BASUTO (Vā-sọthọ)
Gruppo orientale dei popoli Beciuana, il quale risiede attualmente, con circa 400.000 anime, nel distretto montano posto a nord del corso superiore dell'Orange e ad occidente della catena dei Monti dei Draghi. I Basuto furono per lungo tempo in lotta con i Boeri. Hanno subito notevolmente l'influenza dei vicini Zulù adottandone alcuni particolari della cultura (p. es. la forma della capanna) e ricevendone una certa infusione di sangue, ciò che ha contribuito a migliorare il loro fisico. Sono abili cavalcatori, cacciatori e allevatori di bestiame. Al tempo dei primi contatti con gli Europei vigeva ancora fra essi l'antropofagia rituale. Ormai, circondati da paesi dove dominano i bianchi, hanno saputo con molta intelligenza adattarsi a questo ambiente, in modo da non rimanerne impoveriti, ma imitandone anzi gli usi e imparandone i mestieri (coltivazione con l'aratro, ecc.). Una gran parte del popolo sa leggere e scrivere il sesuto (lingua dei Basuto) e l'inglese. La condizione sociale della popolazione è più elevata di quella della maggioranza degli altri indigeni dell'Africa meridionale. Coltivano abbondantemente il sorgo, base del loro nutrimento, praticando largamente l'irrigazione; fabbricano una birra forte, ottenuta dal grano cafro, che è la loro bevanda favorita. Sono di carattere indipendente, leali, moderati nei loro istinti. Molti professano il cristianesimo e hanno adottato le vesti europee.
Bibl.: G. Lagden, The Basutos, Londra 1909; D. F. Ellenberger, History of the Basutoland, Londra 1912; R. Sayce, An ethno-geographical essay on Basutoland, in Geograph. Teacher, XII, 1924.