BĀYAZĪD I
I Sultano ottomano (1389-1402), quarto della serie. Figlio del sultano Murād I, gli succedette sul campo di battaglia a Kossów, in età di 30 anni. Fece subito uccidere il fratello Ya‛qūb, sospetto di aspirare al trono, iniziando una prava costumanza che fu largamente seguita dai successori e macchiò di fratricidî e di delitti familiari la dinastia ottomana. B. (Baiazet degli scrittori occidentali dell'epoca), soprannominato Yildirim, "il fulmine", allargò le conquiste ottomane; nella primavera del 1390 i suoi generali invasero l'Ungheria e la Serbia. Il re Stefano di Serbia fu obbligato a pagare un tributo e a limitarsi al dominio della Serbia settentrionale. Intanto B. da Brussa si accingeva a metter fine alle signorie indipendenti dell'Anatolia. Prima ebbe però occasione d'intervenire negli affari di Bisanzio, facendo salire sul trono Giovanni VII e poi Manuele con l'obbligo di pagare tributo e di ammettere un qāḍī (giudice) musulmano a giudicare le controversie dei Turchi in Costantinopoli (1391). Lo stesso anno Tessalonica (Salonicco) fu occupata dai Turchi. Gli emirati turcomanni di Aydin (Smirne), Ṣarūkhān (Magnesia) e Menteshā, sulle coste occidentali dell'Anatolia, e anche parte del territorio della Caramania (Qōnyah) furono conquistati da B. nel 1390-91. Avendo il Sovrano della Caramania, ‛Alā'ad-dīn, fatto prigioniero Tīmūr Tāsh, generale ottomano, Bāyazīd l'affrontò e l'uccise aggregandosi anche le regioni di Tekke Eli (Adalia) e Larenda (Caramania). Nel 1392 furono conquistate Sīwās, Toqād e Sinope e l'anno seguente fu posto l'assedio a Bisanzio. Minacciato da una lega cristiana guidata dal re Sigismondo, B. lasciò l'assedio di Bisanzio e batté i confederati a Nicopoli (1396). In seguito a questa vittoria B. era diventato l'arbitro delle sorti del vicino Oriente; anche il sultano d'Egitto gli mandò un messaggio gratulatorio; ma la sua potenza era minacciata dall'avanzata di Tīmūr Lenk (Tamerlano), il quale invase nel 1401 l'Anatolia orientale, prese Sīwās, nella cui difesa cadde ucciso Erṭoghrul, figlio di B., e Brussa, ove pose il suo quartiere d'inverno. Il 28 luglio 1402 nella pianura di Angora ebbe luogo la grande battaglia: B., che aveva nuovamente dovuto levare l'assedio da Bisanzio, combatté con il figlio Suleimān contro le truppe di Tamerlano; abbandonato da parte dei suoi, fu preso prigioniero e morì nel campo nemico l'8 marzo 1403.
I suoi tre figli ‛Isà, Meḥmed e Suleimān si contesero la successione per dieci anni, durante i quali l'Impero attraversò una crisi; prevalse poi Meḥmed (Maometto), primo di questo nome, considerato come il secondo fondatore dell'Impero.
Bāyazīd I ebbe fama di principe giusto ed energico; è sepolto a Brussa, dove fece sorgere una moschea.
Bibl.: F. Sansovino, Historia dell'origine et guerre de Turchi, Venezia 1560; J. Leunclavius, Annales, Francoforte 1588; F. Sagredo, Memorie istoriche de Monarchi ottomani, Bologna 1674.
J. von Hammer-Purgstall, Geschichte des osmanischen Reiches, 2ª ed., I, Pest 1827, pp. 182-285; N. Jorga, Geschichte des osmanischen Reiches, I, Gotha 1908, pp. 263-324. Tra gli annalisti e storici turchi: Sa'd ud-Din, Tāǵ ut-Tewārīkh (trad. it. V. Bratutti in 2 parti stampate a Vienna ed a Madrid), testo turco stampato a Costantinopoli nel 1862, I, pp. 125-215; Ahmed Rāsim, Osmānlī Ta'rīkhī, Costantinopoli 1910, pp. 43-62.