BARTOLOMEO
Suddiacono del papa e cappellano uditore delle cause devolute alla S. Sede, salì sulla cattedra arcivescovile di Trani succedendo a Samaro, :il cui nome ricorre per l'ultima volta in un privilegio da lui stesso emanato, il 9 ag. 1201, in favore di S. Leonardo di Siponto.
La cronologia dell'elezione di B. è incerta: alcuni documenti arcivescovili nei quali è riferita l'era del presulato indicano nel gennaio 1210 il suo anno VIII, nel luglio 1214 l'anno XII, il 21 ag. 1222 l'anno XX, sicché l'inizio dell'anno I andrebbe posto tra il 22 ag. 1202 e il gennaio 1203; ma un privilegio dell'aprile 1205 menziona l'anno II, anziché il III, del governo di B. nell'arcidiocesi di Trani (è probabile, tuttavia, che si tratti di un errore materiale dello scrittore o dell'editore).
Da quando il suo nome si incontra col titolo di pastore della diocesi tranense (il primo documento che lo nomini come tale è una lettera di Innocenzo III del 29 sett. 1203 che restituisce al presule la giurisdizione su Corato), esso appare affiancato anche dal titolo di legato della Sede apostolica; con tale qualifica tuttavia è ricordato fino al 30 luglio 1207, quando viene citato - per l'ultima volta a noi nota - come legato, in un atto di rinuncia a ogni rivendicazione verso il priore di S. Nicola di Bari che Stefano de Consilio,sacerdote della chiesa d'Ognássanti di Trani, fece alla presenza di lui, in quanto giudice delegato.
I motivi e l'epoca della decadenza da tale ufficio (il termine ante quem è comunque il gennaio 1210) rimangono però sconosciuti, poiché non risulta che gli siano venute meno né la stima di Innocenzo III, il quale ebbe ad affidargli numerosi e delicati incarichi, né la riconoscenza di Federico II, a cui seppe mantenere fedele la città - tranne una breve parentesi al momento della discesa di Ottone IV - con l'appoggio della borghesia.
Il 15 genn. 1215 il pontefice gli confermava alcuni possedimenti in Trani e in Barletta, e il successore di Innocenzo III, Onorio III, dopo essere ricorso alla sua opera per dirimere alcune contese tra chiese e monasteri della Puglia settentrionale, lo nominava, il 20 nov. 1219, insieme con il vescovo di Civitate e l'abate di S. Maria di Ripalta, visitatore apostolico presso il monastero di Pulsano per constatare la veridicità di alcune gravissime accuse mosse da un monaco'di quel monastero al suo abate ed agire in conseguenza; il 19 maggio 1220 gli confermava lo stesso incarico pur annullando le lettere commesse al monaco denunziante, in quanto era risultato che questi, al momento della denuncia, era colpito da scomunica. Federico II, dopo aver rilasciato a B. un diploma nel giugno 1210, concedendogli un orto con pertinenze in Barletta, nel giugno 1225 gli rinnovava un precetto di Guglielmo Il in favore della Chiesa di Trani.
Dai documenti noti risulta una sola rimostranza della S. Sede nei riguardi dell'arcivescovo Bartolomeo. Nel luglio 1214 quest'ultimo aveva preso sotto la sua protezione il monastero premostratense di S. Samuele in Barletta: il privilegio si era risolto però in una soggezione del convento all'autorità arcivescovile, che ne pretendeva tassazioni indebite, per cui il 30 ag. 1217 Onorio III si vide costretto a intervenire per ingiungere al presule e al capitolo di Trani di non esigere "procurationes" con il pretesto della consacrazione dell'abate del monastero.
Il Vendola, riferendo a B. numerose lettere di Gregorio IX nelle quali il nome del presule non è specificato, prolunga di molto la sua presenza sulla cattedra tranense; in realtà B. dovette morire nel 1227, poiché l'11 dicembre di quell'anno il pontefice indirizzava una lettera ad un "electo Tranensì", mentre il is genn. 1228 lo stesso pontefice esortava i vescovi di Andria e Bisceglie a prestare obbedienza, come metropolitano, all'arcivescovo di Trani, che egli aveva personalmente consacrato: a B. era quindi già succeduto Giacomo dell'Ordine dei predicatori.
Fonti e Bibl.: A. Prologo, Le carte che si conservano nello archivio del Capitolo metropolitano della città di Trani..., Barletta 1877, pp. 188-192, 198-204, 207-212, 217-222; F. Nitti, Le pergamene di S. Nicola di Bari. Periodo Svevo, Bari 1906, pp. 35 s.; D. Vendola, Documenti tratti dai Registri Vaticani.... I, Trani 1940, pp. 55-60, 62, 72 s., 78 s., 92, 99, 101 s., 106 s., 117 s.; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra.. VII, Venetiis 1721, C'DI. 906; C. Eubel, Hierarchia catholica, I, Monasterii 1913, p. 491; F. Carabellese, Il comune pugliese durante la monarchia normanno-sveva, Bari 1924, pp. 116-118, 122, 127, 139 S.