Stato di soddisfazione piena e perfetta, cioè costante e a cui non manchi nulla. I teologi distinguono tra la ‘felicità’ terrestre (gr. εὐδαιμονία o anche εὐτυχία «benessere»; in lat. beatitudo, o, per gli scolastici, beatitudo secundum quid), ossia l’atto dell’uomo per cui questi, essere intelligente e libero, entra in possesso del Sommo Bene, fine ultimo cui lo destina la sua natura; e la b. come stato concreto dei beati, angeli e uomini (gr. μακαριότης, lat. beatitudo e meglio felicitas). Le varie scuole teologiche hanno diversamente inteso l’atto beatificante (il momento soggettivo della b.), accentuandone ora l’aspetto affettivo, collocandolo in un atto di amore, ora quello speculativo, collocandolo in un atto dell’intelletto; sono comunque d’accordo nell’indicare l’inadeguatezza di ogni b. di cui l’uomo può essere capace in questa vita con le sue forze, così da ritrovare solo nella vita futura – nella visione beatifica concessa soprannaturalmente da Dio – la realizzazione piena e perfetta della beatitudine.
B. evangeliche Sono, per antonomasia, le esclamazioni, comincianti con la parola «beato» (gr. μακάριος, onde sono dette anche macarismi), con cui si apre il Discorso della montagna di Gesù: otto in Matteo (5, 3-10) e quattro in Luca (6, 20-22) ma seguite da quattro «guai» o maledizioni (versetti 24-26), che confermano antiteticamente le prime. Sono detti beati: a) i «poveri» (Matteo aggiunge «in spirito»: probabilmente nel senso di una povertà liberamente scelta o coscientemente accettata); b) gli «afflitti»; c) i «miti» o gli «umili»; d) gli «affamati e assetati» (Matteo specifica «di giustizia»); e) i «misericordiosi»; f) i «puri di cuore»; g) i «pacifici» o «pacificatori»; h) i «perseguitati» a causa della giustizia. A essi è promesso, il Regno dei Cieli, l’essere consolati, l’ereditare la terra, l’essere saziati, il ricevere misericordia, il vedere Dio, l’essere chiamati figli di Dio. All’ultima clausola si ricongiunge quella rivolta complessivamente ai discepoli: «beati siete, quando vi malediranno e perseguiteranno... mentendo, a causa mia... ché la vostra ricompensa è grande nei cieli».