MARTINI, Bartolomeo
– Nacque a San Bonifacio (presso Verona) nel 1676, da Giulio.
Il M. non deve essere confuso con Bartolomeo Antonio Martini, prefetto degli studenti nel seminario di Verona negli anni Trenta del Settecento e autore di alcune orazioni in latino pubblicate a stampa.
Già prima di laurearsi praticava la professione di speziale nella vicina Monteforte d’Alpone: il 15 nov. 1697 presentò il suo legittimo privilegio alle autorità veronesi. Ottenne la laurea in medicina a Padova il 26 maggio 1704. In seguito operò a Monteforte d’Alpone come chirurgo e, per un anno (nel 1718), anche nel vicino centro di Soave, nell’allora distretto di San Bonifacio. Non smise, però, l’attività di speziale a Monteforte, come risulta dal proclama del 29 dic. 1714. Nel marzo 1716, insieme con altri, fondò l’Accademia de’ Naturalisti, che ebbe sede nel castello di Soave e della quale il M. fu segretario. Nel manifesto a stampa dell’Accademia, redatto dallo stesso M., si dice a proposito del M. che è «seguace […] della arti che alle mediche scienze appartengono» (Padova, Biblioteca dell’Orto botanico, Ar., 16).
Il M. deve la fama all’attività di botanico. Le sue indagini riguardarono soprattutto la flora del monte Baldo, già oggetto di ricerche, a metà Cinquecento, di un altro studioso veronese, Francesco Calzolari, ma si estesero alle colline attorno al paese di Soave. Fu in rapporti con alcuni dei più illustri botanici dell’epoca, quali il veneziano Giovanni Girolamo Zannichelli, che nel 1710 fu probabilmente suo ospite nella casa di Monteforte. Grazie a lui, il M. fu in contatto e meritò la stima di Pier Antonio Micheli e di Antonio Vallisneri. Al M. si devono probabilmente le erbe veronesi conservate negli erbari di Micheli, fondatore della Società botanica fiorentina, ora nel Museo di storia naturale di Firenze. Vallisneri nel suo epistolario menziona in qualche caso il M., ma della probabile corrispondenza tra i due non c’è traccia.
I lavori del M. consistono principalmente in erbari e codici figurati, composti nel volgere di pochi anni, tra il 1701 e il 1714, e conservati per la maggior parte nella Biblioteca dell’Orto botanico di Padova.
Il primo, in ordine cronologico, è l’Herbario di piante naturali… con li suoi nomi et sinonimi… In San Bonifacio l’anno MDCCI - [MDCCIV] manoscritto conservato a Padova nella Biblioteca dell’Orto botanico (Ar., 14), composto da quattro volumi, il cui indice è stato redatto da Pier Andrea Saccardo (Erbari Collezioni, 5a). Il primo tomo è introdotto da una avvertenza «Alli osservatori» e da un sonetto di Domenico Santini dedicato all’autore. Successiva di un anno è la Flora estivale. O sia Racolta delle piante che fioriscono l’estate… l’anno MDCCV (Ar., 17), seguita nel 1707 dal Tomus plantarum naturalium Montis Baldi et eius locorum… (Ar., 18). La raccolta di erbari continuò regolarmente anche negli anni seguenti: tra il 1710 e il 1711 il M. compilò la Flora estiva overo Racolta di piante naturali (Ar., 16), composta da due volumi per complessive 600 piante a fioritura estiva, per la maggior parte locali. La raccolta fu donata a Giovanni Giacomo Zannichelli «figlio del Signor Gio. Gierolamo Zannicheli celebre aromatario all’Insegna dell’Ercole in Venetia, peritissimo componitore de’ Galenici et Spargirici arcani, espertissimo botanofilo, et nella naturale scienza approbatis.mo», come si legge nella dedica del frontespizio. Al 1714 risalgono altri due erbari: il Fasiculo di piante alpine osservate nel viaggio di Froscharino di Soave (Ar., 20), che contiene 200 piante raccolte dal M. nelle colline vicine al suo paese, e il Fasiculo di piante alpine osservate nel viaggio di Monte Baldo l’anno 1714 (Ar., 19), che raccoglie 150 specie di piante secche senza nome, numerate progressivamente. Entrambi questi erbari provengono dalle collezioni botaniche di Zannichelli. Un posto a parte merita l’erbario di piante esotiche, senza data, intitolato Flora exoticha tomo primo (Ar., 28/1).
