BATRACHOS (Βάτραχος, Batrăchus)
Artista greco della Laconia, vissuto nel II sec. a. C.; con il suo conterraneo Sauras lavorò in Roma alla decorazione dei templi di Giove e di Giunone Regina nel portico d'Ottavia, fatti costruire (o ricostruire) nel 147 a. C. da Q. Cecilio Metello (Plin., Nat. hist., xxxvi, 42). Sono questi i primi edifici romani in marmo; greco sarebbe stato, secondo Vitruvio (iii, 2, 6), anche l'architetto, Hermodoros di Salamina, e la notizia di Plinio (fecere templa) può intendersi nel senso che B. e Sauras furono gli esecutori materiali del progetto. Plinio aggiunge che non avendo potuto mettere i loro nomi sui templi (cfr. Vell. Paterc., i, 11), essi scolpirono sulle basi (spirae) delle colonne i simboli animali (rana e lucertola) corrispondenti ai loro nomi. Ma, nella mancanza di altre fonti, non è da escludersi che gli stessi nomi degli artisti siano nati da una costruzione aneddotica derivata dall'esistenza di tali sculture. Una base con scolpiti sul plinto i due animali, proveniente, pare, dall'area dei templi, venne disegnata dal Piranesi. Errata è invece la citazione fatta dal Winckelmann di un capitello di S. Lorenzo fuori le mura, che è opera medioevale.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. gr. Künstler, II, Stoccarda 1889, 343; Jordan-Hülsen, Topogr., I, 3, p. 539, nota 87; G. Giovannoni, Opere dei Vassalletti, in L'Arte, XI, 1908, p. 275 s.; H. Thiersch, Zu Sauras u. Batrachos, in Röm. Mitt., XXIII, 1908, p. 153 ss.; H. Thiersch, in Thieme-Becker, s. v.; G. Lugli, Roma antica, Roma 1946, p. 564 ss.