BARTOLOMMEI SMEDUCCI, Mattias Maria
Nacque a Firenze :il 14 ag. 1640 da Girolamo e Caterina Frescobaldi. Giovanissimo, segui con interesse l'attività patema, tutta volta alla riforma del teatro toscano, e più volte prese parte, "con qualche lode", a quelle recite che i giovanetti nobili organizzavano nel teatro del Casino di S. Marco, acquistando una notevole fama di oratore se nel 1665 fu scelto per recitare "con alto stile, e con efficace facondia"l'orazione funebre nella cerimonia ufficiale per la morte del re di Spagna Filippo IV.
A quest'epoca il B. aveva, probabilmente, già composto una conunedia, Amore opera a caso,che pubblicò solo nel 1668 a Firenze, indirizzandola agli Accademici Infocati. La sua parte più interessante è l'avvertenza in cui il B. forni l'elenco delle opere autentiche di G. A. Cicognini, tentando così una prima sistemazione critica di questo autore.
Nel 1669 fu pubblicata a Firenze una sua commedia, La Sofferenza vince Fortuna,dedicata agli Accademici Infocati, e nello stesso anno usciva a Bologna Le gelose cautele,che il B. cfichiarava, nell'avvertimento ai lettori, di aver imitato da un lavoro di "D. Francesco de Roches Comico tra gli Spagnoli più rinomati di non ultimo grido". Era intanto entrato a far parte dell'Accademia Fiorentina con il nome di Afflinato.
Nel 1670 Cosimo III lo nominò gentiluomo di camera, inviandolo alla corte di Francia per annunziare l'assunzíone del titolo di granduca. Nel frattempo il 13. aveva sposato la contessa Anna Argentina de' Bardi dalla quale ebbe due figli, Girolamo e Ferdinando.
Nel 1676 venne pubblicata a Roma la commedia Il finto marchese nella quale ritornano, con monotona fedeltà, i personaggi e le situazioni delle opere precedenti.
L'azione comica nasce da un fortuito scambi? di ritratti, avvenuto in Fiandra tra don Giovanni d'Alvarado e il suo servo Brandello. Quando essi giungono a Múano, don Giovanni, che dubita dell'onestà di Isabella, la sua promessa sposa, costringe il servo a far la sua parte. Di qui equivoci, ansie, sospiri: e l'intreccio si complica con l'intervento di Enrico, cugino e innamorato di Isabella, e di Leonora, sorella di don Giovanni e amante abbandonata di Enrico. Il lieto fine conclude, come d'obbligo, l'intricata vicenda. Unico merito dell'opera è un linguaggio più agile e smaliziato.
Nel 1681 il B. pubblicò a Firenze un manoscritto ritrovato "nella sua copiosissima libreria", i Congressi civili di C. Baldi (l'opera era già uscita a Bologna nel 1637, ma la nuova edizione approntata dal B. introduceva, rispetto alla prima, un certo numero di varianti. Essa fu ristampata, sempre a Firenze nel 1698). Più tardi il B. pubblicò anche il Lamento di Cecco da Varlungo di Fiesolano Branducci,ossia di F. Baldovini (Firenze 1694), con una prefazione che si legge fino alla tarda ristampa del 1755.
Agli stessi anni risale forse un "trattenimento scenico" che usci postumo nel 1697 a Bologna: Amore non vuole inganni. Nel 1682 infine fu pubblicata a Venezia l'ultima commedia del B., La Prudenza vince Amore.
Non esclusivamente letterari furono gli interessi del B.; anzi, "in ogni materia cavalleresca intelligentissimo", sembra che si dedicasse con particolare interesse a dirimere le dispute, più o meno cavalleresche, che nascevano frequentemente tra famiglie. A questa attività si ispira comunque una Difesa del discorso cavalleresco sopra le querele del carpignano e del riverasco,che il B. stampò a Lucca nel 1684.
Fu luogotenente del granduca nell'Accademia degli Apatisti, "lasciando per tutto nobilissimi insegnamenti, non meno con la gentilezza del tratto che colla buona morale filosofica"; nel 1691 entrò in Arcadia col nome di Igilio Aseo; nel 1694 infine successe ad A. M. Salvini nell'arciconsolato della Crusca.
Morì a Firenze il 24 dic. 1695.
Fonti e Bibl.: G. B. Borgherini, Esequie di Filippo IV, Firenze 1665, p. 42; Notizie istoriche degli Arcadi morti,Il, Roma 1720, pp. 156-160; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, pp. 472 s.; F. Inghirami, Storia della Toscana, XII,Fiesole 1843, pp. 198, 199 s.; I. Sanesi, La Commedia,Il, Milano 1935, pp. 173-177, 198 s.; A. Belloni, Il Seicento,Milano 1947, pp. 356 s.; B. Croce, Aneddoti di varia letteratura,Il, Bari 1953, pp. 122 s., 125; Encicl d. Spettacolo, I, coll.1607 s.