PAGANO, Bartolomeo
– Nacque a Sant’Ilario Ligure presso Nervi (Genova) il 27 settembre 1878, da Giuseppe e da Teresa Marsano, fittavoli di modesta condizione.
Iniziò a lavorare entrando nella Compagnia dei Caravana, importante corporazione di lavoratori che aveva monopolizzato le operazioni di carico e scarico delle navi del porto di Genova fin dal XIV secolo, e indossandone la tradizionale casacca turchina con grembiule. Lo scultore Eugenio Baroni lo prese come modello per la figura di Garibaldi nel monumento di Quarto dedicato ai Mille, inaugurato il 5 maggio 1915.
Nel 1913 fu scelto per interpretare la parte del gigante nero Maciste nel film Cabiria di Giovanni Pastrone. Il personaggio, rielaborazione del Sidone di Cartagine in fiamme di Emilio Salgari, fu 'battezzato' da Gabriele D’Annunzio, che si ispirò al soprannome di Ercole, macis (in latino «macigno»). Pagano divenne immediatamente popolarissimo, un vero e proprio divo, tanto da essere costretto a continuare la carriera cinematografica su quel personaggio, a partire da Maciste (1915), diretto da Vincenzo Denizot con la supervisione di Pastrone.
Nel passaggio da un film all’altro Maciste subì alcuni ritocchi, da nero a bianco, dall’antica Cartagine ad ambientazioni e avventure moderne e a sfondo eroicomico. Fu la prima di una serie di pellicole con protagonista il gigante buono, simbolo di forza, coraggio, magnanimità e altruismo, una sorta di compromesso tra Sansone, Ercole e Tarzan.
Per Cabiria Pastrone gli aveva offerto 20 lire al giorno (contro le 15 che guadagnava al porto), ma Pagano arrivò a prenderne 600.000 e più all’anno. Più che un attore era la personificazione vivente di un eroe romanzesco: istintivo e primitivo, dotato di fisico possente e di un sorriso che gli illuminava il viso e lo sguardo; solo l'attore statunitense Douglas Fairbanks lo sovrastò in fama come interprete di film d’avventura. Il personaggio di Maciste, nato come serio, diventò comico suo malgrado, per la goffaggine ostentata da Pagano, che lo rendeva simpatico e lo distinse dagli altri interpreti che avrebbero ricoperto quel ruolo. Molte pose e gesti di Maciste furono poi verosimilmente mutuati da Mussolini per costruire la sua immagine più popolare e populista, come quella a torso nudo della 'battaglia del grano'.
Nel 1918 Pagano era stato chiamato per fare da spalla al comico André Deed in Cretinetti e gli stivali del brasiliano. Dal novembre 1921 al gennaio del 1923 fu a Berlino, con un contratto da favola. Rientrato dalla Germania, il produttore Stefano Pittaluga lo imbarcò sul transatlantico Duilio per la crociera inaugurale Genova-New York. Interpretò ancora otto film e poi, dopo il 1928, si ritirò a Sant’Ilario, nella sua Villa Maciste, tormentato negli ultimi anni di vita dall’arteriosclerosi e dal diabete; soffrì anche di una grave forma di sonnambulismo, per la quale era stato esonerato dall'arruolamento militare, cosa che gli impedì di partecipare alla Grande Guerra.
Sposò Camilla Balduzzi (nata nel 1884), dalla quale nel 1916 ebbe il figlio Oreste.
Morì a Sant’Ilario Ligure il 24 giugno 1947.
