ANGELO d'Acri, beato
Cappuccino, nato in Acri (Cosenza) il 19 ottobre 1669. Vestì per la terza e definitiva volta l'abito dei frati minori cappuccini nel 1690 e, ordinato sacerdote, cominciò nel 1702 a predicare ai suoi conterranei. Ma le sue prime prove oratorie, fatte a S. Giorgio Albanese, furono infelicissime: in un momento la memoria gli si arruffò, gli si ottenebrò l'intelligenza, e un tremore, che gli faceva battere i denti, s'impossessò di tutta la sua persona. Senza perdersi d'animo, continuò la preparazione all'apostolato nella meditazione e nello studio della Scrittura. Imparò a esporre la dottrina cristiana in una lingua semplice, adatta alla capacità di tutti, anche dei più umili tra i suoi uditori. Sincero fino alla rozzezza, Angelo d'Acri tuonava contro i vizî, minacciava i peccatori, richiamava i ministri del santuario al proprio dovere con impetuosa veemenza. Per 38 anni, il "Predicatore calabrese" (come si può chiamare per antonomasia), percorse instancabilmente la Calabria, predicando altrettanti quaresimali e dando innumerevoli corsi di missioni, così in Cosenza, Reggio e Catanzaro, come nei paeselli della montagna. Morto in Acri il 30 ottobre 1739, fu beatificato da Leone XII nel 1825 (9 dicembre).
Bibl.: G. da Belmonte, Compendio della vita del B. Angelo a Acri, Roma 1894.