BARTOLOMEO di Domenico
Nato a Siena nel 1343, entrò giovanissimo nell'Ordine dei predicatori e sin dal 1368 fu in relazione con Caterina Benincasa, di cui divenne uno dei confessori abituali; fu al suo seguito, insieme con gli altri suoi discepoli, nelle missioni da lei compiute nel 1375, a Pisa e a Lucca e, nell'anno successivo, ad Avignone. Nel settembre 1376 lo troviamo in Napoli, donde corrisponde con G. Pagliaresi, altro discepolo della santa. Nell'ambito del proprio Ordine svolse vasta attività in ogni campo: lettore di grammatica in Siena, tenne tale cattedra e commentò il Liber sententiarum negli altri conventi toscani; fu lettore principale del convento di Bologna per incarico affidatogli dal capitolo generale; priore in diversi conventi della Toscana, diffinitore e procuratore in vari capitoli provinciali e generali; il 15 maggio 1388 fu eletto vicario della frazione urbanistica dell'Ordine, carica confermatagli dal maestro generale p. Raimondo da Capua, con lettere date in Bologna e che contengono istruzioni per la riforma della vita monastica; in assenza del maestro generale aveva presieduto, l'anno precedente, in Vienna, il capitolo della provincia teutonica. Fu legato di Bonifacio IX in Sicilia e, nel 1395, fu scelto quale procuratore generale del proprio Ordine presso il pontefice. In tale anno fu anche priore del convento dei S S. Giovanni e Paolo di Venezia, di cui riformò la regola. Già vecchio, dopo un breve soggiomo a Siena (1403-1405), si ritirò in Rimini, dove morì il 3 luglio 1415 e dove fu sepolto nella basilica di S. Domenico. La data della sua morte, indicata dal Fontana con il 1417 e da Quétif e Echard dopo il 1421, è, infatti, da riportarsi al 1415 anche per la testimonianza di Giovanni Dominici, cardinale di S. Sisto, che, enumerando i testimoni della vita della Benincasa in una lettera, ormai con certezza attribuita al '416, parla di B. come da poco defunto; del resto la stessa data del 1415 è indicata dal necrologio di S. Domenico di Siena. Durante le pratiche che i domenicani svolsero per il riconoscimento dell'Ordine della penitenza, secondo la regola promulgata nel 1285 dall'allora maestro generale Mufíoz de Zamora, B. compilò, in collaborazione con fra, Tommaso da Siena (Caffarini), il Tractatus Ord. fratrum et sororum de poenitentia s. Dominici, terminato di scrivere nel 1402. Richiesto più volte di raccogliere i propri ricordi su s. Caterina, compose, nel 1412, in Rimini, quello che fu il testo della sua deposizione al "processo castellano", a cui, per invito di fra, Tommaso, aggiunse una breve rettifica. In collaborazione ad altro fra, Tommaso da Siena (della Fonte) curò anche la redazione dei Miracula s. Catharinae Sen. Da alcuni biografi gli è stato attribuito il De vita et moribus b. Stephani Maconi sen. cartusiani (Saenis 1626), scritto invece da Bartolomeo Scala. 16 incerto se sia stato insignito del vescovado di Corone, come afferma l'Eubel sulla scorta del Gams, fatto negato, invece, da Quétif e Echard e più tardi dal Fawtier. Indiscutibilmente tale titolo non figura mai negli atti del "processo castellano", dove avrebbe conferito maggior autorità alla sua deposizione, né appare nel sepoltuario senese di S. Domenico. Fu, molto probabilmente, confuso con B. da Firenze, vescovo di Corone e contemporaneo di s. Antonino.
Fu uno dei più ardenti sostenitori, insieme a Corrado di Prussia, della riforma della vita monastica e anche per tale motivo fu in relazione epistolare con s. Caterina, che gli indirizzò alcune lettere quando B. era baccelliere in Firenze (LXX) insieme a fra, Tommaso d'Antonio (CXXVII), quando si trovava a predicare in Asciano nella quaresima del 1372 o 1373 (CV, CXCVIII, CC, CCVIII) e mentre era in Firenze come maestro di scrittura (CXLVI); in un'ultima lettera la santa lo invita a partecipare alla crociata e si lamenta che il vescovo fiorentino non abbia dato risposta ad un simile invito (CXXIX).
Fonti e Bibl.: Le lettere di s. Caterina da Siena, con note di N. Tommaseo, a cura di P. Misciattelli, I, Siena 1913, n. LXX, pp. 319-322; II, ibid. 1913, n. CV, pp. 172-174, n. CXXVII, pp. 276-280, n. CXXIX, pp. 285-290. n. CXLVI, pp. 352-354; III, ibid. 1913, n. CXCVIII, pp. 207-209, n. Ce, pp. 216-218, n. CCVIII, pp. 255-258; I. Ugurgieri, Le Pompe Sanesi, Pistoia 1649, I, 7, p. 150; J. Quétif-J. Echard, Script. Ord. Praedic., I, Lutetiae Par. 1719, p. 773; F. Cornelius, Eccl. Venetae antiq. monum. illustr., VI I, Venetiis 1749, pp. 169-171; G. Gigli, Diario Senese, I, Siena 1854, p. 301; P. T. Masetti, Mon. et antiq. veter. disciplinae Ord. Praed., Romae 1864, pp. 288 s., 295-297; P. B. Gams, Series episcop., Ratisbonae 1873, p. 431; C. Eubel, Rierar. catholica .... I, Monasterii 1913, P, 191; M. H. Cormier, B. Raymundi capuani opusc. et licterae, Romae 1899, p. 159 n.1i; L. Mirot, La polit. pontif. et le retour du S. Siège à Rome, Paris 1899, pp. 51-55; A. Mortier, Hist. des Maitres gén. de l'Ordre des frères Préch., III, Paris 1907, pp. 508-696; R. Fawtier, S. Cathérine de Sienne, I, Paris 1921, p. 28, n. 7; 1 Necrologi di s. Domenico in Camporegio, a cura di M.-H. Laurent, in Fontes vitae S. Catharinae Senensis historici....XX, Siena-Firenze 1937, nn. 92, 139, 1467, 1564, 3333; Tractatus de ordine ff. de Poenitentia s. Domenici di f. Tommaso da Siena "Caffarini", a cura di M.-H. Laurent, ibid., XXI, Firenze-Siena 1938, pp. IX, XI, XIV, XV, 1, 53, 57, 75; Id., Il Processo Castellano, a cura di M.-H. Laurent, ibid., IX, Siena-Milano 1942, pp. V, IX, XI, XVII, XXI s., XXXVIII s., XLI, XLIII s., XLVIII, L s., LIII, LVII, LXXV, 32, 67 s., 79 s., 84, 142, 280 s., 284, 300, 322-324, 352 s., 405, 414, 418, 431, 445, 453; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VI, col. 1023.