Nacque a Fano attorno al 1544 da Francesco e Mattea, primogenito di cinque fratelli tra i quali Francesco, sacerdote e letterato; non sono note le circostanze che indussero il D. a lasciare la città natale, la sua presenza è attestata tra i frati agostiniani della Beata Vergine di Monte Ortone; D. risulta essere il primo frate della congregazione a officiare come vicerettore del priore di San Cristoforo della Pace nella pieve di Meolo (Venezia), attività che svolse tra il 1562 circa e il 1565. Il primo contributo del D. è individuato da N.F. Haym nella traduzione del Trattato del divino Dionisio Cartusiano della Gravezza et enormità del peccato di Denis le Chartreux (Venezia: Domenico Farri, 1572). Nel 1582 D. ricevette l'incarico di volgarizzare Il Calendario Gregoriano, pubblicato distintamente da G.B. Sessa il giovane e dalla tipografia dei Giunta. Nell'anno successivo curò la traduzione de La descrittione della Sarmatia europea, di A. Guagnini, contenuta nell'antologia di cronache di viaggi Secondo volume delle nauigationi et viaggi, raccolto gia da m. Gio. Battista Ramusio (Venezia: Tommaso Giunta, Lucantonio Giunta il giovane, 1583) e l'aggiornamento dell'opera di G. Tarcagnota e M. Roseo, Supplemento e quinto volume dell'historie del mondo (Venezia: erede Francesco Tramezzino, eredi Michele Tramezzino il giovane, 1583). Alcune notizie autobiografiche sono presenti nell'avviso ai lettori del Compendio historico del Vecchio, e del Nuouo Testamento, cauato dalla sacra Bibbia (Venezia: Valerio Bonelli, 1586). L'autore avrebbe trovato rifugio a Meolo durante il 1576 per sfuggire alla peste che aveva colpito Venezia: accolto nel palazzo della famiglia Cappello, cominciò a tradurre alcuni episodi biblici su richiesta delle nobildonne che lo ospitavano, le quali avevano espresso «la difficoltà dell’haver licenza di poter tenere, e leggere la Bibbia volgare». Si evidenzia nel medesimo paratesto l'intento divulgativo del D. di tramandare «tutta l’Historia, e del Vecchio, e del Nuovo Testamento, e scriverla nella lingua Italiana, con un parlar commune, e familiare: accioche non solo da quegl’huomini, che non hanno cognitione della lingua Latina, ma da donne etiandio potesse esser facilmente intesa», ponendosi in antitesi al citato fratello Francesco che nella commedia pastorale Amor Cortese (Fano: Giacomo Moscardi, 1570) aveva manifestato, con piglio ironico e contestatorio, la predilezione per la «lingua Fanesa» "emendata" dalle influenze toscane. Consapevole di aggirare i dettami tridentini sugli adattamenti delle Sacre Scritture, il D. affermò in diversi paratesti introduttivi alle sue opere di aver sintetizzato gli episodi biblici attingendo da fonti storiche esterne alla Bibbia. Il Compendio historico ricevette un notevole successo editoriale e fu ristampato per quasi un secolo fino alla sua inclusione nel 1678 tra i Bibliorum Summaria, et Compendia etiam historica vulgari quorumque idiomate conscripta. D. si occupò in seguito della curatela del Viaggio [..], nell'India Orientale, et oltra l'India di C. Federici (Venezia: Andrea Muschio, 1587) e della traduzione di opere religiose tra cui la Vita e fatti di Giesu Christo salvatore del mondo, della gloriosa Vergine Maria, di san Giovanni Battista, di s. Paolo e dei dodeci apostoli di J. Périon (Venezia: Giovanni Guerigli, 1592) e gli scritti di D. le Chartreux, Rose odorifere spirituali, Dialogo della Conversione de' Peccatori e il Cordiale, o Precordiale (Venezia: Domenico Farri, 1592). Allo stesso anno risale il volgarizzamento del trattato di diritto ecclesiastico di M. de Azpilcueta, Commentario resolutorio delle usure aggiuntovi quello dei Cambi, della Simonia, della Difesa del prossimo, e del Furto notabile (Venezia: Giorgio Angelieri, 1592). Un significativo apporto autoriale del D. è attestato nella Cronologia ecclesiastica di O. Panvinio, contenuta nella seconda parte della cronologia di