ANGELO Carletti, beato
Nato nella prima metà del sec. XV in Chivasso, entrò nell'ordine dei minori osservanti in cui si distinse per senno pratico e pietà, cosicché fu poi più volte eletto a coprire il posto di vicario generale. Le stesse doti gli procacciarono la fiducia della Santa Sede. Sisto IV se ne valse per la raccolta dei fondi destinati a sostenere la lotta contro la minaccia dei Turchi; Innocenzo VIII lo adoperò nella questione dei Valdesi. La sua fama però va particolarmente legata alla sua Summa casuum (da lui detta Angelica), che ebbe in circa mezzo secolo una trentina di edizioni, ad uso dei penitenzieri, che ne apprezzarono il valore pratico dovuto all'ordine ed alla concisione con cui l'ampia e sottile materia vi era esposta. Ma l'autore e l'opera non poco devono della loro fama anche al fatto che furono particolare bersaglio di Lutero. Questi avrebbe voluto che la Summa fosse bruciata, insieme con gli scritti concernenti il primato di Roma, chiamandola, invece che Angelica, plus quam diabolica. Il Carletti morì a Cuneo l'11 aprile 1495. Il suo culto fu approvato da Benedetto XIII (14 aprile).
Bibl.: L. Wadding, Scriptores Ord. Minor., Roma 1650, p. 22; R. Stintzing, Geschichte der populären Literatur des Rechts, Lipsia 1867, p. 536 segg.