BEZZI, Bartolomeo
Pittore, nato a Fucine d'Ossana, in Val di Sole, il 3 febbraio 1881, morto a Clès l'8 ottobre 1923. Rimasto orfano a dodici anni fu costretto per vivere a fare il merciaio ambulante, e solo a vent'anni riuscì a entrare all'Accademia di Brera. Soggetto dapprima all'influsso realistico di Filippo Carcano, poco più che trentenne rivelò una maniera ormai personale in alcune vedute di Verona e dell'Adige, ch'ebbero ottimo successo all'esposizione di Roma del 1883. Visse fra Verona, Milano, e Trento. Sostò qualche tempo a Parigi. Nel 1914 una malattia nervosa lo costrinse al riposo. Benché avesse trattato anche soggetti di vita popolare e circa il 1895 fosse stato attratto dalla moda favrettiana e avesse eseguito qualche ritratto e alcune marine, il B. dipinse specialmente paesaggi che tagliò sempre più decorativamente, preferendo motivi malinconici e tornando, pur attraverso influenze del Corot e dei paesisti scozzesi, alle gloriose tradizioni dei pittori vedutisti veneziani, sui quali anche quelli si eran formati. Opere sue si conservano nelle gallerie d'arte moderna di Roma, Venezia, Torino, Milano, Firenze, Monaco di Baviera, e nel museo di Trento.
Bibl.: L. O., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909 (con la bibl. precedente); V. Pica, B. B., in Emporium, XXVII (1908), pp. 245-254; N. Barbantini, Mostra individuale di B. B., in Cat. dell'XI esposizione internazionale d'arte della città di Venezia, Venezia 1914, pp. 49-51; e in Cat. della XIV esp. internaz. etc., Venezia 1924, pp. 94-96; E. Somarè, Storia dei pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1928, I, pp. 244-45.