Filmografia. Produzione Itala Film: Cabiria, di Giovanni Pastrone (1914), interpreti: Lyda Quaranta, Umberto Mozzato, Italia Almirante Manzini, Emilio Vardannes; Maciste, di Vincenzo Denizot, supervisione di Giovanni Pastrone (1915), interpreti: Clementina Gay, Ada Marangoni; Maciste alpino, di Giovanni Pastrone (1916), interpreti: Fido Schirru, Enrico Gemelli, Evangelina Vitagliani; Cretinetti e gli stivali del brasiliano, di André Deed (1918), interpreti: André Deed; Maciste atleta, di Vincenzo Denizot, supervisione di Giovanni Pastrone (1918), interpreti: Italia Almirante Manzini, Ruggero Capodoglio; Maciste medium, di Vincenzo Denizot (1918), interpreti: Italia Almirante Manzini, Elettra Raggio; Maciste poliziotto, di Roberto (Leone) Roberti (1918), interpreti: Italia Almirante Manzini, Claudia Zambuto; Maciste innamorato, di Luigi Romano Borgnetto (1919), interpreti: Linda Moglia, Ruggero Capodaglio, Orlando Ricci; La trilogia di Maciste (Maciste contro la morte/Il viaggio di Maciste/Il testamento di Maciste), di Carlo Campogalliani (1920), interpreti: Carlo Campogalliani, Letizia Quaranta, Pierre Lepetit; Maciste salvato dalle acque (in due parti: Maciste contro la morte e La rivincita di Maciste), di Luigi Romano Borgnetto (1921), interpreti: Henriette Bonard (Enrica Bonardi), Emilio Vardannes, Erminia Zago, Mario Voller-Buzzi; Maciste in vacanza, di Luigi Romano Borgnetto, interpreti: Henriette Bonard, Mario Voller-Buzzi, Felice Minotti. Produzione Jacob Karol Film Gmbh Berlin: Maciste und die Javanerin (Mann es nicht für möglich Halten; in it. Maciste umanitario), di Uwe Jens Krafft (1922); Maciste und die Tochter des Silberkönig (Maciste e la figlia del re dell’argento), di Luigi Romano Borgnetto (1922); Maciste und der Sträfling Nr. 51 (Maciste giustiziere), di Luigi Romano Borgnetto (1923); Maciste und die chinesische Truhe (Maciste e il cofano cinese), di Carl Boese (1923), interpreti: Rudolf Lettinger, Grete Hollmann, Edwin H. Knopf, Li Chun Di, Nien Tso Ling; Maciste africano (1923; prodotto in Germania mai distribuito in Italia anche se approvato in censura). Produzione Fert: Maciste e il nipote d’America, di Eleuterio Rodolfi (1924), interpreti: Diomira Jacobini, Alberto Collo, Pauline Palaire; Maciste Imperatore (e Saetta suo scudiero), di Guido Brignone (1924), interpreti: Domenico Gambino (Saetta), Elena Sangro, Franz Sala; produzione Fert-Pittaluga: Maciste all’inferno, di Guido Brignone (1926), interpreti: Pauline Polaire, Elena Sangro, Franz Sala, Felice Minotti. Produzione Pittaluga: Il gigante delle Dolomiti, di Guido Brignone (1926), interpreti: Elena Lunda, André Habay, Luigi Serventi, Aldo Marus. Produzione Fert: Maciste contro lo sceicco, di Mario Camerini (1926), interpreti: Cecyl Tryan, Lido Manetti, Franz Sala, Rita d’Harcourt. Produzione Pittaluga: Maciste nella gabbia dei leoni, di Guido Brignone (1926), interpreti: Elena Sangro, Mimì, Umberto Guarracino, Oreste Grandi; Il vetturale del Moncenisio, di Baldassarre Negroni (1927), interpreti: Rina De’ Liguoro, Umberto Casilini, Alex Bernard; Gli ultimi zar, di Baldassarre Negroni (1928), interpreti: Elena Lunda, Amilcare Taglienti, Franz Sala, Alberto Pasquali, Felice Minotti; Giuditta e Oloferne, di Baldassarre Negroni (1928), interpreti: Jia Ruskaja, Franz Sala, Felice Minotti, Loré Lay.
Fonti e Bibl.: [Bavin], Cinema italiano di ieri: Le paghe di una volta, in Cinema Illustrazione, 1939, n. 6, p. 10; Piccola enciclopedia, ibid., 1937, n. 19, p. 8; L.C. Giudice, Il gigante invecchiato, in Cinema, 1941, n. 122, p. 56; M. Verdone, Il film atletico e acrobatico, in Centrofilm. Quaderni di documentazione cinematografica, 1961, n. 17, pp. 7-11, 46 s.; R. Chiti, B. P., un uomo chiamato Maciste, in Maciste, Omaggio a B. P. (catal.), Torino 1985; Il liberto Maciste primo dei forzuti, in Rivista del Cinematografo, 1986, n. 4, pp. 280 s.; B. Fornara - G. Bursi, Cinema ritrovato a Bologna (e oltre), in Cineforum, XLVII (2007), n. 463, pp. 77 s.; J.A. Gili, Cabiria. Une nouvelle restauration du musée du cinéma de Turin, in Positif, 2007, n. 552, p. 80; M. Landy, Stardom, Italian Style, Bloomington 2008, pp. XIII, XV, 7-15, 165; S. Ricci, Cinema and Fascism: Italian film and society, 1922-1943, Berkeley 2008, pp. 18, 61, 81-90, 197 n. 24, 200 n. 8, 206 n. 4; L. Heins, Cinema and Fascism: Italian film and society, 1922-1943, in Film Criticism, XXXIII (2008-09), n. 2, pp. 77-80; S. Dagna - C. Gianetto, Maciste: l’uomo forte, Bologna 2009; A. Bielanska, Wloski film historyczny okresu faszyzmu, czyli w garderobie historii, in KwartalnikmFilmowy, 2010, 69, p. 149; Ph.J. Taylor, Stardom, Italian Style, in Journal of Film and Video, 2010, vol. 62, n. 3, pp. 65-67.