BEJA (Pax Iulia)
Centro nella regione meridionale del Portogallo, borgata celtica occupata poi dai Romani e divenuta colonia civium Romanorum (C. I. L., II, 47) sotto Cesare con il nome di Pax Iulia. Plinio (Nat. hist., iv, 117) la dice colonia Pacensis; su monete di Augusto troviamo Pax Iul. Fu a capo del Conventus Iuridicus Pacensis.
Scarsi sono i resti archeologici: alcune pavimentazioni e avanzi di edifici, fondazioni forse di un tempio in opus incertum e in opus signinum (m 29,16 × 5o) a cui si sono voluti attribuire grandi capitelli, frammenti di colonne, due iscrizioni a Iside e a Serapide scoperti in epoche e località varie. A Monte do Meio resti di terme e di altri edifici con mosaici pavimentali. Il materiale archeologico e numismatico si conserva nel locale museo, di cui sono da ricordare alcune stele funerarie decorate con testa discoidale, molto frequenti nella penisola iberica.
Bibl.: A. Schulten, in Pauly-Wissowa, XVIII, 2, 1949, c. 2436, s. v. Pax Iulia; A. Viana, in Arquivo de Beja, III, 1946, pp. 161-226; 278-305; IV, 1947, pp. 77-88; VI, 1949, pp. 37-85; XI, 1954, pp. 3-31; id., in Archivo Español de Arqueología, XIX, 1946, pp. 93-109; id., Guia turistica de Beja, Pax Julia, Beja 1950; F. C. da Silva, in Arquivo de Beja, V, 1948, pp. 225-242; VI, 1949, pp. 3-36 e 292-324.