BASNAGE
. Celebre famiglia di calvinisti normanni, da cui uscirono parecchi pastori e studiosi. Il più noto fra tutti è Giacomo Basnage, nato a Rouen l'8 agosto 1653. Studiò dapprima a Saumur, poi teologia a Ginevra e a Sédan; pastore nel 1676 a Rouen, vi rimase sino al 1685, anno in cui, per la soppressione della chiesa evangelica in quella città, si recò in Olanda. Pastore della chiesa vallone di Rotterdam nel 1691, fu nel 1709 chiamato all'Aia per le insistenze dello stesso gran pensionario di Olanda, Heinsius; e in quest'ultima città egli morì, il 22 dicembre 1723. Durante la sua lunga permanenza in Olanda B., favorito dall'ascendente di cui godeva tra i correligionarî e dalle potenti amicizie che s'era saputo procurare a Rotterdam e all'Aia, continuò ad occuparsi delle vicende di Francia e della sorte dei calvinisti ivi rimasti, svolgendo però un'azione del tutto opposta a quella degli estremisti come Jurieu. Così, in occasione della rivolta dei Camisardi (1702-1705), B. condannò il movimento, cercando invece di ottenere più tardi, per via diplomatica, durante le trattative di Gertruydenberg (1710), che Luigi XIV riconcedesse libertà di culto ai riformati. Il suo atteggiamento conciliante lo avvicinò a tal segno al governo francese, ch'egli già durante il congresso di Utrecht aiutò con i suoi consigli e le sue informazioni i plenipotenziarî francesi; poi, durante la reggenza, divenne agente segreto e fidatissimo di Dubois, recandogli utili servigi nel 1716-1717, in occasione delle trattative per la triplice alleanza franco-anglo-olandese, e ancora nel periodo successivo. Sicché, quando nel 1719 si temette una nuova rivolta dei riformati nelle provincie meridionali della Francia, B., sollecitato direttamente dal governo francese, scrisse, per quietare i suoi correligionarî, una Instruction pastorale aux Réformés de France, sur la perséverance dans la foi et la fidélité pour le souverain.
Se notevole è l'attività di B. nella vita politica del tempo, assai maggiore è tuttavia la sua importanza come studioso. Nominato storiografo degli Stati generali di Olanda scrisse infatti gli Annales des Provinces-Unies, giungendo con il racconto sino alla pace di Nimega; ma la sua attività fu rivolta in special modo a ricerche di storia religiosa. Anche per motivi pratici: giacché la prima opera di B. al riguardo, l'Histoire de la religion des Églises reformées, fu scritta per controbattere l'Histoire des variations des Églises protestantes di Bossuet, e per sminuirne l'efficacia polemica. Bossuet replicò con la Défense de l'Histoire des variations (1691); ma B. ritornò sull'argomento nella Histoire de l'Église depuis Jeśus-Christ jusqu'à préśent (1699), in cui, ripubblicando, per quanto abbreviata, la prima Histoire, allargava poi il campo delle sue indagini a tutta la vita della chiesa. Scopo di B., dimostrare l'ininterrotta continuità fra il movimento protestante e la chiesa apostolica (di qui l'importanza data alle sette medievali e la particolar disamina della storia degli Albigesi e dei Valdesi). Le due opere di B. rientrano quindi nella grande controversia fra cattolici e protestanti, vivacemente riaccesasi negli ultimi decennî del sec. XVII e ravvivata dall'intervento di Bossuet. Studioso di larga preparazione e di grande, se pur non sempre sicurissima erudizione; di notevoli qualità metodiche, anche se più volte lo scopo polemico facesse velo allo spirito critico, B. fu l'avversario più serio e più forte di Bossuet. I pregi si ritrovano in misura maggiore nelle opere sulla storia ebraica, la più nota delle quali è l'Histoire des Juifs: in esse la trattazione è più sicura, e conserva ancora valore.
