ANTONELLI, Battista
Nacque a Gatteo di Romagna da Girolamo e da Lucrezia Scuire; l'anno di nascita è ignoto. Fu fratello minore di Giovanni Battista, il più illustre di questa famiglia di architetti e tecnici militari. Chiamato in Spagna dal fratello, l'A. nel 1571 era alle dipendenze del maestro razionale del regno di Valencia, Vespasiano Gonzaga Colonna. Negli anni successivi collaborò con Giovanni Battista alle opere di fortificazione del litorale mediterraneo: di particolare importanza i lavori eseguiti nel 1578 per il completamento dei castello di Cullara e della fortezza di Peñíscola. Dopo aver preso parte nel 1580 alla spedizione m Portogallo, fu prescelto dal governo di Madrid per l'esecuzione di un vasto piano di opere militari nelle colonie americane. L'A., il primo ingegnere militare inviato dalla Spagna a lavorare in Brasile, partì nel 1581 diretto allo stretto di Magellano, col compito di costruirvi fortificazioni sufficienti ad impedire il passaggio delle navi inglesi e olandesi, ma in seguito a vari incidenti di navigazione, nei quali perse i materiali portati dalla Spagna, dovette rinunciare a questo programma e limitarsi a eseguire i rilievi topografici nella regione tra Santos e Rio de Janeiro. Durante il suo lungo soggiorno americano, protrattosi sino al 1610 e interrotto soltanto da alcuni viaggi in Spagna per presentare le relazioni della sua attività e per ottenere finanziamenti, l'A. diresse i lavori di fortificazione sulla costa colombiana, nelle Antille, in Florida, in Brasile; eseguì numerose ed importanti mappe delle zone attraversate e portòa termine rilevanti opere d'ingegneria civile, tra le quali l'acquedotto del Chorrera all'Avana (1589) e una strada lastricata tra Messico e Vera Cruz (1597). Nel 1595 fu richiesto anche il suo parere sulla possibilità di aprire un canale a Panama, e, dopo un'attenta ricognizione della regione, egli giudicò l'impresa irrealizzabile per il costo eccessivo. Nel 1610, malfermo in salute e angustiato da interminabili beghe con le autorità coloniali, tornò definitivamente in Europa. Dopo aver restaurato varie fortificazioni in Catalogna, a Gíbilterra e a Cadice, fu inviato nel 1611 a Larache (al-'Aràish), sulla costa atlantica dell'Africa, per costruirvi uno scalo per le Indie orientali. Dopo cinque anni, terminata l'opera, l'A. tornò a Madrid, dove morì nel 1617.
Bibl.: I. A. Wright, Historia documentada de San Cristóbal de la Habana en el siglo XVI, Habana 1927, passim; L'opera del genio ital. all'estero, L. A. Maggiorotti, Architetti e architetture militari, III, Gli architetti militari italiani nella Spagna, nel Portogallo e nelle loro colonie, Roma 1939, passim.