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MINTZ, Beatrice

di Marco Vari - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)
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MINTZ, Beatrice

Marco Vari

Biologa statunitense, nata a New York il 24 gennaio 1921. Professore di Genetica all'università della Pennsylvania (1965-75), è attualmente membro dell'Istituto per la ricerca sul cancro di Bethesda. Nell'ambito delle sue ricerche sul differenziamento cellulare dei mammiferi, ha ottenuto alcuni importanti risultati sperimentali rendendo possibile la stima della quantità di cellule embrionali progenitrici di un dato organo o sistema di organi.

Base di questi lavori è stata la produzione di topi allofenici (v. allofene, in questa Appendice) ottenuti espiantando dall'utero materno due embrioni nati da due coppie di genitori omozigoti per geni diversi. Posti a contatto a una temperatura di 37°C, si è generata una blastocisti più grossa e geneticamente ibrida, che, ritrasferita in una madre portatrice, ha dato origine a un animale allofenico. In ricerche successive, la M. ha verificato che cellule di teratocarcinoma possono rivelarsi totipotenti, e le loro caratteristiche cancerose possono essere reversibili. Inserendo nel blastocele cellule geneticamente marcate, provenienti da una linea cellulare di tumore, si sviluppa una progenie a mosaico in cui le cellule differenziate derivanti dal teratocarcinoma interagiscono con le cellule d'origine normale per lo sviluppo di un animale sano.

Tra le numerose pubblicazioni della M., vanno ricordate: Gene expression in the morula stage of mouse embryos, as observed during development of T12/T12 lethal mutants in vitro, in Journal of Experimental Zoology, 157 (1964), pp. 267-72; Genetic mosaicism in vivo: development and disease in allophenic mice, in Fed. Proc., 30 (1971), pp. 935-43; Normal genetically mosaic mice produced from malignant teratocarcinoma cells, in collaborazione con K. Illmensee, in Proceedings of National Academy of Science USA, 72 (1975), pp. 3585-89.

Vedi anche
blastocisti Stadio dello sviluppo embrionale dei Mammiferi costituito da una vescicola in cui si distinguono uno strato periferico di cellule, il trofoblasto, che non partecipa alla formazione dell’embrione ma assicura i suoi rapporti con la parete uterina e un accumulo cellulare interno, detto bottone, gemma o ... in vitro Locuzione latina usata nel linguaggio scientifico con riferimento a quei processi biologici che si fanno avvenire in provetta o in altro recipiente di vetro o, comunque, al di fuori dell’organismo vivente. La locuzione in vivo si usa invece con riferimento a osservazioni che si compiono su cellule o ... morula In embriologia, tipo di blastula privo di blastocele, in cui le cellule interne non raggiungono la superficie. Lo stadio di morula si trova nei Celenterati. Con lo stesso nome si indica, nei Vertebrati, uno stadio della segmentazione caratterizzato da blastomeri grandi e poco numerosi, che precede lo ... teratoma Tumore benigno a struttura complessa caratterizzato dalla presenza di più tessuti nei quali può essere ravvisata una differenziazione organoide più o meno evoluta (cisti dermoidi ed epidermoidi, abbozzi di ossa, ghiandole surrenali, fegato, milza ecc.). I teratoma a volte possono ricordare l’aspetto ...
Vocabolario
beatrice
beatrice agg. e s. f. [der. di beare]. – 1. Che rende beato, che dà beatitudine o gioia spirituale: dolce aura b. (Varchi); spec. riferito a donna: ramose piante,... Fra’ quai la mia beatrice Sola talor sen viene (Poliziano). 2. Per antonomasia,...
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