Opere principali: Histoire de la religion des Églises réformees, Rot terdam 1690, voll. 2 (2a ed., 1721, voll. 5; 3ª ed., più ampia, postuma, 1725, voll. 2); Histoire de l'Église depuis Jésus-Christ Jusqu'a présent, Rotterdam 1699, voll. 2; L'histoire et la religion des Juifs depuis Jésus-Christ jusqu'à présent, Amsterdam 1706-11, voll. 7; Antiquités Judaïques ou remarques critiques sur la république des Hébreux, Amsterdam 1713, voll. 2; État de l'Église gallicane sous le règne de Louis XIV et sous la minorité de Louis XV, Amsterdam 1719; Dissertation historique sur les duels et les ordres de chevalerie, Amsterdam 1720; Annales des Provinces-Unies depuis les négoc. de la paix de Munster, L'Aia 1719 e 1726, voll. 2.
Fratello di Giacomo fu Enrico Basnage, signore di Beauval, nato a Rouen il 7 agosto 1656. Avvocato presso il parlamento di Rouen, dal 1687 si rifugiò anch'egli in Olanda; morì all'Aia il 29 marzo 1710. Rifuggendo, come il fratello, da ogni estremismo polemizzò vivacemente con Jurieu; e fu tra i primi a propugnare con ardore il principio della tolleranza religiosa, pur senza dare al suo generoso sentimento un organico assetto teorico. Assai notevole fu, in Olanda, la sua attività giornalistica.
Opere: Tolerance des religions, Rotterdam 1684; Histoire des ouvrages et de la vie des sçavans, Amsterdam 1687-1709 (24 voll. di studî critici varî che proseguono le Nouvelles de la République des lettres di Bayle, durate dal 1684 al 1587); Lettres historiques contenant ce qui s'est passé de plus important en Europe et les réflexions convenables à ce sujet, L'Aia e Amsterdam 1692-1728 (redatte successivamente da J. Bernard, da Basnage di Beauval, da J. Dumont).
Studioso di storia religiosa fu anche Samuele B., cugino di Giacomo e di Enrico, nato a Bayeux nel 1638, pastore dei riformati di Vaucelles fino al 1685, poi rifugiato in Olanda, ove morì, (1721).
Opere: Exercitationes historico-criticae de rebus sacris et ecclesiasticis, Utrecht 1692 (critica degli Annali di Baronio); Annales politico-ecclesiastici annorum 645 a Caesare Augusto ad Phocam usque, Rotterdam 1706, voll. 3.
Bibl.: E. e E. Haag, La France protestante, 2ª ed. per cura di E. Bordier, I, Parigi 1877, s. v.; E. A. Mailhet, J. Basnage, ... savie et ses écrits, Ginevra 1880. Inoltre cfr. A. Sayous, Histoire de la littérature française à l'étranger, Ginevra 1853, II; V. Rossel, Histoire de la littérature française hors de France, Losanna 1894. Sull'attività politica di B., É. Bourgeois, La diplomatie secrète au XVIII.e siècle, I, Parigi 1909, specialmente pp. 164, 183-184, 289 segg., 297-298; H. Leclercq, Histoire de la Régence pendant la minorité de Louis XV, Parigi 1921, I, passim; J. Dedieu, Le rôle politique des protestants français (1685-1715), Parigi 1920 e Histoire politique des protestants français (1715-1794), I, Parigi 1925. Sulla polemica storica con Bossuet: A. Rébelliau, Bossuet historien du protestantisme, 3ª ed., Parigi 1909; sulle opere di storia ebraica, The Jewish Encyclopedia, New York-Londra 1902, II; Encyclopaedia Judaica, III, Berlino 1929, s. v.
Su Enrico v. inoltre, F. Puaux, Les précurseurs français de la tolérance au XVII.e siècle, Parigi 1881, pp. 50-53; F. Ruffini, La libertà religiosa, I, Torino 1901, pp. 128-129.