Perazzini, Bartolomeo
Erudito (Verona 1727-ivi 1800). Nella Retractatio Critica in Dantis Comoediam, pubblicata nella seconda parte delle osservazioni In editionem Tractatuum vel Sermonum S. Zenonis (2ª ediz. Verona 1775) proponeva la costituzione di un gruppo di studiosi veronesi, tra i quali il Torelli, il Pompei, il Mutinelli e altri, che, mettendo in comune il frutto delle proprie ricerche, elaborassero una nuova edizione della Commedia. Ivi infatti muove all'edizione della Crusca del 1595, e quindi alle successive che pedissequamente la riprodussero, l'accusa di criteri arbitrari e contraddittori. Propone alcuni principi per accertare la fedeltà, la diligenza e l'importanza dei manoscritti, quali la lectio diffacilior, la classificazione dei codici per famiglie, la considerazione dell'area di provenienza (sull'esempio esplicitamente ricordato di Domenico Vallarsi editore di s. Girolamo). Per tali principi si può considerare un precursore della moderna filologia dantesca.
Seguono correzioni e interpretazioni a numerosi passi delle tre cantiche, in parte confermate dalla critica posteriore, condotte però non su manoscritti ma su stampe, di cui loda per fedeltà quella di Federico Veronese nel 1472, e utilizzando esplicitamente osservazioni del Torelli e del Salvi. Talora si fonda sull'uso linguistico del tempo di D., o di altre regioni che la Toscana, più spesso sulla logica interna del testo e sul confronto con altri passi del poema, da cui deduce il " dicendi genus quod auctoris est proprium ". Di tali correzioni, secondo una testimonianza discussa del Campi, si sarebbe giovato il Lombardi nell'edizione commentata del poema uscita nel 1791, al che il P. avrebbe reagito postillando un esemplare di questa edizione con note critiche. Certo prese più tardi un contatto diretto coi manoscritti quando collaborò col Dionisi nel disegno di ripubblicare tutte le opere di D., come attesta la corrispondenza tra i due dantisti, e lo aiutò nella ricerca e nello spoglio di circa 200 manoscritti, per esaminare i quali si recò con lui a Firenze nel 1789.
La Retractatio, con le Correctiones et adnotationes, in appendice all'opera In editionem Tractatuum vel Sermonum S. Zenonis Ep. Veronensis a P. et H. fratribus Ballerinis adornatam, Verona 1775, è ristampata a c. di F. Scolari, in appendice alla lettera critica Intorno alle Epistole di D.A., Venezia 1844. Inedita è la corrispondenza col Dionisi nella bibl. Capitolare di Verona, di cui qualche frammento pubblicò la Zamboni.
Bibl. - P. Sgulmero, in " Il Propugnatore " XVI (1883); G. Campi, discorso preliminare all'ediz. della Commedia, Torino 1888 (v. M. Barbi, in " Bull. " I [1894] 18-19); G. Zacchetti, Il commento del Lombardi alla D.C. e le polemiche dantesche di lui col Dionisi, Roma 1899 (v. F. Pintor, in " Bull. " VII [1899-1900] 327-328); M. Zamboni, La critica dantesca a Verona nella seconda metà del secolo XVIII, Città di Castello 1901 (v. M. Barbi, in " Bull. " VIII [1901] 262); A. Ciccarelli, Un dantista veronese del sec. XVIII, in " Atti Accad. Verona " LXXXVII (1911); e riferimenti più o meno diffusi in M. Carrara, Studi, edizioni e polemiche dantesche a Verona nel sec. XVIII, in Miscellanea Maffeiana, Verona 1955; E. Curi, Il culto e gli studi danteschi a Verona, Firenze 1964; G. Folena, La tradizione delle opere di D., in Atti del Congresso Internaz. di Studi dant., I, Firenze 1965, 67-69.