ZANON, Bartolommeo
Nacque con ogni probabilità il 21 gennaio del 1792 a Chies d’Alpago, dai coniugi Pasqual di Bortolo e Anna Rofarè, come si deduce dall’atto di battesimo.
Sebbene venne registrato con il nome del nonno paterno, per firmare i propri scritti il futuro chimico utilizzerà unicamente quello di Bartolommeo.
Di umili origini, Zanon completò i primi studi alla meglio, ma ebbe presto necessità di lavorare per potersi sostenere: già in giovane età si recò a Venezia, dove apprese i rudimenti del mestiere. Con grandi sacrifici completò la propria formazione superiore all’Ateneo patavino, conseguendo il titolo di farmacista il 14 novembre 1818. Di lì a poco, riuscì ad aprire un’attività nel cuore di Belluno, e precisamente in via Mezzaterra, che mantenne nel corso della propria esistenza e che ampliò, decorò e dotò di un vero e proprio laboratorio chimico per le sue ricerche, relative a diversi ambiti. In linea di massima, il contributo scientifico di Zanon, che si traduce in una trentina di memorie pubblicate tra il 1825 e il 1852, può essere suddiviso in tre filoni distinti: l’analisi di composti chimici, le indagini sulle proprietà farmacologiche delle piante e la conservazione di parti anatomiche.
Nel primo caso, egli studiò le caratteristiche dei sali di sodio e magnesio, propugnandone gli effetti benefici, e analizzò le acque del proprio comprensorio, arrivando a presiedere la commissione chimica deputata a investigare la natura di quelle effluenti dai pozzi artesiani di Venezia. Oltre a ciò, si dedicò a individuare i principi attivi di diversi vegetali, come il faggio, il sorbo montano, il citiso, il carbone del mais, la canapa, e finanche il millefoglio e l’assenzio ombellifero, da cui per primo ricavò l’achilleina. Quest’ultima, sostanza solubile e amara, era un tempo ampiamente utilizzata come ingrediente per bevande stomachiche e depurative.
Zanon acquisì una certa fama come imbalsamatore e creatore di preparati anatomici umani e animali: una pratica che iniziò nel 1836 utilizzando calcio, arsenico e silicio, e che descrisse accuratamente qualche anno dopo, nel 1839. A testimonianza di ciò, una scatola di cartone contenente dodici pezzi realizzati a secco e rintracciata poco dopo il decesso di una pronipote dello scienziato è oggi custodita, in condizioni di conservazione precarie, presso il Museo anatomico fiorentino.
Zanon può essere anche considerato un precursore degli studi di storia della farmacia, avendo compilato, per una delle sue memorie, delle note biografiche su Nicolò Chiavenna, speziale bellunese del XVI secolo che emulò nella preparazione di medicamenti a base di assenzio.
In virtù delle proprie ricerche, il chimico divenne socio di prestigiose accademie, tra cui quella di Padova, quella di Bologna e quella dei Georgofili, così come membro effettivo dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti con risoluzione del 3 giugno 1843.
Sposo di Giulia Lavina, alla quale sopravvisse, fu padre di Giovanni Antonio, docente e autore di importanti contributi di fisica e ingegneria navale, e di Luigi, che invece seguì le sue orme.
Morì nella città dove aveva vissuto l’11 aprile del 1855.
Venne onorato dall’amministrazione municipale con pubbliche esequie. Oggi, diversi oggetti appartenuti alla sua famiglia fanno parte del patrimonio comunale bellunese. In particolare, tre ritratti ottocenteschi acquisiti nel 2005 sono conservati nel locale Museo civico.
G. Zannini, Esequie a B. Z. di Belluno, Belluno 1855; J. Facen, Medici illustri di Feltre e Belluno, Milano 1856; G. Maggioni, Un centenario: B. Z. farmacista bellunese (1792-1855), in Minerva farmaceutica, IV (1955), 7-8, pp. 194-195; Id., Nel centenario della morte di B. Z., in Minerva farmaceutica, IV (1955), 10, pp. 248-249; Id. Memorie sul rinvenimento di alcuni corpi solidificati dal farmacista bellunese B. Z. (1792-1855), in Archivio storico di Belluno, Feltre e Cadore, XXXVII (1966), 176, pp. 81-87; S. Rossetto, B. Z. a duecento anni dalla nascita, in Archivio storico di Belluno, Feltre e Cadore, LXII (1991), 275-276, pp. 67-77; W. H. Hager, Hydraulicians in Europe 1800-2000, II, Boca Raton 2009, p. 1298; G. Venanzio, Commemorazione di B. Z. (1792-1855), in Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Commemorazioni dei soci effettivi 1843-2010, I, a cura di M. Marangoni, Venezia 2011, pp. 77-78.