BAZAR
. Voce di origine persiana (bāzār; arabo sūq) ma usata in tutto l'Oriente musulmano per indicare quelle parti della città esclusivamente destinate alla vendita delle merci, in questo simili ai nostri mercati, mentre, per altre caratteristiche (vendita al minuto, ecc.), più vicine ai negozî.
Il bazar può dirsi il vero centro di vita, e non soltanto commerciale, delle città orientali, e corrisponde a una piazza, a un gruppo di vie, o anche a un quartiere intero dove si radunano, al contrario di quel che si verifica nei paesi europei, tutte le botteghe della città e a ciascun'arte è destinato sito apposito (solo le botteghe di commestibili sono sparse in varie parti del bazar). Si tratta per lo più di luoghi coperti (con tende, stuoie, o anche stabilmente con tetti di legno e vòlte), e illuminati dall'alto, poiché solo per le merci di poco valore o di molto volume la vendita avviene all'aperto. Le botteghe sono sopraelevate sul suolo (talvolta sino a un metro) e talvolta disposte su due piani, con portici anteriori: così a Tunisi.
Sono assai noti il bazar di Costantinopoli, costruito da Maometto II nel 1462, nonché quelli del Cairo (v. tav. CXVI), di Shīrāz, Tabrīz, Isfahān (ove il bazar dei sarti ha vòlte e cupole riccamente decorate). Anche in India Persiani e Mongoli impiantarono bazar che non raggiunsero però mai l'importanza e la sontuosità dei primi, pur essendo notevoli p. es. quello di Ajmer, quello indigeno dì Bombay, ecc.
Sembra che la parola abbia, attraverso la Turchia, raggiunto assai presto l'Europa meridionale poiché già F. Balducci Pergolotti nella sua Guida Mercantile (c. 1340) cita il termine genovese bazzarra; a ogni modo però, passando dalla civiltà araba alla civiltà europea, l'istituto del bazar si è considerevolmente modifìcato e sia nella costruzione, sia nella qualità dei prodotti, i nostri bazar, grandi negozî dove si vendono prodotti d'industrie speciali, spesso molto varie (generi di abbigliamento e di arredamento della casa, giocattoli, oggetti di cancelleria, profumi, articoli per viaggio ecc.), sono assai diversi dagli orientali (v. magazzino).