BĔ'ER ŠEBA' (v. s. 1970, p. 578, s.v. Palestina)
Tel Β., presso l'omonima città moderna, è un importante insediamento dell'Età del Ferro. Nei dintorni si trovano varî resti calcolitici; otto campagne di scavo sono state condotte sul tell fra il 1969 e il 1976 dall'Istituto di Archeologia dell'Università di Tel Aviv, sotto la direzione di Y. Aharoni.
Numerosi insediamenti datati alla seconda metà del IV millennio a.C. si trovano nell'area della moderna città di B. e nelle sue vicinanze, lungo le rive del Naḥal B. e del Naḥal Besor (Wādī Ghazze). In alcuni siti (Bĕ'er Matar, Bir Safadi, Ḥorvat Batar) sono state scavate abitazioni interrate di forma rettangolare, con accesso a pozzo, seguite, in fasi successive, da abitazioni circolari e rettangolari costruite in mattoni crudi. La ceramica è molto caratteristica e comprende ciotole svasate o su piedistallo (talvolta riprodotte anche in basalto), giare e pìthoi. Il vaso più tipico è il c.d. churn, la cui forma imita un contenitore in pelle di capra. Quest'ultimo era usato ancora fino a poco tempo fa dai beduini per produrre il burro: questa funzione aveva probabilmente anche il vaso calcolitico. Tra gli oggetti più interessanti prodotti dalla «cultura di B.» sono alcune figurine umane in avorio, rappresentate in posizione eretta e con le mani conserte sul ventre.
L'insediamento più antico sul tell, non fortificato, risale agli inizi dell'Età del Ferro (strati IX-VIII, XII sec. a.C.). Lo strato successivo (VII), databile alla seconda metà dell'XI sec. a.C., è conservato solo nella sua parte E, e consisteva in una fortezza circondata da un muro a casematte. Abitazioni private sorgevano sia all'interno che all'esterno dell'area fortificata. Sempre all'Età del Ferro I è datato l'insediamento dello strato VI, non fortificato, al quale seguono le imponenti fortificazioni dello strato V, erette nel corso del X sec. a.C. e costituite da un muro di 4 m di spessore, in mattoni su fondazioni in pietra, costruito al di sopra di una sopraelevazione artificiale alta 6-7 m, coperta da uno spalto. Dopo una distruzione attorno agli inizi del IX sec. a.C., un secondo muro, del tipo a casematte, fu eretto in parte sulle fondamenta delle prime fortificazioni, e anche lo spalto fu rinnovato (strato III, IX sec. a.C.). Anche queste fortificazioni furono distrutte (strato II, fine dell'VIII sec. a.C.). In seguito vi furono dei tentativi di ripristino delle fortificazioni, riempiendo i vani del muro a casematte in rovina, mentre l'insediamento si riduceva a una fortezza al centro del tell.
La porta d'accesso principale è stata rinvenuta nel settore S, e fu in uso, con rifacimenti, in entrambe le fasi delle fortificazioni. La porta più antica (strato V-IV), è del tipo a tenaglia a tre coppie di contrafforti, ed è fiancheggiata da una torre. Fra questa e l'entrata è stata rinvenuta una piattaforma sulla quale si trovava un altare per incenso. Tutte queste caratteristiche sono comuni alla porta di Tel Dan, nel Nord della Palestina.
La costruzione della città fu chiaramente pianificata fin dall'inizio: ciò si nota nella disposizione periferica dei quartieri abitativi, nella presenza di una strada che segue il perimetro interno del muro e dalla quale si dipartono altre strade che si dirigono verso il centro dell'insediamento. Qui si trovano alcuni edifici di carattere pubblico. Il «Palazzo del Governatore», un po' decentrato, si trova a O dell'entrata alla città, mentre sul lato NE sono stati rinvenuti tre magazzini adiacenti, ognuno costituito da una sala con doppia fila di colonne, simile a quella rinvenuta a Ḥazor e a Megiddo. La scoperta di alcuni blocchi in pietra riusati in un muro del complesso dei magazzini, e appartenenti a un grande altare, ha suggerito la presenza di un tempio sul tell. In via ipotetica, il sito del tempio è stato identificato nell'area occupata da un grande edificio pubblico presso l'angolo NO dell'insediamento. In quest'area si trovava anche l'impianto di raccolta dell'acqua piovana, con un sistema di canali; simili canali, coperti da lastre di pietra, sono stati rinvenuti anche nei pressi della porta urbica. La città dello strato II fu distrutta alla fine dell'VIII sec. a.C., forse da Sennacherib nel corso della sua campagna del 701 a.C.
Un nuovo insediamento risale al periodo persiano, ma pochi sono i resti a esso pertinenti rinvenuti sul tell. Nel periodo ellenistico e romano sul tell sorgeva una fortezza attorno alla quale vennero eretti altri edifici, tra i quali delle terme, costruite durante il regno di Erode. L'ultima fortezza romana, costruita fra il II e il III sec. d.C., è un quadrato di c.a 30 m di lato, rimasto in uso per circa quattro secoli, in periodo bizantino e islamico antico.
Bibl.: Per i resti calcolitici: J. Perrot, The Excavations at Tell Abu Matar, near Beersheba, in IsrExplJ, V, 1955, pp. 17-40, 73-84, 167-189; M. Dothan e altri, Excavations at Horvat Beter (Beersheba), in 'Atiqot, II, 1959, pp. I-71; J. Perrot, in EncAExHL, I, 1975, pp. 152-158, s.v. Beersheba: Prehistoric Settlements; D. Alon, T. E. Levy, Preliminary Note on the Distribution of Chalcolithic Sites on the Wadi Beer-Sheba - Lower Wadi Besor Drainage System, in IsrExplJ, XXX, 1980, pp. 140-147.
Per il tell: Y. Aharoni, Beer-Sheba, I, Excavations at Tel Beer-Sheba, 1969-1971 Seasons, Tel Aviv 1973; id., Excavations at Tel Beer-Sheba; Preliminary Report of the Fourth Season, 1972, in TelAvivJInstA, I, 1974, pp. 34-42; id., Excavations at Tel Beer-Sheba; Preliminary Report of the Fifth and Sixth Season, 1973-1974: ibid., II, 1975, pp. 146-168; id., Notes and News: Tel Beer-Sheba, 1975, in IsrExplJ, XXV, 1975, pp. 169-171; id., in EncAExHL, I, 1975, pp. 160-168, s.v.; Y. Yadin, Beer-Sheba: the High Place Destroyed by King Josiah, in BASOR, 222, 1976, pp. 5-17; Z. Herzog e altri, The Stratigraphy at Beer- Sheba and the Location of the Sanctuary, ibid., 225, 1977, pp. 49-58; J. Naveh, The Aramaic Ostraca from Tel Beersheba 1971-1976, in TelAvivJInstA, VI, 1979, pp. 182-198; Z. Herzog, Beer-Sheba, II, The Early Iron Age Settlements, Tel Aviv 1984.