BASTETANI (βαστητανοι)
Popolo al SE. dell'Hispania Tarraconensis (Conventus Carthaginensis), così denominato dal suo maggior centro, Basti (Baza), città posta sulla costa del Mare Iberico sulla strada da Carthago nova a Castulo (Livio, XXXVII, 46; Mela, III, 4; Plin., Nat. Hist., III, 8,25; Cl. Tolomeo, II, 6, 13, 61; Itin. Ant.; Corpus. Inscr. Lat., II, p. 458). Sono da ritenere identici ai Mastiani menzionati da Ecateo (fr. 40 segg., ed. Jacoby) e da altri scrittori greci, la cui città, Mastia, era ricordata in uno degli antichissimi trattati fra Roma e Cartagine. Dei Bastetani narra Strabone (III, 155) che presso di loro le donne ballavano unite agli uomini e tenendosi con essi per mano: e soggiunge che dormivano sopra letti di sparto vestiti del tipico saio iberico di colore oscuro. Sappiamo da Plinio (XXVIII, 3) che in Bastetania, presso Orungis, v'erano miniere di argento. Presso Baza furono ritrovate, in tempi diversi, tombe romane con sarcofagi e urne cinerarie. Vicini e affini ai Bastetani erano i Bastuli. Pare che già prima di Amilcare Barca e della sua impresa nella Spagna si esercitasse sui Bastetani, almeno nominalmente e almeno in alcune loro tribù, una erta quale autorità da parte di Cartagine. Sappiamo infatti che era fenicia Abdera, nél paese dei Bastuli. Questi Fenici della Bastetania portavano il nome di Blastofenici (Appiano, Iber., 56): cfr. su ciò Kahrstedt, Gesch. d. Karth., p. 119, n. 1 e De Sanctis, Storia dei Romani, III,1, p. 36. Sulle città bastetane di Albuniel, Assò, Argos cfr. le memorie di F. Fita e di Fernandez Guerra in Bol. de la Acad. de la Hist., X, p. 458 e LXV, p. 577.