BECCARIO, Battista
Cartografo genovese della prima metà del sec. XV. Poiché il cognome "Becharius" risulta da documenti genovesi fino dal 1300, falsa è la lettura di Beclario o Bedrazio, fatta da P. Zurla, e di Ircharius, secondo Fr. Kunstmann, del nome dell'autore di due carte nautiche, una delle quali, del resto, reca sul dorso di mano sincrona l'esatta lettura: Becharius. Il B. o morì o si trasferì altrove prima del 1438, anno nel quale il genovese Agostino da Noli, "magister cartarum pro navigando", dichiara in un esposto al doge, per essere esentato da certi tributi, di essere il solo, "qui cartas constitutas pro arte navigandi conficiat, nec ullus alius magister in dicta civitate sit qui ipsas cartas ordinare seu conficere sciat".
La fama del B. come cartografo dovette essere ben solida, se un altro cartografo quattrocentesco, Pietro Roselli, asserì nella sottoscrizione di una sua carta nautica del 1447 di averla tracciata "in civitate Maioricarum de arte Baptistae Beccarii"; il Roselli pare quasi dichiararsi scolaro del B., per quanto non si sappia di rapporti diretti fra i due cartografi.
Del B. si conoscono due carte nautiche. Una del 1426 ("Batista Becharius, civis Ianue, composuit hanc cartam anno Domini millex. CCCC XXVIº de mense novembris") misura cm. 68 × 87 (con il collo cm. 103,5), e dal 1963 è nella Bibl. statale di Monaco; un'altra del 1435 ("...Becharius civis Ianue composuit hanc... anno domini millexiō CCCC XXXV... iullii") di cm. 67 × 97,5 è posseduta dalla Biblioteca Palatina di Parma. Entrambe le carte delineano la stessa area: il Mediterraneo da Gibilterra alla penisola balcanica con le terre europee e africane che vi si affacciano, le coste dell'Atlantico, dalla latitudine delle Canarie alle isole britanniche, queste ultime complete solo nell'esemplare parmense. Una differenza notevole fra le due carte è data dalla ricchezza, in quella del 1426, di elementi decorativi (figure di città, di uomini, di animali, specie in Africa, di leggende) estranei alle carte nautiche vere e proprie, mentre la carta del 1435 si limita quasi solo all'indicazione della linea di costa; non ci sono in questa figurazioni di uomini o di animali; delle città sono tracciate le vedute di "Collogna" (Colonia), "Vignon" (Avignone), "Sanctus Iacopus de Gallicia", "Venecia". Genova è senza nome, ma delineata "in modo da rispondere effettivamente a quello che era l'aspetto del porto e della parte della città ad esso immediatamente finitima" (P. Revelli). In Africa il solo centro accompagnato da veduta è Tremissen (Tlemien) che figura assai frequentemente nella cartografia medievale. Nella carta del 1435 sono delineate ad oriente della didascalia "Insulle de novo reperte", le isole di Antillia e di Satanagio, che a partire dal 1424 figurano spesso nella cartografia nautica.
Bibl.: P. Zurla, Di Marco Polo e degli altri viaggiatori venez. più illustri. Con app. sulle antiche mappe idro-geografiche lavorate in Venezia, Venezia 1818, II, pp. 333 s., nota; Fr. Kunstmann, Über die Karte des Ircharius, in Gelehrte Anzeigen, Monaco 1853, n. 72; Id., Die Entdeckung Amerikas, Münich 1859, pp. 10, 85; M. G. Canale, Storia del commercio, dei viaggi, delle scoperte e carte nautiche degli Italiani, Genova 1866, p. 453; G. Uzielli-E. Narducci, Studi biogr. e bibliogr. sulla storia della geografia in Italia, Roma 1875, pp. 334 s., con riprod. della carta del 1435; C. Desimoni, Elenco di carte e atlanti nautici di autore genovese oppure in Genova fatte o conservate, in Giorn. ligustico, II(1875), p. 48; M. Staglieno, Sopra Agostino Noli e Visconte Maggiolo cartografi, ibid., p. 78; Th. Fischer, Sammlung mittelalterlicher Welt- und Seekarten italienischen Ursprungs, Venezia 1886 (ed. edizione anastatica, Amsterdam 1961), pp. 15, 19, 45, 103 e passim; A. E. Nordenskiöld, Periplus, Stockholm 1891, pp. 60 a, 164 b, 166 a, 177 a; A. Magnaghi, Di tre carte nautiche che si trovano nell'Arch. comunale di Volterra, in Riv. geografica ital., III (1896), pp. 112 ss.; C. Errera, Un particolare notevole in una carta nautica del secolo decimoquinto, ibid., IX(1902), p. 643; W. H. Babcock, Legendary Islands of the Atlantic. A Study in Medieval Geography, New York 1922, passim; Ch. de la Roncière, La découverte de l'Afrique au Moyen Age, I, Le Caire 1925, p. 139; II, ibid. 1927, pp. 25, 39, 167 (a tav. 22 del vol. II la fotografia della carta del 1426); P. Revelli, Figurazioni cartografiche di Genova (1435-1935), Genova 1936, p. 6 e tav. I (riproduz. parziale della carta del 1435); Id., Cristoforo Colombo e la scuola cartografica genovese, Genova 1937, pp. 310, 312, 360 e passim, con riprod. nella tav. 34 della carta del 1435.