Platina, Historia di Battista Platina Cremonese, delle vite de i sommi pontefici, dal saluator nostro insino à Paolo II (Venezia: Bernardo Basa, Barezzo Barezzi, 1592); dell'anno successivo è la traduzione dello Scrutinio sacerdotale di F. Incarnato (Venezia: eredi di Melchiorre Sessa il vecchio, 1593). Curata dal D. è l'edizione della Cronica breue de i fatti illustri de' re di Francia, con le loro effigie dal naturale (Venezia: Bernardo Giunta il giovane, 1596), opera in-folio composta da brevi didascalie a corredo di pregevoli incisioni e il volgarizzamento del trattato religioso di M.A. Beraducci, Somma corona de’ confessori del R.P. Mauro Antonio Berarduccio di Bisceglia (Venezia: Compagnia Minima, Pietro Dusinelli, 1597). Nell'ampliamento dell'Historia di G. Tarcagnota, pubblicata con il titolo Delle historie del mondo, parte quinta (Venezia: Giorgio Varisco, 1603), D. sembra criticare la scelta editoriale del Roseo, precedente curatore, il quale aveva intrapreso la pubblicazione di numerosi ed approfonditi aggiornamenti a scapito dell'essenzialità espressa dal Tarcagnota. Tra le ultime opere del D. si annoverano la raccolta di aneddoti Il Giardino di tutte le historie più notabili del mondo, (Venezia: Giorgio Varisco, 1606), la traduzione dell'agiografia Vita, e martirio del glorioso cauallier di Christo san Theodoro (Venezia: Niccolò Moretti, 1607) e il postumo ampliamento dell'opera di P. Mexía, Selua rinouata di varia lettione (Venezia: Ambrosio e Bartolomeo Dei, 1616). G. Stringa, nell'ampliamento di Venetia, città nobilissima, et singolare del Sansovino, annovera il D. tra gli "scrittori veneti" attivi sotto il dogado di M. Grimani. Documenti conservati nella Sezione di Fano dell'Archivio di Stato attestano la data di morte del D. al 26 marzo 1613.
Fonti e bibliografia
Archivio di Stato - Sezione di Fano, Notarile, Paolo Mancinelli, v. Z, c. 201; Archivio Storico Diocesano Fano, Examinatorum in civilibus, 1612-1613, c. 147; F. Argelati, Biblioteca degli Volgarizzatori, Milano: Federico Agnelli, 1767, p. 328; F. Battistelli, Francesco Dionigi da Fano, in Fano : supplemento ... del Notiziario di informazione sui problemi cittadini. Fano: Tip. Sonciniana, n. 5 (1972), pp. 21-42; J.M. De Bujanda, Index librorum prohibitorum 1600-1900, v. XI, Sherbrooke Université (Canada): Centre d'études de la Renaissance, 2002, p. 292; N. Formaio, I volgarizzamenti biblici nel Cinquecento. Il Compendio historico di Bartolomeo Dionigi da Fano, Università Ca' Foscari di Venezia (Tesi di Laurea A.A. 2009/10); M. Foscarini, Della letteratura veneziana, Padova: Stamperia del Seminario, 1752, p. 439; N.F. Haym, Biblioteca italiana o sia Notizia de' libri rari italiani divisa in quattro, t. II, Milano: Giuseppe Galeazzi, 1773, p. 615, XXX; G. Liberali, Documentari sulla riforma cattolica pre e post- tridentina a Treviso (1527-1577), v. VI, La restaurazione dello «Stato ecclesiastico», Treviso: Editrice Trevigiana, 1971, pp. 266-267; G. Liberali, Documentari sulla riforma cattolica pre e post- tridentina a Treviso (1527-1577), v. IX, Lo stato personale del clero diocesano nel secolo XVI, Treviso: Editrice Trevigiana, 1971, pp. 156-157; G. Melzi, Dizionario di opere anonime e pseudonime di scrittori italiani o come che sia aventi relazione con l’Italia, t. III, Milano: Luigi di Giacomo Pirola, 1848, p. 159; F. Sansovino, Venetia città nobilissima et singolare, Venezia: Altobello Salicato, 1604, c. 425; M. Tagliabracci, Il contributo letterario di Bartolomeo Dionigi da Fano, volgarizzatore del Cinquecento, in «Nuovi Studi Fanesi», Fano: Biblioteca comunale Federiciana, n. 28 (2015-2016), pp. 67-102; F. Vecchietti, Biblioteca Picena, o sia notizie istoriche delle opere e degli scrittori piceni, v. IV, Osimo: Domenicantonio Quercetti, 1795, pp. 4-6; P. Zurla, Di Marco Polo e degli altri viaggiatori veneziani più illustri, v. II, Venezia: Giacomo Fuchs, 1819, p. 284.