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Smetana, Bedřich

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Musicista (Litomyšl 1824 - Praga 1884). Accostatosi alla musica fin da giovanissimo, S. può essere considerato un autodidatta. Dapprima maestro di musica a Praga in casa Thun, aprì poi (1848 circa) una scuola di musica nella stessa città. Malvisto per motivi politici dalla polizia, lasciò Praga nel 1857 e si trasferì a Göteborg, ove rimase quale direttore d'orchestra fino al 1861. In quest'anno, mutato il clima politico, tornò a Praga dove riuscì con altri privati a fondare un teatro nazionale ceco. Per l'inaugurazione egli scrisse Braniboři v Čechách ("I Brandeburghesi in Boemia"), ma l'opera fu rappresentata solo tre anni dopo, nel 1866. Seguì, nel crescente fervore patriottico dei Boemi, la seconda opera, che fu Prodaná nevěsta ("La sposa venduta", 1866). La carriera di S. venne da allora consolidando le proprie conquiste teatrali con le opere Dalibor (1868), Dvě vdovy ("Le due vedove", 1874), Hubička ("Il bacio", 1876), Tajemství ("Il segreto", 1878), Libuše (1881), ecc., e accrescendo il numero delle pagine sinfoniche, con Má vlast ("La mia patria", ciclo di 6 poemi sinfonici, composti 1874-79, tra i quali il celebre Vltava "La Moldava"), e alcuni lavori corali e da camera (quartetti, un trio). Colpito da una grave forma di sordità e afflitto da disturbi mentali, continuò tuttavia a comporre. Ai lavori già indicati vanno aggiunti: l'opera teatrale Čertova stěna ("Il muro del diavolo", 1882); i poemi sinfonici Il campo di Wallenstein, Riccardo III, Hakon Jarl, Il carnevale di Praga; una Sinfonia trionfale; una Marcia festiva, per una commemorazione di Shakespeare; molte pagine pianistiche (pezzi caratteristici, Pagine d'album, polke, schizzi, Ricordi di Boemia, Sogni, danze ceche, uno studio da concerto, ecc.), corali vocali da camera, ecc. Il nome di S., uno dei maggiori del teatro musicale ottocentesco, ha assunto - vivente ancora l'artista - il valore di massimo esponente e di simbolo dell'arte musicale ceca. Valore ancor oggi riconosciuto, per la forte impronta etnica nelle migliori composizioni e specialmente nella Sposa venduta e nel ciclo La mia patria. L'affermazione di S., nel seno del complesso musicale dell'Europa contemporanea, significò l'affermazione d'una nuova scuola nazionale.

Vedi anche
poèma sinfònico Composizione musicale per orchestra derivata dalla cosiddetta musica a programma, che si prefigge di evocare vicende drammatiche o ambienti di natura o caratteristiche figure della storia o della leggenda. Esempi ante litteram si ebbero fin dal Medioevo (le Cacce dell’Ars nova) e, sempre più frequenti, ... Antonín Dvořák Dvořák ‹dvòřaak›, Antonín. - Musicista boemo (Nelahozeves, Boemia, 1841 - Praga 1904). Studiò a Praga. Dopo lavori ancora immaturi, si rivelò con un Inno per coro e orchestra (1873) e con uno Stabat (1877). La borsa di studio procuratagli dall'Inno gli consentì di proseguire nell'attività di compositore, ... Franz von Liszt Liszt ‹list›, Franz (ungh. Ferenc) von. - Musicista (Raiding, Sopron, 1811 - Bayreuth 1886). Studiò con C. Černy, A. Salieri, F. Paër e A. Reicha. Ventenne, fu spinto dall'ascolto in concerto di N. Paganini a rinnovare la propria arte pianistica, alla quale esperienza seguì quella del contatto con Liszt, ... Josef Suk Musicista ceco (Křečovice, Boemia Centrale, 1874 - Benešov 1935); studiò col padre e con A. Dvořák. Prof. di composizione (dal 1922) e direttore (1924-26) del conservatorio di Praga. Compose musiche d'ogni genere, dal teatrale al cameristico, dal sinfonico al corale, ideate secondo uno stile spiccatamente ...
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  • SMETANA, Bedřik
    Enciclopedia Italiana (1936)
    SMETANA, Bedřik Gastone ROSSI-DORIA Compositore, nato a Litomyšl (Boemia sud-orientale) il 2 marzo 1824, morto a Praga il 12 maggio 1884. Fu precoce nella sensibilità e nella pratica della musica. A 8 anni componeva musica: tra l'altro, alcune danze. La sua istruzione artistica non si svolse però ...
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