BASTIONE (dal germ. bastjan "costruire") o baluardo
È opera di fortificazione o parte di opera, a pianta pentagonale, costituita da due facce a b, a b (fig. 1), e due fianchi b c, b c, applicata a recinto dall'epoca del Rinascimento e che tiene luogo delle torri della fortificazione antica.
I primi bastioni furono fatti quando le artiglierie di attacco cominciarono ad avere azione sulle torri nell'ordinamento a cortine e torri (v. fortificazione), e consistettero, di solito, in ripari improvvisati di legno e di terra. Così i bastioni del Canale al recinto di Torino nel 1461 (o 1464 ?), quelli di Ercole I a Ferrara poco dopo, ecc. Poi presero consistenza, furono fatti di muro e terra, e ravvolsero le torri, dando ad esse di solito un secondo ordine di fuoco, basso, come le torri bastionate di Nicola V e di Alessandro VI a Castel S. Angelo; infine furono elemento principale del nuovo sistema di fortificazione che surrogò l'ordinamento a torri e cortine e fu detto sistema bastionato.
Il tratto B di recinto c c, fra due bastioni A1A, continuò a chiamarsi cortina. Nel bastione l'angolo b a b spinto in fuori dal recinto si dice saliente; la bisettrice a x del saliente si dice capitale del salieente; la perpendicolare indefinita y z al lato di base sulla metà di un fronte, e, nel caso in esame, sulla metà della cortina si dice capitale del fronte. Salvo casi eccezionali, il tracciato di un fronte è simmetrico rispetto alla retta che si assume per capitale. Finalmente, la linea costituita dal prolungamento verso l'interno della faccia del bastione (la linea a b B nella fig.1) si suol dire linea di difesa, ed è uno degli elementi di tracciato più caratteristici da tenere in conto nell'ordinamento bastionato.
Nei primi ordinamenti storici di questo genere i fronti ebbero cortine lunghe da m. 250 fino a 500 e fianchi lunghi da m. 35 a m. 40; ma le cortine molto lunghe furono frequentemente spezzate da un piccolo bastione intermedio P (fig. 2) detto piattaforma. La piattaforma fu ancora qualche volta tenuta più semplice, cioè a tracciato rettangolare, come in T (fig. 2), a guisa di torre bassa, a livello del cammino di ronda della cortina; qualche volta ancora fu tracciata a semplice angolo saliente, nel qual caso si disse dente (fig. 3).
Un particolare importantissimo nel tracciamento dei fronti bastionati è dato dalla direzione che hanno i fianchi rispetto alla cortina. In molti tipi (applicati anche in pratica) i fianchi furono normali alla cortina, come mostra la fig. 1 già citata; ma in altri tipi, e con disposizione più razionale e logica, i fianchi furono fatti perpendicolari alla linea di difesa, come mostra la fig. 4. Con tale disposizione i fuochi dei fianchi, oltre a fiancheggiare nettamente le facce dei bastioni, s'incrociano davanti al saliente e rendono perfetto il funzionamento del fronte bastionato.
Questa disposizione è attribuita dagli scolastici al francese Pagan (1604-1665) che nel 1641 pubblicò un Trattato di fortificazione; però la disposizione teorica del Pagan non fu introdotta in Francia nella sua integrità se non alla metà del secolo XVIII, ed era invece stata applicata più volte in Italia e in Germania da ingegneri italiani: basti ricordare il bastione Ardeatino del Sangallo a Roma costruito verso il 1540.
Il fianco ebbe ancora inclinazione intermedia fra le due inclinazioni accennate; più raramente ebbe apertura d'angolo maggiore di quello fatto con la linea di difesa e più raramente ancora ebbe angolo minore del retto con la cortina. Il fianco costituì sempre uno degli elementi più importanti dell'ordinamento bastionato e i costruttori posero somma cura nel proteggerlo contro l'offesa lontana, il che fu ottenuto arretrandone una porzione e coprendola verso l'esterno con la porzione rimanente, che dai primi architetti italiani fu detta spalla; questa ebbe poi il nome di orecchione quando girava a semicerchio verso la cortina (fig. 5) e di musone quando era terminata a tagliapetto (fig. 6). Questo provvedimento fu detto dei fianchi ritirati; e nella parte ritirata furono collocate artiglierie, che vennero dette pezzi traditori, perché senza essere veduti, specialmente quelli nelle batterie basse, prendevano improvvisamente alle spalle l'attaccante che fosse sceso nel fosso.
La fig. 7 dà una veduta prospettica di uri fianco ritirato, che non ha bisogno di definizione. Dinnanzi al bastione correva un fosso con muro di scarpa e di controscarpa; poi la strada coperta con le piazze d'armi di rientrante e di saliente, lo spalto, ecc.