BASSAN
Famiglia di pittori ebrei attivi nel sec. XVIII. Salomone nacque a Verona, probabilmente nel 1696: si specializzò in fiori, frutti, suppellettili domestiche; di lui esisteva un piccolo quadro nella Galleria Serpini Salvetti di Verona, che lo Zannandreis descrive come una composizione - utensili e masserizie di cucina - "che si direbbe fiamminga, tanto è l'amore col quale è ricercata e la forza del colorito con cui è dipinta". Ebbe due figli pittori, Israele e Marco: secondo lo Zannandreis, dopo aver istruito all'arte il figlio Israele, si ritirò dalla professione per dedicarsi al commercio. Morì in Verona nel 1770, non nel 1792, come riferisce il Bernasconi, che confuse Salomone con Israele.
Israele, come il padre, si dedicò alla pittura di fiori, che costituirono il tema preferito delle sue decorazioni "di moltissime stanze e gabinetti delleprincipali case" di Verona (Zannandreis). Sulla base delle notizie che lo Zannandreis ci trasmise circa lo stile e la tecnica dell'artista, possiamo attribuire alla sua mano la decorazione di due stanze nella villa Pellegrini a Castion (Verona), dove riconosciamo quella franchezza di tocco e vaghezza di colorito che lo resero tanto ricercato dai committenti. La sorprendente eleganza del comporre, la scelta delle tinte smaglianti e la perfetta dosatura degli accostamenti trasformano questi interni in preziose scatole laccate: dove l'affinità con le "lacche" del Settecento veneziano è sottolineata dai richiami delle squisite cineserie, care all'iconografia di questa eccentrica "arcadia".
A Verona, per il palazzo Marioni, poi Pellegrini, dipinse anche decorazioni su seta, ora scomparse.
Nel 1782 si recò con il fratello Marco a Rovereto per dipingere nella villa delle Grazie di Clementino Vannetti, che diede gli schemi delle decorazioni eseguite a tempera. Secondo la descrizione di A. Chiusole (Notizie... della Valle Lagarina, Verona 1787), riportata dal Postinger, una delle stanze era "dipinta a chinesi con vari simboli allusivi alla Pittura", mentre in un'altra era rapptesentata "una loggia a quattro archi, pe, quali veggonsi in lontananza ville, e boschetti con rottami antichi". In quest'ultima stanzetta, su una piramide tronca, i due pittori si firmarono: - "Israel et Marcus Bassani Fratres Veronenses pinxerut anno MDCCLXXXII Dominus villae invitos nomen inscribere coegit". La villa è andata completamente distrutta per un bombardamento aereo durante la seconda guerra mondiale.
Il ruolo di Israele fu, in misura eccefiente, quello di un "arbiter elegantiarum": non solo nel settore dell'arredamento, ma anche in quello del costume (si ricordano di lui disegni di suppellettili sacre) e della moda.
Morì a quarantadue anni verso il 1792 (Zannandreis).
Del fratello Marco, che collaborò con Israele, oltre che nella già citata villa di C. Vannetti a Rovereto, anche in altre decorazioni di ambienti, non si hanno notizie biografiche.
Bibl.: C. Bernasconi, Studi sopra la storia della pittura italiana, Verona 1864, p. 379 (per Salomone); D. Zannandreis, Le vite dei pittori, Verona 1891, p. 461 (per Salomone e Israele); C. T. Postinger, Clementino Vannetti, cultore di belle arti, Rovereto 1896, pp. 105, 109 s., 114 s. (per Israele e Marco); Roma, Istituto dell'Encici. Ital, A. Alisi, Note biografiche degli artisti atesini e trentini... [Bolzano 1921-401, ms., ad vocem (per Israele e Marco); S. Weber, Artisti trentini..., Trento 1933, p. 33 (per Israele e Marco); S.H. Pavière, A Dictionary of flower... painters, II, Amsterdam 1963, p. 11 (per Salomone e Israele); U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, p. 600 (per gli stessi).