BATTISTA da Vicenza
Figlio del pittore Luca, nacque nel 1375 circa. Pittore attivo nel Vicentino, fu un ritardatario locale e perpetuò nei primi decenni del '400 i modi trecenteschi adeguandosi al gusto ora della pittura bolognese, ora di quella di Altichiero e Avanzo, e risalendo, indirettamente, agli insegnamenti di Giotto. Egli si ispira anche alla pittura arcaicizzante di Paolo e Lorenzo Veneziano e, particolarmente, al polittico eseguito da quest'ultimo nel 1356 per il duomo di Vicenza. In complesso si palesa abile eclettico, professando un'arte piacevole, che in taluni esempi raggiunge un livello abbastanza vicino a quello del miglior gotico fiorito che era in auge presso gran parte dei committenti dell'epoca, specie nella provincia veneta. Il polittico del 1404, eseguito per S. Agostino di Vicenza (con la scritta "Opus Batiste de Vincencia - Opus factum vincence comissione magnifici ludovici de chierigatjs in MCCCC quarto XII indicione"), fu eseguito quale ex voto per l'ottenuta annessione di Vicenza alla Repubblica veneta.
Nel 1867 il dipinto fu comprato dal Museo civico di Vicenza, e nel 1946tornò, restaurato, nella chiesa per la quale era stato eseguito, quale legato perpetuo. Entro l'elegante incorniciatura gotica le figure, sugli aurei sfondi, sono dipinte con vivace policromia.
Oltre a quest'opera è documentato un polittico del 1408 per S. Giorgio di Velo d'Astico (segnato "hoc opus fecit fieri bonencontrus q.dam d.ni Andreae de Pione de vello de mese setembris MCCCC octavo"), ove è rappresentata la Madonna con santi e donatori; tale opera fu erroneamente considerata perduta per eventi bellici, ma si trova tuttora al suo posto originario.
Nel 1412 il pittore firmò la tavola A 336 del Museo vicentino ("MCCCCXII de XX Sept. - Baptista de Vincencia Pinxit"), con la Madonna col bambino in trono. Sposò Biagia Faldi ed ebbe due figlie, Elisabetta e Maddalena: la prima morì nello stesso anno del padre, lasciando a sua volta tre figlie. B. morì a Vicenza nel 1438 (cfr. Dani).
In base alle opere sicure del 1404, 1408, 1412, gli sono attribuite le seguenti: un ciclo di affreschi nella cappella Maltraversi della chiesa di S. Salvatore a Montecchia di Crosara, cui certamente, nel luglio 1400, lavorava Martino da Verona; nel Museo civico di Vicenza le quattro tavolette, parte di un polittico perduto, con i Fatti della vita di s. Silvestro papa e le parti laterali di un polittico di Paolo Veneziano; nella chiesa di S. Vincenzo, nella stessa città, un affresco rappresentante San Giorgio a cavallo; un altro affresco con la Vergine nella chiesa gotica della Madonna di Monte Berico; un Cristo con gli Apostoli affrescato nella chiesa di S. Margherita dei Berici; altri affreschi conservati nella chiesa di S. Giorgio di Velo d'Astico sopra nominata; un'Annunciazione affrescata sulla facciata della chiesa di S. Francesco di Bassano ed un polittico con Santi conservato nel Museo civico della stessa città (n. 111), più probabilmente eseguito dal padre di B., Luca; dieci figure di Santi e Angeli in scomparti su tavola (Berlin-Dahlem, Staatlichen Museen, n. 1168).Sono stati a lui attribuiti anche due dipinti con S. Sebastiano e S. Martino nella chiesa vicentina di Santa Corona: la critica aggiornata, però, si è espressa contro tale attribuzione.
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