione).

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  • MITO DELLA CREAZIONE
  • CIVILTÀ BABILONESE
  • BABILONIA
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  • ANUNNAKI
Vocabolario
bèl paése
bel paese bèl paése (o belpaése) locuz. usata come s. m. – 1. Nome attribuito per antonomasia all’Italia, per ricordo dei noti versi di Dante («Del bel paese là dove ’l sì sona», Inf. XXXIII, 80) e del Petrarca («il bel paese Ch’Appennin...
il più bèl fiór ne còglie
il piu bel fior ne coglie il più bèl fiór ne còglie. – Motto dell’Accademia della Crusca, stabilito nella seduta del 14 marzo 1590; il motto (che adatta un emistichio del Petrarca «e ’l più bel fior ne colse», Canz. LXXIII, 36) è sovrapposto...
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