ΒAVAΥ (ν. vol. II, p. 30 e s 1970, p. 138)
Presso il sito di B. è stato aperto nel 1976 un museo archeologico, in cui sono conservati i materiali rinvenuti nel corso delle campagne di scavo. Sul luogo dove il nuovo edificio è stato costruito, a S del grande complesso forense, uno scavo preventivo ha messo in evidenza un intero quartiere della prima età imperiale, compreso entro un'insula di m 100 X 100. È stato scoperto un complesso di abitazioni disposte intorno a un cortile, forse occupato da impianti per la conceria delle pelli. Di questo settore è stata studiata in particolare la viabilità, costituita da un cardo e dal relativo decumanus. Lungo quest'ultimo, sono stati riportati alla luce i resti di una fontana pubblica e una fognatura sul suo lato meridionale.
Tale zona fu oggetto di almeno tre interventi edilizi, e infine, nel III sec., divenne lo spalto della prima fortificazione eretta nell'area precedentemente occupata dal foro, dai portici e dalla basilica. Vi si sono infatti trovate le tracce, a destra della fontana pubblica, di un fossato largo m 8 e parallelo al decumano. Viceversa ignoriamo se un fossato di questo genere fu scavato anche sul lato Ν del grande complesso. È stato scavato l'ingresso meridionale al castellum, che aveva sul suo lato occidentale due contubernia, ricavati servendosi di due botteghe addossate. Nel corso dello scavo dell'ingresso NE della basilica, è stato anche rimesso in luce (1969) un ripostiglio di fonditori di bronzo. Si sono inventariati più di trecento pezzi, dalla statuetta, alta 31 cm, di un Giove stante sino ad alcuni frammenti di lamina contorta. Tale gruppo unitario di materiale, che occupa il posto d'onore al centro del museo, comprende statuette di divinità romane, oggetti d'uso comune e un grande numero di placche per casse con scene relative al culto di Cibele, o Grande Madre.
Nel 1984 uno scavo ha messo in evidenza degli strati dipinti nella galleria meridionale del criptoportico e decorazioni, in buono stato di conservazione, ancora in corso di studio.
Nella zona extraurbana, le nostre conoscenze relative alla viabilità hanno registrato progressi (larghezza delle strade e loro struttura, natura dei rivestimenti). La documentazione epigrafica di B. si è arricchita grazie alla scoperta di un cippo miliario, rinvenuto nei pressi di Binche (Belgio) lungo la via B.-Colonia. L'iscrizione, che si data ai tempi di Antonino Pio, menziona una distanza di 22 miglia a Bag(aco) Nerviorum.
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