BASILIO
Era giudice a Rossano quando, nel 1218, alla morte dell'arcivescovo Pasquale, in seguito a contrasti sorti nel capitolo metropolitano, una parte dei canonici lo elevò all'alta dignità ecclesiastica dell'arcivescovato, provocando un vero e proprio scisma in seno alla Chiesa rossanese. L'elezione di B. infatti non fu accettata dall'altra parte che denunciava alla Santa Sede l'illegittimità del fatto, mettendo in evidenza come il nuovo eletto fosse un giudice che più volte aveva pronunciato sentenze capitali, e inoltre fosse ammogliato e privo di qualsiasi ordine ecclesiastico, e come, solo dopo l'elezione, inebriato dal veleno dell'ambizione, con simonia e contro il diritto canonico, avesse ricevuto dall'arcivescovo di Santa Severina, immediatamente e in un solo giorno, tutti gli ordini minori fino al suddiaconato. Il pontefice Onorio III, con una bolla dell'aprile 1218, dava mandato all'arcivescovo di Cosenza di condurre un'inchiesta su tali accuse e, ove venissero confermate, di annullare l'elezione di B., di privare gli elettori rossanesi del diritto di elezione e di inviare alla sua presenza, a Roma, sia i canonici responsabili sia il nuovo eletto. Pare che l'inchiesta si concludesse con, l'annullamento dell'elezione e che tuttavia B. fosse, in una successiva votazione, rieletto. È certo che il 29 ott. 1218 dall'arcivescovo di Cosenza, per delega del pontefice, venne ordinato e consacrato arcivescovo e che da allora fino alla sua morte egli svolse il suo ministero amministrando saggiamente la sua diocesi e introducendo una disciplina più rigorosa in parecchi monasteri.
I suoi buoni rapporti con l'imperatore Federico II ottennero alla Chiesa di Rossano, con un diploma del 1223, la conferma di tutti i privilegi concessi precedentemente dai duchi e dai re di Sicilia. Nel 1228 B. donò, con l'assenso del capitolo dei canonici, il monastero di S. Andrea presso Cariati all'abate Rodolfo e ai monaci di Fonte Laureato.
Morì al principio del 1239.
Bibl.: F. Ughelli-N. Coleti, Italia Sacra, IX, Venetiis 1721, coll. 297-299; C. Cappelletti, Le chiese d'Italia..., XXI, Venezia 1870, p. 276; B. Gams, Series episcoporum..., Ratisbonae 1873, p. 917; C. Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, p. 423; D. Taccone-Gallucci, Regesti dei Romani Pontefici per le chiese della Calabria, Roma 1902, p. 124; A. Gradilone, Storia di Rossano, Roma 1926, pp. 301 s.; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VI, col. 1155.