beato
Voce attestata in tutte le opere volgari, a eccezione del Detto; è anzitutto epiteto delle anime che godono la visione di Dio in Paradiso: Questo loco [l'Empireo] è di spiriti beati (Cv II III 10); e vederai color che san contenti / nel foco, perché speran di venire / quando che sia a le beate genti (If I 120); " Dio vede tutto, e tuo veder s'inluia ", / diss'io, " beato spirto... " (Pd IX 74); vita beata che ti stai nascosta / dentro a la tua letizia (XXI 55); L'undici milia vergini beate (Fiore XCVI 1); altri esempi in Cv II IV 9,III VIII 5, XV 3 e 4, IV XVII 8, If IV 50 e 61, Pg Il 44, Pd IV 95, IX 20, XVIII 31.
Più volte è usato come attributo proprio di Beatrice, che è detta nobilissima e beata anima (Vn XXIII 8), questa Beatrice beata (XXVIII 1); quella Beatrice beata e quella viva Beatrice beata (Cv II II 1 e VIII 7); donna mi chiamò beata e bella (If II 53); anche il suo volto, che dà beatitudine a chi lo contempla, è definito aspetto beato (Pd XXI 20).
Con valore sostantivato o di apposizione la voce è presente in Vn XIX 8 28 io vidi la speranza de' beati; Cv II VII 5 lo regno de' beati; Pg XXX 13 Quali i beati al novissimo bando; Pd III 50 e 51 posta qui con questi altri beati, / beata sono in la spera più tarda (altro esempio di sostantivo femminile è in Cv II VII 8); XI 44 l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo; XXXIII 38 vedi Beatrice con quanti beati /per li miei prieghi ti chiudon le mani.
Sempre per designare gli spiriti celesti, si trova unito in forma perifrastica a sostantivi indicanti oggetti: Pd II 129 i beati motor, cioè le Intelligenze angeliche, e XVIII 2 quello specchio beato, l'anima di Cacciaguida; altre volte più precisamente si riferisce al Paradiso: beato concilio (Pg XXI 16); beato regno (Pd 123), beato chiostro (XXV 127); beata corte (XXXII 98).
Unito al verbo sostantivato ‛ essere ' equivale a " stato di beatitudine ", come in Pd III 79 è formale ad esto beato esse / tenersi dentro a la divina voglia, e XXVIII 110 Quinci [dal grado di intensità della visione in Dio delle Intelligenze angeliche] si può veder come si fonda / l'esser beato ne l'atto che vede.
Col valore di cosa propria dei b., o che si riferisce ad essi, è presente in Cv I I 10 beata mensa; If II 112 beato scanno; Pd X 102 beato serto, e XXVII 17 beato coro.
In Pg XXXI 97 è detta beata riva la sponda del Lete al di là della quale si può dire che incominci il regno della beatitudine, e forse anche perché ivi è Beatrice e ivi si svolge la processione mistica.
Tre esempi di beatitudini evangeliche, tradotte o parafrasate, si hanno in Pg XIX 50 ‛ Qui lugent ' affermando esser beati, XXII 5 quei c 'hanno a giustizia lor disiro / detto n'avea beati, e XXIV 151 Beati cui alluma / tanto di grazia. Può forse essere considerato come tipo di macarismo anche la lode a Cristo di Pg XXXII 43 Beato se', grifon, che non discindi / col becco d'esto legno dolce al gusto.
Nell'accezione terrena di " felice ", " pienamente soddisfatto ", " fortunato ", l'aggettivo si incontra in Rime LXIX 14 è beata chi l'è prossimana; Cv II XV 4 Veramente in voi [occhi] è la salute, per la quale si fa beato chi VI guarda; If VII 94 e 96 ma ella [la Fortuna] s'è beata e ciò non ode: / con l'altre prime creature lieta / volve sua spera e beata si gode; Fiore XLIII 12 così tenni Socrato beato; cfr. inoltre Rime LXXI 8, CVI 31, Rime dubbie VII 9, XXX 24, Cv III XV 7 (due esempi).
È frequente, con valore intensivo, in esclamazioni, anche augurali: Beato, anima bella, chi te vede! (Vn XXIII 28 83); Oh beati quelli pochi che seggiono a quella mensa dove lo pane de li angeli si manuca! (Cv I I 7); Beato te, che de le nostre marche… per morir meglio, esperïenza imbarche! (Pg XXVI 73); O beata Ungheria, se non si lascia / più malmenare! E beata Navarra, / se s'armasse del monte che la fascia! (Pd XIX 142 e 143); altri esempi in Vn XXIII 10, Cv IV VI 19, XVI 5, XXI 12.
Uso del tutto profano, col valore di " che dà appagamento o beatitudine " (o sarà piuttosto un'antifrasi?), s'incontra in Fiore CCXXIX 7 e 'mmantenente mi fu' inginocchiato / per adorare quel corpo beato.