BENDEDEI, Battista
Di nobile famiglia ferrarese, nacque da Filippo, segretario degli Estensi, molto probabilmente fra il secondo e il terzo decennio del sec. XV. Intrapresa la carriera diplomatica, nel luglio del 1458 esercitava a Napoli l'ufficio di oratore del duca Borso d'Este. Secondo l'Ughi, il quale non precisa le date (p. 39), sarebbe anche stato podestà di Rovigo e di Forlì. Certo è che nel 1462 era capitano a Firenze. Dopo questa data e per un periodo di alcuni anni non si ha più alcuna notizia del B.; fra il febbraio e il maggio del 1478 risulta a Ferrara, in stretto rapporto epistolare con Lorenzo de' Medici, cui fa da intermediario presso il duca. Fra il 1479 e la primavera del 1482 lo si ritrova ambasciatore estense a Roma presso Sisto IV. I dispacci da lui inviati al duca Ercole I in questo periodo presentano notevole interesse per la ricostruzione dell'atteggiamento assunto dai vari stati italiani durante la guerra d'Otranto, di cui egli fornisce ampie notizie. Nel maggio dello stesso 1482 il B. sì trasferì da Roma a Napoli, come ambasciatore estense presso Ferdinando I d'aragona, carica che esercitò sino al gennaio 1487.
In questi cinque anni il B. fu testimone e partecipe di avvenimenti politici di grande importanza, di cui si fece narratore preciso nei suoi numerosi dispacci, sempre ricchi di dati e di particolari. Le lettere da lui inviate a Ferrara fra il 1485 e il 1486, pubblicate quasi integralmente dal Paladino, mostrano sotto nuova luce l'intera vicenda della guerra fra Innocenzo VIII e Ferdinando I e della congiura dei baroni; in particolare, come ha dimostrato il Paladino, esse arrecano inedite notizie sull'atteggiamento del re aragonese durante le trattative per la pace di Miglionico, sul mancato convegno di Sangro, sui rapporti fra Napoli e altri stati italiani ed esteri, come Genova, l'Ungheria, l'impero ottomano, e anche sulle vicende militari della guerra, basandosi, per questo, sulle lettere di Alfonso duca di Calabria, oggi perdute, di cui Ferdinando dava quotidianamente lettura agli ambasciatori. Nelle sue missive il B. si serve di un curioso dettato, infarcito di espressioni dialettali ferraresi e di intere frasi latine, spesso duro e contorto, ma anche a tratti efficace. Alcune volte la narrazione è appesantita da digressioni di carattere moralistico e sentenzioso; ma spesso dalla nuda esposizione dei fatti balza fuori un'autentica vena di scrittore, come nella lettera del 13 nov. 1486 in cui è descritta la lettura della sentenza emessa contro i congiurati (il Coppola, il Petrucci e i suoi figli) e le loro reazioni (Paladino, Per la storia..., p. 267).
Ferdinando I, che assai lo stimava, creò il B., nel gennaio 1487, membro del suo consiglio, con l'annuo stipendio di trecento ducati. Nell'informare il duca Ercole I della nomina, il B. esprimeva l'intenzione di non tornare più a Ferrara.
Assai probabilmente morì a Napoli non molto tempo dopo.
Fonti e Bibl.: Regis Ferdinandi I Instructionum liber, a cura di L. Volpicella, Napoli 1916, p. 302; Una cronaca napoletana figurata del Quattrocento, a cura di R. Filangieri, Napoli 1956, pp. 52, 54, 62, 66; Protocolli del carteggio di Lorenzo il Magnifico per gli anni 1473-74, 1477-92, a cura di M. Del Piazzo, Firenze 1956, pp. 41, 44, 47, 49, 53; Per la storia della congiura dei Baroni. Documenti inediti..., a c. di G. Paladino, in Arch. stor. per le prov. napol., XLIV (1919), pp. 336-367; XLV (1920), pp. 128-151, 325-351; XLVI (1921), pp. 221-265; XLVIII (1923), pp. 219-290; L. Ughi, Diz. stor. degli uomini illustri ferraresi, I, Ferrara 1804, p. 39; C. Foucard, Fonti di storia napol. nell'Arch. di Stato di Modena, in Arch. stor. per le prov. napol., VI (1881), pp. 103-117; P. Egidi, La politica del Regno di Napoli negli ultimi mesi dell'anno 1480, ibid., XXXV (1910), pp. 696-756; L. v. Pastor, Storia dei papi, II, Roma 1911, p. 539; G. Paladino, La fine del conte di Policastro secondo nuovi documenti, in Rass. critica d. letter. ital., XIX (1914), pp. 25-33; Id., Un episodio della congiura dei Baroni. La pace di Miglionico. 1485, in Arch. stor. per le prov. napol., XLIII (1918), pp. 48, 54-69, 215-237.