AGNESE, Battista
Rinomato cartografo genovese, fiorito intorno alla metà del sec. XVI. Fra tutti i cartografi del suo tempo egli ci ha lasciato il maggior numero di carte e soprattutto di atlanti: una quarantina nel periodo che va dal 1514 al 1564, nonché almeno altrettanti anonimi, ma che possono con certezza a lui attribuirsi. Questi atlanti, disegnati su pergamena, sono notevoli per finezza di disegno, varietà e vivezza di colori e per l'artistica rilegatura, in modo da costituire una specie di carte di lusso; e come tali dovevano venir preparati per essere acquistati da principi e da altri illustri personaggi (quasi sempre il frontespizio reca uno stemma), i quali poterono facilmente conservarli nelle loro biblioteche. Quasi tutti, quando sono forniti d'indicazioni, risultano disegnati a Venezia, dove l'A. doveva avere una vera e propria officina, e recano invariabilmente la scritta: Battista Agnese fecit Venetiis con l'aggiunta dell'anno, mese e giorno in cui furono terminati. Le varie carte sono disegnate col sistema delle carte nautiche, e rappresentano per lo più solo il contorno delle terre, senza i particolari dell'interno; ma poiché la scala è troppo piccola non possiamo supporre che servissero ad uso della navigazione; esse invece servivano press'a poco allo stesso uso a cui sono ancora oggi destinati gli atlanti per le scuole e per le persone colte. Codesti atlanti (il cui uso, del resto, risale ai primi anni del sec. XIV) constano infatti per lo più di 12-15 carte, comprendenti:1) calendario delle declinazioni solari; 2) sfera armillare; 3) sistema planetario; 4) coste del Pacifico; 5) coste dell'Atlantico; 6) coste dell'Oceano Indiano; 7) Europa occidentale; 8) Europa centrale; 9) Europa orientale; 10) Mar Nero; 11) Planisfero; 12) Emisfero occidentale. Sul Planisfero è tracciata sempre, quasi marca di fabbrica, la via delle Molucche, scoperta dalla spedizione di Magellano. In parecchi dei più tardi atlanti sono aggiunte anche delle carte corografiche vere e proprie (Italia, Francia, Paesi settentrionali, Grecia e Arcipelago, Palestina, ecc.).
Le carte dell'A., per altro, non si distinguono affatto dalle altre del tempo per pregi intrinseci; la toponomastica è spesso molto scorretta, e inoltre esse si conservano sempre del medesimo tipo, anche quando i risultati delle nuove scoperte geografiche sono divenuti di dominio comune (p. es., lo Yucatan anche in un atlante del 1554 è isola, mentre la sua natura peninsulare è nettamente rilevata già in carte del 1529): il che lascia ritenere che esse dovessero la loro diffusione, più che al loro merito scientifico, al loro valore artistico e commerciale e al loro corrispondere al gusto d'una data classe di persone.
Uno dei più completi atlanti dell'A., in data 1554, posseduto dalla Biblioteca Marciana di Venezia, fu per intero riprodotto in facsimile fotografico dall'Ongania a Venezia.
Bibl.: G. Uzielli e P. Amat di S. Filippo, Studii biografici e bibliografici per la storia della geografia in Italia, Roma 1882, II; K. Kretschmer, Die Atlanten des Baptista Agnese, in Zeitschr. der Gessellsch. für Erdkunde zu Berlin, XXXI (1896); A. Magnaghi, L'Atlante manoscritto di B. Agnese della Bibl. Reale di Torino, in Riv. geogr. it., anno XV, fasc. II, III, (1908); J. Winsor, B. A. and american Cartography in the XVI Century, in Proceed. of the Massachussets Historic Society, 1897; L. Malavialle, Notice sur un portulan manuscrit de Battista Agnese conservé à la Biblioth. de l'Université de Montpellier, in Bull. Société languéd. de Géographie, (1907-08).