Oltre agli erbari il M. compilò alcuni codici figurati: il più interessante è il Mons Baldus naturaliter figuratus… Sancti Bonifacii, anno MDCVIII (Ibid., F.Ve., 27, di cui è copia Ar., 27), che, in 210 tavole disegnate e colorate, raccoglie le piante del monte Baldo, classificate a seconda dei luoghi in cui vennero raccolte. Le tavole del codice corrispondono alle piante essiccate conservate nel Tomus plantarum naturalium Montis Baldi. Completano la raccolta padovana la Flora alpestre overo Fassiculo di piante alpine figurate al naturale. Tomo secondo. Raccolta seconda, del 1709 (Ar., 28/2) e un gruppo di carte sparse con figure di piante a colori (ibid., Ar., 29).
Il M. pubblicò solo due brevi volumi: il Catalogus plantarum inventarum… in itinere montis Baldi (Verona 1707), dedicato a Vallisneri e il Nuovo invento cioè aggiunta al genere delle anagallidi acquatiche di due, non più date in luce (Verona 1717). Nel primo volume, di maggior mole, è presente un elenco di coloro che lo hanno aiutato nell’opera: tra questi Giovanni Antonio Tita (p. 8), che fu direttore dell’orto botanico di Padova. Il secondo trattato, composto in forma di lettera ai «signori botanofili» in data 31 dic. 1716, risulta di maggiore interesse; in esso il M., distinguendo due tipi di anagallide, eretta trifilla e tetrafilla, si cimenta con la trattazione scientifica. Il linguaggio impiegato risente ancora del clima barocco, come attesta, per esempio, la lunga perifrasi astrologica adottata per descrivere la maturazione dei fiori delle anagallidi (p. 8).
Il M. morì il 24 apr. 1720 a Monteforte d’Alpone.
Fonti e Bibl.: Monteforte, Arch. parrocchiale, Registro dei morti, anno 1720; Arch. di Stato di Verona, Compagnie d’arti e mestieri, Speziali, reg. 36, 5 febbr. 1698; A. Vallisneri, Epistolario 1679-1713, a cura di D. Generali, I, Milano 1991, pp. 547 s., 554, 557, 582; G. Targioni Tozzetti, Notizie della vita e delle opere di Pier’Antonio Micheli, Firenze 1858, pp. 92-97; P.A. Saccardo, Della storia e letteratura della flora veneta. Sommario, Milano 1869, pp. 32-34; Id., La botanica in Italia, Venezia 1895, II, p. 68; O. Mattirolo, Il Museo e l’orto botanico di Firenze durante il triennio accademico 1898-1900, Firenze 1900, p. 11; A. Goiran, Della sospettata presenza di «Hippocrepis unisiliquosa» L. sul monte Baldo. Diffusione e distribuzione odierna di Hippocrepis comosa L. nell’agro veronese, in Atti e memorie dell’Accademia d’agricoltura scienze lettere arti e commercio di Verona, s. 4, II (1901-02), pp. 219-223; P.A. Saccardo, I codici botanici figurati e gli erbari di Gian Girolamo Zannichelli, B. M. e Giuseppe Agosti esistenti nell’Ist. botanico di Padova, in Atti del R. Ist. veneto di scienze lettere ed arti, LXIII (1904), parte 2, pp. 1-122 (passim); A. Béguinot, I materiali di archivio del R. Ist. ed Orto botanico di Padova, in Bull. dell’Istituto botanico della R. Università di Sassari, Messina 1923, pp. 1-47 passim; G. Maggioni - D. Talmelli, Prime note per un Diz. bio-bibliogr. dei farmacisti veneti che si distinsero nelle scienze, lettere, arti e nella politica, Padova 1969, p. 70; Diz. stor. biogr. dei farmacisti italiani, a cura di G. Maggioni, Padova 1990, p. 154; F. Menegalle, Erbari, in La curiosità e l’ingegno. Collezionismo scientifico e metodo sperimentale a Padova nel Settecento (catal.), Padova 2000, pp. 160-181.