BASTARNI (Bastarnae, forma meno attendibile Basternae)
Nome di una delle prime popolazioni germaniche venute a contatto con i popoli civili del Mediterraneo. I Bastarni comparvero, pare già nel sec. III a. C., a nord e ad oriente dei Carpazî, che da loro presero il nome di Alpes Bastarnicae, e di là si estesero poi, intorno al 200 a. C., fino al Mar Nero. Il re Filippo V di Macedonia si alleò con i Bastarni per contrapporli ai Dardani e aveva concepito il disegno di far da loro invadere l'Italia per le Alpi Orientali. Durante la guerra del re Perseo con i Romani, 20.000 Bastarni a piedi e a cavallo si erano già posti in marcia per rinforzare i Macedoni; ma ritornarono sui loro passi, perché l'avaro re non volle soddisfare le loro pretese. In seguito fornirono valorosi contingenti a Mitridate. I governatori romani della Macedonia ebbero spesso a fronteggiare le loro incursioni; Augusto dice che Sciti e Bastarni gli inviarono messi per chiedere la sua amicizia. Le loro incursioni sono ricordate ancora al tempo di Nerone ed essi furono tra le popolazioni germaniche che parteciparono al grande attacco contro le frontiere dell'impero sotto Marco Aurelio (166 d. C.). L'imperatore Probo (276-282) trasferì 100.000 Bastarni sulla destra del Danubio, in Tracia, e dopo d'allora non se ne ha più notizia. Gli antichi ricordano il loro temperamento bellicoso e il loro disprezzo per l'agricoltura. Combattevano a piedi e a cavallo, mescolati, sotto la guida dei loro re e di nobili capi.
Bibl.: M. Ihm, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 110; L. Schmidt, Geschichte der deutschen Stämme bis zum Ausgange d. Völkerwanderung, in Sieglin, Quellen u. Forschungen, 22, Berlino 1910, p. 459; R. Much, Deutsche Stammeskunde, 3ª ed., ivi 1920, pp. 15, 35, 126; T. E. Karsten, Les anciens Germains, vers. franc., Parigi 1931, p. 67; C. Patsch, Beiträge z. Völkerkunde v. Südosteuropa, V, in Sitzungsber. d. Ak. d. Wiss. in Wien. Philos.-hist. kl., CCXIV (1933).