BORNY, Battaglia di (detta anche Battaglia di ColombeyNouilly)
Fu combattuta tra Francesi e Tedeschi il 14 agosto 1870 ed è così chiamata da un villaggio della Lorena (700 ab.), posto a 4 km. da Metz su un altipiano leggermente inclinato verso la riva destra della Mosella. È la prima delle tre grandi battaglie attorno a Metz (14, 16, 18 agosto), le quali furono le tappe della manovra aggirante tedesca che riusci a bloccare l'armata francese del Bazaine dentro la grande piazzaforte della Mosella.
L'armata di Lorena, battuta presso il confine (Spicheren, 6 agosto), aveva ripiegato verso Metz, inseguita, ma non premuta dal Moltke, il quale non aveva ancora le forze sufficientemente riunite per procedere a un'immediata offensiva di stile. Delle tre armate tedesche la più vicina ai Francesi in ritirata era quella di destra (I armata). Il Bazaine, dopo molta incertezza, assunto il 12 agosto il comando supremo delle forze francesi (anche di quelle che sotto gli ordini del Mac-Mahon erano state battute in Alsazia), aveva dato ordine che si passasse la Mosella per raccogliere tutto l'esercito sulla linea della Mosa intorno a Verdun.
La difficile operazione del passaggio di un fiume su pochi ponti nell'interno di un abitato, e mancanti di strade di sbocco indipendenti, era stata studiata dallo stato maggiore del Bazaine in modo insufficiente; l'imperfetta redazione degli ordini aveva aggravato la crisi. Il mattino del 14 agosto, all'inizio del movimento, si manifestò una confusione demoralizzante, un frammischiamento di corpi, un intasamento di materiali, che rivelarono subito l'impossibilità di eseguire il movimento nel modo e nel tempo preveduto dallo stato maggiore.
Una parte delle truppe - quelle che dovevano transitare per ultime - si tenevano ancora sui pianori ad oriente della piazza, fra i due forti di Saint Quintin e di Saint Julien, dove avevano messo il campo al loro giungere sotto la f0rtezza. Erano il III corpo d'armata (Decaen), il IV (Ladmirault), la Guardia imperiale (Bourbaki). Due delle tre divisioni del IV corpo avevano però tolto i campi e si avviavano verso la Mosella. Improvvisamente, verso le ore 16 del 14 agosto, s'iniziò un combattimento a fuoco dinanzi a Borny, posizione occupata dall'ala destra del III corpo, il quale si stendeva fra la strada Metz-Borny-Colombey e la strada Metz-Vallières-Nouilly. Il comandante d'avanguardia del VII prussiano, generale von der Goltz, che si trovava presso Colombey con incarico di osservare, ma non di attaccare, aveva preso su di sé l'iniziativa di aprire il combattimento. Il III corpo francese, riavutosi dalla prima sorpresa, si schierò tutto in linea dinanzi a Borny e verso nord fino a collegarsi col IV corpo, che, richiamate le divisioni già avviate al passaggio del fiume, si dispose anch'esso in battaglia, avendo al centro della linea la posizione di Mey. Da parte tedesca accorrevano al cannone le rimanenti truppe del VII corpo che si schieravano di fronte al III francese sulle colline di Colombey, la sinistra a La Grange, la destra a La Planchette; e le truppe del I corpo, che si schieravano di fronte al IV francese sulle colline di Nouilly. Accorrevano al cannone anche le truppe del IX tedesco, ma la distanza di questo corpo d'armata non consentì un tempestivo intervento alla battaglia del grosso delle forze e soltanto l'avanguardia poté prendere posizione a Grigy. La battaglia, fattasi generale, si svolse fra un fluttuare di attacchi e di contrattacchi, che lasciarono incerto il risultato della lotta.
La cruenta azione fu inutile dal punto di vista tattico e da quello strategico. Né può mettersi a vantaggio dei Tedeschi il fatto di aver costretto alcuni reparti francesi, avviati al passaggio del fiume, a ritornare sui loro passi, con conseguente ritardo nella complessiva marcia retrograda dell'esercito francese, perché per le condizioni disgraziate in cui quel movimento si era iniziato, le truppe che ancora si trovavano ad oriente di Metz il pomeriggio del 14 agosto non avrebbero potuto anticipare il passaggio, anche indipendentemente dall'attacco tedesco.
Si è molto discusso sull'opportunità dell'iniziativa del von der Goltz, concludendo generalmente che essa merita disapprovazione. L'atto di quel generale di brigata, che - in possesso di ordini superiori prescriventi soltanto di osservare - muta l'atteggiamento passivo prescrittogli in un rischioso attacco non è sembrato ai più giustificabile, data la grande vicinanza dei superiori gerarchici (comando di divisione, di corpo d'armata e di armata), che il von der Goltz avrebbe potuto e dovuto interpellare. Né la sicurezza che i comandanti tedeschi dei corpi laterali o delle frazioni che seguivano sarebbero accorsi al cannone basta a sanare l'atto eccessivamente audace, perché la corsa al cannone, se, in generale, è moralmente encomiabile, quando però avvenga in una direzione non voluta da chi ha la visione dell'insieme e la responsabilità suprema delle operazioni, può risolversi in uno slegamento e perciò in un peggioramento della situazione generale.
I Prussiani perdettero circa 5000 uomini sopra circa 70.000 che parteciparono alla battaglia; i Francesi circa 3500 sopra un numero di combattenti di poco inferiore. La differenza fu principalmente dovuta al fuoco più micidiale del fucile francese Chassepot, e all'atteggiamento difensivo dei Francesi rispetto a quello offensivo dei Tedeschi.