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BASEVI, Giacobbe, detto Cervetto

di ** - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)
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BASEVI (Bassevi), Giacobbe (Giacomo), detto Cervetto

**

Nato nel 1682 probabilmente nell'Italia centro-settentrionale, di origine forse tedesca ebraica. Non vi è alcuna notizia sui suoi primi anni e sugli studi musicali da lui compiuti; incerta anche è la data del suo arrivo a Londra che il Burney fissa al 1739, il Pohl al 1738, mentre da Wasielewski e dallo Straeten (in Grove's Dict.) viene anticipata di dieci anni (1728). A Londra il B. iniziò dapprima un'attività di commerciante di strumenti musicali da lui portati dall'Italia, poi si fece conoscere come violoncellista di notevole valore, partecipando, insieme con altri violoncellisti italiani in quel tempo a Londra (G. C. F. Dall'Abaco, S. Lanzetti, A. Caporale, Pasqualino de Marzis [conosciuto anche come Pasqualini]), a una maggior diffusione del gusto per il suo strumento e a una più decisa affermazione del violoncello come strumento solistico. Una delle sue prime apparizioni nelle orchestre londinesi fu quella per Comus, a mask di T. A. Arne (rifacimento di J. Dalton del testo di J. Milton), eseguita il 4 marzo 1738 al Teatro Drury Lane, dove il B. rimase poi per lunghi anni come primo violoncello e, infine, direttore d'orchestra. Nel 1744, in compagnia dei violoncellisti Caporale e Pasqualini, egli suonava anche ai concerti della Hickford's Room, rivaleggiando con i suoi colleghi, meno dotati di lui - secondo il Burney - per conoscenza musicale e abilità tecnica, ma superiori, in particolar modo il Caporale, per la qualità del suono (che in B. era piuttosto crudo e duro) e per lo stile, più raffinato e interessante. Dedicatosi all'insegnamento, il B. fu anche compositore e scrisse per il suo strumento numerose sonate, di forma bipartita e in stile galante, giudicate, però, dal Torchi prive di valore contrappuntistico e tecnico; tuttavia queste composizioni dovettero avere un buon successo a quel tempo e in seguito, considerando i duplicati e anche le ristampe in epoca moderna. Nel 1765 il B. suonò insieme con suo figlio James (nato a Londra nel 1747, uno dei suoi migliori allievi e famoso concertista di violoncello, di cui il Burney ricordava la buona intonazione e l'espressione "cantante", simili a quelle della miglior voce di tenore, raggiunte nella sua maturità) in un grande concerto dell'arpista John Parry. Negli anni 1777-1778 egli figurava anche come concertista alla Hanover Square Room. Di costituzione sanissima, visse più di cento anni e morì a Londra il 14 genn. 1783, dopo aver lasciato a suo figlio un patrimonio di 20.000 sterline.

Oltre che per la fama di violoncellista, il B. fu noto anche per alcuni aneddoti divertenti legati alle sue maniere un po' stravaganti e alla sua particolare fisionomia. Per molti anni il suo lungo naso fu oggetto di bonaria derisione da parte degli spettatori del Drury Lane che lo apostrofavano, dall'alto della galleria, con un "Suona sù, Nasone!..." Lo Straeten informa inoltre che il B. divenne anche impresario del Drury Lane, succedendo al Garrik, e con ottimo successo finanziario.

