BARTOLOMEO da Modena
Figlio di Antonio, nacque a Modena nella prima metà del sec. XV ed entrò nell'Ordine dei domenicani, probabilmente nel convento di S. Domenico nella stessa città. Nel 1465 fu priore a S. Giacomo di Forlì. Di un viaggio a Roma e di una visita alla chiesa di S. Sabina dà notizia lo stesso B. nella sua Vita di gli frati predicatori. Fu anche a Vicenza dove, nel 1470, presenziò come "socius" del priore al capitolo generale della Congregazione domenicana di Lombarclia, tenutosi il 16 maggio. Tre anni dopo (1473) lo troviamo nel convento milanese di S. Maria delle Grazie, come priore, carica che con molta probabilità mantenne sino al 1475. Nel 1476 fu di nuovo a Modena, al convento di S. Domenico; il 26 settembre ottenne dal maestro generale Leonardo de' Mansueti il privilegio dell'uso dei suoi libri, vita natural durante. Fu quindi spesso a Ferrara, dove strinse relazioni di amicizia con Ercole I d'Este, duca di Modena, Ferrara e Reggio. Il 10 luglio 1479 Leonardo concedeva a B., che ne aveva fatto richiesta, forse ai fini di una stabile residenza nella città estense, il privilegio di poter risiedere a suo piacimento in qualsiasi convento domenicano; dopo circa dieci mesi, con disposizione datata da Rieti 6 maggio 1480, lo liberava, sempre a sua richiesta, dalla congregazione lombarda, assegnandolo insieme a un suo confrateho, al convento di S. Pietro Martire di Barlassina, sotto la giurisdizione del priore della provincia di Lombardia. Anteriormente al 1483 B. fu di nuovo a Ferrara, al convento riformato di S. Maria degli Angeli. Il maestro generale Salvo Casseta, probabilmente dietro sollecitazioni di Ercole I, ingiunse a B., in data 29 giugno 1483, di non lasciare la città senza il consenso del duca estense. Quattro anni dopo (10 giugno 1487) il maestro Gioacchino Torresani, da poco eletto, revocò a B. i privilegi precedentemente accordatigli, proibendogliene l'uso sotto pena di scomunica. B., però, non venne allontanato da Ferrara, forse in considerazione dei suoi rapporti con Ercole I. In seguito lo troviamo ancora a S. Maria degli Angeli di Ferrara, dove in data 3 genn. 1491 scrisse una lettera al duca estense chiedendogli di non revocare la proibizione dell'uso delle maschere nella festa che aveva inizio ogni anno nella città ai primi di gennaio. Dopo il 1491 non si ha più di B. notizia alcuna.
Sua opera principale è una Vita di gli frati predicatori, contenuta in un manoscritto conservato presso l'archivio di S. Domenico a Bologna (Cas- 3). La Vita,ultimata probabilmente nel 1470, fu trascritta dalla domenicana suor Domenica da Recarco da Verona nel convento di S. Vincenzo a Mantova. Essa consta di dieci parti, secondo la divisione fatta dallo stesso B. nel prologo. Di esse la più nota èla seconda, Di lo glorioso patriarca sancto Dominico, ove sono enumerati quattordici "modi orandi" del santo, anziché nove, come nella tradizione anteriore; elementi nuovi si notano anche nella quinta parte, Di lì passati di questa vita e di gli ritornati a lo seculo, e nella seconda appendice, ove si descrive un'apparizione di s. Caterina da Siena (1461). Complessivamente però il valore della Vita è assai limitato. Lo stile di B. non è letterariamente pregevole, né elegante; esso è inferiore alla sua fonte principale, le Vitae fratrum di Gérard de Frachet, che egli a tratti traduce, a tratti riassume o riduce con stile personalissimo. Il giudizio degli studiosi sulla validità letteraria della sua prosa non è però unanime; parimenti rimane discussa l'affermazione (fatta da lui stesso nel prologo), secondo cui la Vita di gli frati predicatori rappresenterebbe il primo tentativo di volgarizzazione dell'opera del Frachet.