Del B. si conservano al British Museum le seguenti omposizioni: Six sonatas or trios for three violoncellos or two violins and a bass... Compo's by Giacob Basevi detto Cervetto. Printed for the Author, London c. 1745 (altra ediz. presso J. Walsh, London c. 1745); Twelve solos for a violoncello with a thorough bass for the harpsicord... Opera seconda. Printed for the Author, London c. 1750 (altra ediz. presso J. Walsh, London c. 1750); Six solos for violoncello with a thorough bass for the harpsichord. Opera terza (n. 1-6). Printed for John Johnson, London c. 1750; Eight solos for a German flute with a thorough bass for the harpsichord. Opera terza (n. 1-6). Printed for John Johnson, London c. 1750; Eight solos for a German flute with a thorough bass for the harpsichord. Opera terza. Printed for John Johnson, London c. 1757; VI Trios for two violins, violoncello or harpsicord composed by G[iacobbe] B[asevi] called C[ervetto], London 1758, s.e.; Six lessons or divertiments for two violoncellos. Opera quarta. Printed for J. Johnson, London 1761; Six solos for a German flute, with a thorough bass for the harpsichord. Opera terza (n. 1-6). Printed for Harrison and Co., London c. 1785. Alcuni pezzi inoltre figurano nel Broderip & Wilkinson's complete treatise for the violoncello... together with excellent examples by the late Mr. Cervetto... to which is annexed a... variety of airs & duetts. The Editors, London c. 1800.

Per le edizioni moderne di singole opere o di alcune sonate, inserite anche in raccolte, dal 1894 al 1926, vedi W. Altmann, Kammermusik-Katalog.

Bibl.: Ch. Burney, A general history of music from the earliest ages to the present period, IV, London 1789, pp. 660, 663, 669; C.Pohl, Mozart und Haydn in London, I, Wien 1867, p. 54; L. Torchi, La musica istrumentale in Italia nei secoli XVI, XVII e XVIII, in Riv. musicale ital., VI (1899), p. 723; W. J. von Wasielewski, Das Violoncellound seine Geschichte, Leipzig 1911, pp. 58 s.; W. S. Newman, The sonata in the Baroque Era, Chapell Hill 1959, pp. 9, 337; W. Altmann, Kammermusik-Katalog, Leipzig 1942, pp. 74, 165, 216, 246; The British Union-Catalogue of early Music printed before the year 1801, I, London 1957, pp. 176 s.; C. Schmidl, Diz. universale dei musicisti, I, p. 232, Suppl., p. 183; E. van der Straeten, Cervetto, in G. Grove's Dict. of Music and Musicians, II, London 1954, p. 143; Riemann Musik-Lexikon, I, Mainz 1959, p. 295; Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 451.

Vedi anche
direttóre d'orchèstra direttóre d'orchèstra Chi dirige le esecuzioni musicali di un insieme di strumentisti. Sebbene la necessità di una guida ritmica ed espressiva fosse riconosciuta fin dall'antichità, l'uso di una gestualità manuale convenzionale risale al Medioevo, al praecentor, cioè al direttore di coro del canto gregoriano, ... arpa Strumento musicale costituito da una serie di corde d’ineguale lunghezza, tese secondo una regolare intonazione fra una cassa di risonanza e una mensola, e che vengono toccate a vuoto col pizzico delle dita o, eccezionalmente, per mezzo di un plettro.  ● La diffusione dell’arpa fu maggiore tra i popoli ... sonata In musica, composizione strumentale, variamente modificatasi nel corso dei secoli, articolata in uno o più movimenti a carattere contrastante. ● Il termine sonata comparve nel Cinquecento a indicare un brano strumentale ‘da sonare’ anziché ‘da cantare’. All’inizio del 17° sec. si distinsero la sonata ... clavicembalo Strumento a corde e tastiera. Nella sua forma prevalente presenta una lunga cassa armonica ad ala, in cui le corde sono pizzicate da plettri messi in funzione da una tastiera semplice o doppia. Molto diffuso tra il 16° e il 18° sec., cadde in disuso con l’affermarsi del pianoforte. Tipici del clavicembalo ...
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  • BIOGRAFIE in Musica
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  • CERVETTO, Giacobbe
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Violoncellista, nato nel 1682, morto nel 1783. Fece conoscere in Inghilterra il violoncello (fino allora aveva dominato la viola da gamba) che già dal Bononcini (1703) era stato adoperato come parte "obbligata" nell'orchestra. Giacomo, suo figlio, nato a Londra verso la metà del 1700, morto il 5 febbraio ...
Vocabolario
détto
detto détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
baṡire
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