Altre opere di B. sono: l'Expositio super regulam beati Augustini (Modena, Bibl. Estense, Cod. lat. 767) che, divisa dall'autore in 114 capitoli, è un riassunto della Expositio regulae b. Augustini di Umberto di Romans (Humbertus de Romanis); Il Psalmista volgarizzato (Modena, Bibl. Estense, Cod. ital.994), traduzione italiana e commento con qualche nota personale dei salmi di Davide: dedicata a Ercole I d'Este, è stata scritta tra il 1480 e il 1490; Commentaria super Evangelium sancti Mathei (Modena, Bibl. Estense, Cod. ital.995): l'opera - che non riporta il nome di B. - gli è oggi attribuita con sicurezza, in quanto presenta elementi comuni con lo Psalmista, seppure vi è qualche nota personale in più; Summa di le virtude vulgarizzata (Modena, Bibl. Estense oc.n. 8, 19): traduzione della Somme de vertus di Guillaurne Peyraut, probabilmente la prima volgarizzazione dell'opera francese; e infine quattro lettere indirizzate ad Ercole I d'Este, Arch. di Stato di Modena, Arch. St. Estense, Can cell. Reg., Busta 53), che contengono richieste, raccomandazioni, suppliche, e rappresentano una testimonianza dei rapporti di B. coi duca estense. Di lui si ricordano anche le seguenti opere a noi non pervenute: Libro di lo regimento, scritto intorno al 1480 e dedicato ad Ercole I d'Este, di cui dà notizia lo stesso B. nel prologo dello Psalmista; Commentario intorno al Vangelo di s. Giovanni, citato in quello al Vangelo di s. Matteo; Summa di gli vitii, traduzione della Somme des vices del Peyraut, a cui si fa cenno nella Summa di le virtude. Di dubbia attribuzione a B. sono invece i seguenti brevi scritti in prosa e in versi, che seguono al Commentario sul Vangelo di s. Matteo, contenuti nel già citato Cod. Ital.995 della Biblioteca Estense di Modena: Historia de VII dormientibus; Ad beatam. virginem supplicatio; De divino amore; De penitentia; De septem horis passionis Iesu Christi; Contra impios parentes e l'Orazione di S. Hieronymo al Crocífisso, di cui dà notizia il Tiraboschi affermando di averla vista a Modena (stampata da A. Rocociolo) nella biblioteca di M. Pagliardi. Sicuramente non attribuibile a B. è invece la Dottrina del vivere spirituale e temporale (Modena, Bibl. Estense, Ms. a. H. 10. 14), che fu stampata a Modena sotto il suo nome nella seconda metà del sec. XVI, e in cui si fa riferimento ad avvenimenti dello stesso secolo, quindi di epoca posteriore a quella in cui visse Bartolomeo.
Fonti e Bibl.: Il libro d'oro domenicano, volgarizza non del secolo XV delle Vitae fratrum O. P. di Fra Gerardo de Frachet O.P., a cura di I. Taurisano, Roma 1925, pp. VIII s., 549 S.; J. Quétif-J. Echard, Scriptores ordinis praedicatorum, I, Lutetiae Parisiorum 1719, pp. 806 s.; II, ibid. 1721, p. 823; G. Tiraboschi, Bibl. modenese, III, Modena 1783, pp. 213-2IS; F. Balme-AA. Collomb, Cartulaire ou histoire diplom. de saint Dominique, III, Paris 1901, pp. 276-287; E. Duprè Thescider, Come pregava s. Domenico, in Il VII centenario di s. Domenico (1221-1921), Bologna 1920-22, pp. 386-392; D. Fava, La biblioteca estense nel suo sviluppo storico, Modena 1925, p. 205; R. Creytens, Barthélemy de Ferrare O. P. et Barthélemy de Modène O.P., in Archtvum fratrum Praedic.. XXV (1955), pp. 376-416; Id., Les,écrivains dominicains dans la Cronique d'Albert de' Castello, ibid., XXX (1960), pp. 251 ss.